Senso di colpa

Buonasera gentilissimo/a dottoressa,
con questa email vorrei esprimere il più grande senso di colpa di questo mondo.

Da due anni ho perso improvvisamente mia madre di un arresto cardio circolatorio.

Soffriva di Alzheimer e deterioramento cognitivo e diabete ; era alla soglia dei 70 anni.

Una madre speciale e stupenda.
È morta il giorno del mio compleanno.
Non ho captato i sintomi premonitori, cioè dolore al petto e astenia; quel giorno aveva un po’ di bronchite e così ho pensato che avesse preso freddo.

Se solo avessi potuto immaginare a quanto poteva succederle qualche ora dopo avrei subito chiamato i soccorsi, ma invece è morta tra le mie braccia ed è stato tutto invano
Non so darmi pace per questa perdita, questa cosa mi ha cambiato per sempre; non ci sarà mai nessuno che potrà colmare questo vuoto, adesso quello che vorrei è solamente raggiungerla.

Da una parte faccio la mia solita vita fatta di quotidianità tra casa e lavoro e non me la prendo più per nulla poiché comunque la cosa più bella che avevo non c’è più.

L’amore di una madre è un amore incondizionato, un genitore non dovrebbe mai mancare.

C’è chi mi dice a quarant’anni di fare un figlio per distrarmi un po’ e pensare anche ad altro, ma un figlio non è la soluzione; certo potrebbe riempire le mie giornate, ma non potrà mai riempire il vuoto di questa perdita...Il mio senso di colpa è forte perché penso che se avessi fatto qualcosa magari lei sarebbe ancora qui con me.
Penso sempre a quel giorno che l’ho vista morire davanti ai miei occhi e la tristezza che ho nel cuore è immensa...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
comprendiamo profondamente questo Suo dolore lacerante, tuttora a due anni dal lutto.
Vede, i lutti hanno un tempo di elaborazione, come tutto del resto: le piante per crescere, le stagioni per susseguirsi, ..
Talvolta le cose si inceppano, e allora noi umani ci preoccupiamo, ad es. dei cambiamenti climatici che stravolgono la 'normalità'.

Il Suo essere ancora 'lì' al lutto dopo ben due anni dall'evento ci preoccupa. Come preoccupa ogni meccanismi fisico o psichico inceppato.
Perchè si è inceppato? ci chiediamo, anche riguardo a Lei.
Forse Sua madre era il Suo unico vero amore?
Forse la aveva idealizzata?
Forse eravate una 'coppia di fatto' senza (veramente e profondamente) un uomo tra Voi?
Oppure, forse a Lei non risulta facile perdonarsi la propria assenza di perfezione?

Tanti i 'forse' .. Per noi che non La conosciamo sono più le ipotesi che le certezze, ipotesi tratte dalla lunga esperienza clinica, oltre che dagli studi.
Ma noi sappiamo per certo che:
- è fisiologico che un genitore se ne vada prima de* figli*, e che la Sua affermazione "..un genitore non dovrebbe mai mancare.." ha radici solo nel cuore e non nella realtà,
- fare un figlio non rappresenta un antidoto al dolore, non rappresenta un 'chiodo scaccia chiodo'; ma di ciò Lei risulta ben consapevole.

A questo punto delle nostre riflessioni,
mi viene naturale indirizzarLa ad un* Collega Psy, con cui iniziare in presenza ad esplorare ed approfondire le tematiche qui appena accennate.
Attraverso un percorso accettare il lutto, il dolore, non vorrà dire allora tradire Sua madre rinunciando a soffrire per la sua morte,
bensì permetterle di partire, non trattenerla; custodendola nel cuore con amore e non più con una struggente quotidiana sofferenza.
A quel punto fare un figlio potrà diventare possibile. Un figlio desiderato 'per sè' e non come analgesico.

Un abbraccio.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la sua bellissima risposta ,lei ha centrato esattamente la problematica.
Sicuramente ho idealizzato anche la madre poiché aveva una bontà immensa e questo credo che sia un esempio di vita da tramandare ;poi ovviamente non perdono anche’ la mia assenza di perfezione proprio perché era veramente l’unica persona che amavo .E solo l’amore di una madre è incondizionato,diversamente da quello che può essere l’amore di un uomo .Mi piacerebbe trovare un uomo che sia come lei ma so che non è possibile .Grazie per il suo aiuto,davvero.
Un abbraccio
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Grazie del riscontro, gentile utente.
Come Lei razionalmente sa, l'amore di coppia non è incondizionato, se non quanto si tratta - patologicamente - di una dipendenza affettiva.
Ma la riflessioni razionali non sempre .. coincidono con le ragioni del cuore: "Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce" (Pascal), e noi umani ci sentiamo lacerati, sofferenti.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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