Senso di colpa

Buongiorno!
Lo scorso anno mia moglie è rimasta incinta.
Alla prima ecografia però è stata vista una grave malformazione.
Ci hanno spiegato che questa malformazione era di per sé risolvibile chirurgicamente, ma bisognava verificare che non fosse associata a gravissimi problemi cromosomici o genetici o ad altre malformazioni al momento non visibili.
Mia moglie si è sottoposta a villocentesi e quando sono arrivati gli esiti eravamo felici perché era stato escluso ogni problema a livello di cromosomi ed era stata esclusa anche la malattia genetica che a volte si associa a questa malformazione.
Poi però, alla ecografia di secondo livello delle 16 settimane, si è visto che la malformazione presente alla prima ecografia fatta era associata ad una cardiopatia congenita.
Di per sé anche questo problema era risolvibile chirurgicamente, ma con due problemi del genere associati la situazione non era semplice da gestire, la nostra bambina avrebbe dovuto subire due interventi molto seri e sarebbe stata in ospedale per chissà quanti mesi, senza sapere se ce l'avrebbe fatta.
Ci hanno detto inoltre che con il proseguire della gravidanza la cardiopatia si sarebbe potuta aggravare e si sarebbero potute trovare altre malformazioni o problemi genetici che non era possibile diagnosticare prima.
Con tutte queste variabili e dopo quasi due mesi di inferno abbiamo deciso di procedere con un aborto terapeutico, cosa che a noi ha sempre fatto orrore.
Io penso sempre che forse la mia bambina si sarebbe potuta salvare, anche se non potrò mai sapere come sarebbe andata a finire se non avessimo interrotto la gravidanza, e credo di non aver fatto il mio dovere di papà.

Dopo l'IVG abbiamo parlato con il genetista il quale ci ha spiegato che quello che era successo è stato uno sfortunato caso e che potevamo riprovare a ricercare un'altra gravidanza, prescrivendo solo un'ecografia un po' più specifica da fare a 20 settimane.
Mia moglie è nuovamente rimasta incinta subito.
Avevamo molta paura che alla prima ecografia trovassero la stessa malformazione della scorsa gravidanza, ma invece era tutto a posto.
Abbiamo fatto l'esame del dna fetale che è risultato perfetto e ci hanno detto che anche questa volta è una femminuccia.
Anche l'ecografia fatta prima del prelievo di sangue è risultata perfetta.
Ora abbiamo un po' di paura per la prossima ecografia, ma attualmente la gravidanza procede benissimo.
Il mio problema è che mi sento in colpa per l'aborto terapeutico che abbiamo deciso di fare lo scorso anno, penso sempre a quella bambina che non c'è più.
Ovviamente sono felice per la nuova gravidanza e sono felice che stia andando tutto per il meglio.
Voglio bene a questa bambina, le parlo, accarezzo la pancia di mia moglie... ma mi sento in colpa, sento come di fare un torto all'altra bambina, come se non la avessi voluta perché non era perfetta, anche se ovviamente non era questo il motivo, la situazione era molto più complessa.
È normale questo senso di colpa?
Cosa posso fare?
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Ci dice che "..Il mio problema è che mi sento in colpa per l'aborto terapeutico che abbiamo deciso di fare lo scorso anno, penso sempre a quella bambina che non c'è più..."
Quando accade di decidere se "tenere' o 'lasciar andare', quando in questo modo diventiamo arbitri dell'esistenza di un altro essere,
è di frequente inevitabile sentirsi responsabili gravemente della decisione. Ed inoltre "colpevoli" se la valutazione complessiva ha portato i genitori alla decisione di 'lasciar andare'.

Talvolta tale scelta comprende anche il timore per sè genitore, per le sofferenze e fatiche che gli interventi chirurgici sul neonato - previsti e necessari - implicheranno;
ed inoltre c'è l'apprensione per quella certa dose di imprevedibilità riguardante eventuali carenze psico/cognitive che un approfondimento pre-nascita non sempre rivela.



Ma ora è il momento
di lasciar andare "..quella bambina che non c'è più..", per usare parole Sue,
di elaborare il lutto,
di perdonarsi per quella parte di soggettività che Lei come genitore ha messo nella scelta.

Altrimenti diventerà un rovello, un tarlo, un pensiero fisso.

Elabori un rituale per lasciarla andare, "..quella bambina che non c'è più..". Dove? dove Lei sa.

Un abbraccio.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa! Ha detto tutte cose giusre: la paura di altri problemi, la paura per tutti gli interventi chirurgici che avrebbe dovuto subire... probabilmente la nostra bambina non ce l'avrebbe fatta... ma chi lo sa... comunque abbiamo deciso per un essere umano innocente che avevamo il dovere proteggere... forse le abbiamo risparmiato molte sofferenze inutili, forse abbiamo sbagliato tutto.
Grazie per la sua risposta!
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
".. forse abbiamo sbagliato tutto..", Lei scrive con amarezza.

Purtroppo riguardo a certe situazioni la certezza non la avremo mai!
Questo obbliga a imparare a convivere con l'incertezza e il dubbio, ma senza lasciarsene però impossessare.

"L'altra bambina" (come Lei la chiama) rimarrà per sempre nel Suo cuore, ma forse ad un certo momento Lei si sentirà perdonato dalla piccola, nel caso aveste sbagliato.
Intendo dire che i sensi di colpa appesantiscono la vita senza produrre nulla di buono. E che non rappresentano un 'giusto modo' di 'espiare'.
Occorre individuare altri modi, produttivi. Se ci pensa, qualcuno a Lei possibile lo troverà. Magari non subito, ma tra qualche mese.

Se fra qualche tempo Le farà piacere ragguagliarci, noi qui ci siamo.

Saluti cari!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Il problema di ciò che è successo erano e sono l'enorme numero di variabili. La bambina (che io chiamo per nome di solito, anche se ora ometto di scriverlo) di per sé non aveva una malattia incompatibile con la vita, ma delle malformazioni potenzialmente risolvibili chirurgicamente, seppur molto gravi. Ma le possibilità che non ce la facesse erano elevate, come la possibilità di trovare altri problemi durante il proseguo della gravidanza. Ad esempio lei ha parlato della paura che un genitore può avere di ritardo cognitivo del proprio bambino. La nostra bambina di per sé non avrebbe avuto problemi di questo tipo, ma comunque ci hanno prospettato la possibilità di danno cerebrali causati dagli interventi (per esempio per possibili trombosi o mancanza di ossigeno al cervello). Questo per farle capire a quante variabili siamo stati messi di fronte.
Comunque lei ha ragione su tutto ciò che ha scritto, spero di riuscire ad applicare i suoi consigli.
Grazie ancora per la disponibilità!
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Non c'è solo ".. l'enorme numero di variabili..", che in quanto "enorme" risulta incontrollabile negli sviluppi futuri,
bensì la considerazione che anche solo UNA tra le 1000 possibili variabili (imprevedibili e incontrollabili) avrebbe potuto suscitare una cascata di cambiamenti atti a cambiare la trama e la conclusione della 'storia'
sia in corso di gravidanza, sia nel tempo avvenire.


E' stato un piacere interagire con Lei.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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