Ansiolitici: quando?

Buonasera.

A settembre ho cominciato un nuovo lavoro come maestra di sostegno ed ero molto entusiasta per questa opportunità.
Ho un contratto annuale.
Mi sono subito buttata sul lavoro sacrificando totalmente la vita privata (ho un compagno e un figlio) che tanto era già bloccata causa pandemia.
Sono arrivata alle vacanze di Natale sulla soglia del bornout.
Riflettendo ho capito che questo lavoro non è quello che voglio fare per tutta la vita.
Vorrei insegnare sulla classe.
Ho capito inoltre che un lavoro full time è troppo impegnativo per me, infatti anno scorso avevo un part-time e non ero per niente stressata.
Ora sono sempre in ansia, non vorrei rientrare, vorrei stare a casa con mio figlio (che ha 3 anni e va a scuola), sto molto bene con lui e gli anni passati riuscivo a starci di più.
Sono in ansia e non riesco mai a godermi il presente.
Ho sempre un groppo alla gola.
Domani comincio a pianificare un po' il lavoro delle prossime settimane per cercare di alleviare questa ansia, che però mi pare veramente esagerata.
Può essere che io abbia uno squilibrio chimico o è veramente tutto psicologico?
Come posso capirlo?
Dov'è il confine?
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Lo squilibrio eventuale è sempre neuro mediato non esiste un confine tra lo psicologico e l’organico


Dr. F. S. Ruggiero


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