Mia moglie malata psichica, invalida al 100% e fibromialgica può non lavorare?

Buongiorno, mia moglie ha una diagnosi di "Disturbo depressivo grave associato a disturbo ossessivo compulsivo in terapia - fibromialgia con algie diffuse in terapia"
L'INPS, tramite Commissione medica ha decretato che mia moglie è invalida con TOTALE e PERMANENTE inabilità lavorativa al 100% art.
2 e 12 L.
118/71
La commissione dovrà rivederla a Luglio del 2025
Le disabilità riscontrate sono:

02 - MENTALE
07 - LIMITAZIONI FUNZIONALE E MOVIMENTI ARTICOLARI

Non le hanno riconosciuto l'accompagnamento.
Le hanno riconosciuto la legge 104 anche se non con tutti i tipi di vantaggi possibili.


Mia moglie, ogni volta che va al lavoro sta malissimo, fa avanti e indietro dal bagno (dissenteria) tantissime volte, piange, non è presente a se stessa e così via.

È da anni che se ne vorrebbe andare via da lì.
È come se avesse sviluppato una totale allergia a quel posto.

A Settembre potrà andare al Patronato con i documenti di invalidità, capire esattamente cosa gli spetta come diritti e poi, attraverso l'azienda, ottenere un cambio di mansione e magari anche di posto fisico in cui lavorare.

Io SPERO che questo potrà alleviare il tutto e rendere la situazione più normale e gestibile, ma non ho la sfera di cristallo per esserne certo.


Mia moglie è in cura con una Psichiatra privatamente.

Attualmente la terapia è così composta:
Daparox 20 MG 1 compressa al mattino dopo colazione.

EN al bisogno (20 gocce in genere)
Rivotril 2, 5 mg/ml 5 gocce la sera prima di dormire
Trittico 50 MG 1 compressa la sera prima di dormire
Prima prendeva anche il Minias ma ora non lo prende più, poiché se lo prende ha problemi di "rimbambimento" tutto il giorno

Per la Fibromialgia prende la Cannabis Terapeutica, regolarmente prescritta dall'Ospedale.
Se non la prende praticamente non riesce a camminare e non ha le forze per fare praticamente nulla.
È un salva-vita.


Sfortunatamente la Fibromialgia in Italia non è ancora stata inserita nei LEA e così non viene realmente considerata come dovrebbe dalle commissioni di invalidità.


Ora, Lei è in una condizione assurda (in poche parole quella sopra-scritta).
È stata a casa in malattia per 2 mesi, ma non può essere questa la soluzione.


Vi faccio 2 domande.
C'è qualcosa che lei possa fare per non lavorare più, ma allo stesso punto percepire una "pensione" per poter vivere?
nel caso cosa deve fare?


Seconda domanda: la psichiatra è ora in ferie.
È il caso di fissare in urgenza una visita Psichiatrica con qualsiasi psichiatra (anche se non la conosce) o dobbiamo per forza attendere che torni la sua psichiatra dalle ferie?


Qualsiasi consiglio è gradito.
Grazie.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Mi scusi ma non capisco: avete chiesto la valutazione dell'invalidità, e adesso che avete l'esito ne parla come se non sapesse a cosa può servire....
Se il ragionamento è economico, però allora in quale ottica è stato chiesto il riconoscimento dell'invalidità ?
La visita psichiatrica che c'entra con questo primo discorso sull'invalidità ? Parla di visita psichiatrica urgente ma in che senso, per quale questione ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottor Pacini, mia moglie ogni volta che va al lavoro sta malissimo, fa avanti e indietro dal bagno (dissenteria) tantissime volte, piange, non è presente a se stessa e così via.

È da anni che se ne vorrebbe andare via da lì.
È come se avesse sviluppato una totale allergia a quel posto.

Ogni sera torna a casa piangendo, poi si calma piano piano, sta nel letto con me e le passa il dolore alla pancia, non ha più la dissenteria, insomma, sta molto ma molto meglio.
Le basta tornare al lavoro è ricomincia tutto da capo.
Le garantisco che vederla nello stato in cui la vedo ogni volta che torna a casa non è piacevole. Sembra uno zombie fragilissimo.
A me sembra chiaro che il problema sia psicologico, solo che la psichiatra che la segue è in ferie, la psicologa con cui fa psicoterapia è in ferie.

Ora, dato che solo a Settembre si potrà andare dal Patronato con la documentazione dell'invalidità per capire cosa le spetta (e una cosa che le spetta di certo è il cambio mansione lavorativa e la possibilità di scegliere una sede più vicina a casa) intanto che facciamo? Mi chiedevo se non era il caso di andare da uno/a specialista psichiatra, spiegargli il tutto, e capire se vi sono da fare correzioni farmacologiche almeno fino a quando la situazione lavorativa non arrivi ad un effettivo cambiamento.
Mi chiedo però se, a suo avviso, può andar bene andare da uno/a psichiatra che non conosce, o se aspettare la metà di settembre per poter tornare da quella che l'ha in cura. Solo che, nel secondo caso, lei starà male, senza la possibilità di ricevere un aiuto.

Sul fatto della invalidità chiedevo solo se voi sapete cosa dovrebbe fare una persona invalida al 100% per motivi prevalentemente mentali per non lavorare e prendere una specie di "pensione" al posto dello stipendio, sempre che ciò sia legalmente fattibile.
Non pretendo che lei sia esperto di questo. Solo se qualcuno lo fosse e volesse darmi una informazione in merito, l'accetterei di buon grado.
Grazie.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Il medico da cui andare è scelto da voi secondo esigenze e circostanze, per il resto stiamo parlando di cose da definire, per cui non capisco esattamente che senso ha dire cosa può accadere in termini invalidità.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Utente
Utente
Non si preoccupi dottore. Alla fine ha fatto visita medica INPS e pure quella del Medico INPS delle Poste.
Sulla carta le hanno cambiato la mansione e messo tutti dei limiti e ovviamente ora è una Categoria Protetta, ma affinché avvengano i cambi mansione e il resto bisognerà aspettare Gennaio.
Nel frattempo va avanti a star male e stressarsi e peggiorare. Poi a Gennaio vedremo.
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