Schizofrenico e minacce suicidio cosa fare?

Salve,

il mio ragazzo pare sia schizofrenico (così dice di essere stato diagnosticato).
Stiamo insieme da 5 anni ormai.
Prendeva una pensione che non prende più, ma sia quando l'aveva che adesso vive una sorta di incubo in cui non ha alloggio fisso e fugge continuamente (anche quando vive con me nella stessa casa).
Una volta ha avuto un episodio dopo un diverbio con una vicina ed è partito senza quasi niente (parlo di denaro e oggetti/vestiti) per un viaggio per essere "libero" lasciando mi indietro senza riguardo e finendo a vagabondare senza soldi fino a che non è finito in ospedale e poi temporaneamente dal genitore, ma poi è fuggito anche da lì.
Adesso era un certo periodo che stava da me, ma ha deciso nuovamente di andarsene.
Alle mie domande sul fatto se tornava o no ha risposto in modo confuso tanto che alla fine non ho compreso se tornava o no.
Si è recato in un campeggio con pochi soldi, ma poi sono terminati.
Ho provato a telefonargli e mi ha detto che stava andando in un posto per gettarsi.
Ho provato a fare quello che potevo da lontana fino a che non è intervenuto il genitore con un aiuto economico per un alloggio temporaneo.
Ma ormai sta per scadere il tempo.
Provo a convincerlo a tornare qui (o suggerisco anche altre soluzioni), ma ricevo solo risposte che vuole porre fine alla sua vita, che questo lo libererà.
Mi ripete che non vuole farmi soffrire ma vuole solo porre fine alla sua vita.
Il genitore sembra sparito (a volte aiuta a volte no).
Non so più cosa fare, sto molto male e vorrei aiutarlo ma mi pare di parlare con un muro di gomma.
A volte mi sono chiesta se non fosse un modo per scaricarmi, ma mi ricordo che è da un po' di tempo che dice queste cose anche quando siamo insieme.
Solo che adesso è lontano e parla solo via messaggi non vuole parlare al telefono e per qualsiasi cosa ripete la stessa cosa.
Sinceramente non so più cosa fare vorrei il consiglio di un esperto su cosa sta succedendo e come posso parlargli in modo più efficace.
Ho già fatto presente che ci tengo e ci sono in tutti i modi possibili.
Ma mi sento come una condannata che vorrebbe intervenire ma è costretta a stare ad aspettare e guardare qualcosa di tragico accadere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Si sta ponendo il problema di dover gestire o che dipenda da Lei una variabile di una situazione definita sul piano diagnostico ma irrisolta.
Ci sono i familiari, ci sono le autorità sanitarie che però non sono legittimate a intervenire per curare le persone obbligatoriamente a meno di alcune condizioni, e non basta la sola diagnosi, e ciò non è sufficiente sempre a curare, tantomeno a prevenire un'eventualità isolata, che non si esaurisce solo nella diagnosi.
Come e fino a che punto intervenire è una decisione sua, non so se sia in contatto con i medici o con altri e se ritenga di attivare questi contatti al fine di poter far intervenire gli altri.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini