Disturbo da attacchi di panico

Salve, vorrei chiedere un consulto sulla problematica che mi affligge.

Sono una ragazza di 27 anni, da poco diventata avvocato.
Di base sono sempre stata una persona abbastanza ipocondriaca e ansiosa e nel corso della mia vita ho sperimentato diversi attacchi di panico.
Nell' ultimo periodo ho vissuto un periodo di forte ed intenso stress dovuto prima all abilitazione come avvocato e poi alla ricerca di un'occupazione lavorativa.
Purtroppo dopo un mese di ricerca abbastanza estenuante questa non è arrivata e ho iniziato a sprofondare nell' angoscia totale, ad avvertire un senso di forte tristezza e malinconia perché senza lavoro dopo tutti i sacrifici fatti mi sentivo abbastanza inutile.
Dopo qualche settimana è arrivata una potente crisi di panico che mi ha quasi costretta ad andare al p.
s. durante la quale ho avuto seriamente paura di morire, come mai prima nella mia vita.
Da quel momento qualcosa dentro di me sembra essere cambiato...ho iniziato ad avere 3/4 crisi di panico al giorno e il pensiero della morte è diventato intrusivo, ho iniziato a pensarci dalla mattina alla sera, rendendomi la vita impossibile.
Mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta da circa 3 sett.
(ho fatto 3 sedute sinora) e questo pensiero mi sta abbandonando, e le crisi di panico si stanno quasi arrestando.
Quello che però mi preoccupa e che ho riferito anche a lui che mi sto ponendo altre domande esistenziali, del tipo " chi sono?
", " perché vivo?
", " la realtà esiste", " perché la vita è così " e questi pensieri aumentano molto il mio livello di ansia, provocandomi un senso di forte angoscia...ho paura che possano farmi scaturire altre crisi di panico.
Il mio psicoterapeuta dice che sto facendo introspezione e mi sto interrogando su domande alle quali non ci sono risposte e dovrei evitare ogni forma di auto isolamento, pensando il meno possibile.
Effettivamente se mi concentro sull' esterno e poco su di me, riesco ad affrontare le giornate in maniera più serena.
Ma.
mi chiedo come possa del tutto eliminare questi pensieri, anzi queste domande perché non è facile.
Vorrei un consulto, grazie a chi mi risponderà.
[#1]
Dr. Guglielmo Gigli Psicologo 21
Salve,

innanzitutto mi complimento con lei per i traguardi che ha raggiunto, in modo particolare per l'ammissione all'albo. Un percorso non facile, soprattutto l'esame finale.
Si è rallegrata di questo risultato? Si è concessa dei momenti di gratitudine verso di sé per questi obiettivi raggiunti?

In questo momento si è affidata ad un collega che sicuramente la aiuterà a fare un percorso di approfondimento della sua vita. In questo si dia il tempo di far emergere queste domande, accogliendole ma senza la pretesa di risposte immediate. Sono domande profonde che riguardano la propria identità. Ci vuole tempo, delicatezza e soprattutto rispetto di sé per quello fatto finora. I suoi obiettivi raggiunti sono per le come un ancora che la aiuteranno a fare memoria nei momenti più difficili che lei è in grado di affrontare ogni complessità, dandosi i giusti tempi e le giuste rassicurazioni.

Accolga con empatia queste parti che emergeranno in questo nuovo percorso della sua vita senza giudicarle.

Le auguro in bocca al lupo per il percorso di vita e professionale.

Dott. Guglielmo Gigli
Psicologo Clinico
Certified Professional Coach
Counselor ad indirizzo Psicobiologico

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per tutto. Purtroppo in questo momento sono abbastanza spaventata e mi chiedo come mai la mia mente mi stia ponendo tutte queste domande. Di tutte le domande quella che mi sta creando maggior angoscia è quella sulla realtà ( se esiste oppure no) oltre a tutte quelle sul senso della vita, il pensiero che le persone a cui voglio bene possano non esistere mi distrugge. Credo di aver sperimentato la derealizzazione. Quando riesco a tranquillizzarmi e a fare leva sui miei strumenti personali sono consapevole del fatto che è una fase passeggera e che la mia mente mi sta ponendo delle trappole, quando però l ansia aumenta questi pensieri li vivo con un forte senso di angoscia. Come se il mio stato emotivo dipendesse unicamente dalla mia ansia e lei mi abbia in pugno.
[#3]
Dr. Guglielmo Gigli Psicologo 21
La sensazione è molto spiacevole. Tuttavia ciò che ha vissuto e affrontato finora è realtà. Così come è reale la sua storia. E proprio il fatto che lei riesca a cogliere la realtà e a farsi domande su di essa significa che esiste.

Si affidi al collega e provi a sentire su di sé anche alcune gratificazioni. Faccia ciò che la far star bene così da percepire della realtà anche la parte gratificante.

Dott. Guglielmo Gigli
Psicologo Clinico
Certified Professional Coach
Counselor ad indirizzo Psicobiologico

[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, mi scusi se la riscrivo. Volevo ragguagliarla sulla mia situazione. Non ho più attacchi di panico da un po' e non ho più paura di morire. Ho eseguito anche un controllo cardiologico dal quale non è emerso nulla.
Quello che mi spaventa è che continuo a pensare che la realtà sia irreale. L altro giorno uscita dallo studio del mio psicoterapeuta stavo bene e la sera sono andata a cena con amici e mi sembrava di essere tornata "normale"perché avevo piena percezione della realtà e mi sentivo serena. Ieri sera però ho fatto l errore di andare su internet e ho il brutto pensiero di avere un tumore al cervello perché faccio questi pensieri assurdi. Poi quando l ansia mi sale mi sento ovattata e non pienamente lucida. Il tutto però è cominciato diversi mesi fa con soffocamenti in gola, motivo per cui ho eseguito la visita cardiologica. Secondo lei questa preoccupazione è sempre frutto dell' ansia? Quando sono troppo in ansia mi sembra di non essere lucida mentalmente e questa sensazione di distacco dalla realta sta diventando insopportabile. Lei cosa farebbe al mio posto?
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