Perché sono severa con me stessa?

Buongiorno, mi chiamo Claudia, ho 22 anni anni e scrivo qui per avere un primo consulto clinico.
Sono una ragazza che si è sempre data molto da fare, attualmente sono a due esami dalla laurea e da quasi un anno ho un lavoro part time di 30 ore ma che, causa spostamenti, mi toglie sempre mezza giornata.
In questi ultimi mesi ho concretizzato ciò che pensavo già da tutta la vita, ovvero che sono sempre, e troppo, dura con me stessa, del tipo:
Hai studiato 10 pagine anziché 20?
non va bene.

Sei stanca per il lavoro e non riesci a studiare?
sei una scansafatiche.

Vuoi andare a fare un giro o stare con le tue amiche?
non puoi, devi studiare.

Ti sei addormentata invece di studiare?
sei una fallita.

Potrei elencare altre 100 delle frasi poco carine che ogni giorno rivolgo a me stessa, come se il fallimento, la stanchezza, non potessero essere contemplati.
Ho da sempre il pensiero di dover essere la più brava, soprattutto didatticamente parlando, ed effettivamente in 3 anni di università sono riuscita a costruire una media abbastanza alta da poter farmi sentire all’altezza delle mie aspettative.
Adesso che lavoro però, non ho la forza fisica e mentale di studiare come prima e riesco a fare poco e niente al giorno, ma ciò si scontra col permanente desiderio di eccellere che mi fa provare forti sensi di colpa ogni giorno.
Tutto questo nei mesi è sfociato in attacchi di panico, ansia costante, umore depresso, non mi va di uscire nè di vedere nessuno, non trovo del tempo per me stessa, il pensiero di dover studiare ogni giorno mi fa stare male e piangere perché sento di non riuscire a fare le cose come dico io solo perché sono stanca.
Non so più che fare, che scelte prendere, ho pensato addirittura di lasciare l’università perché ormai lo studio è diventato un pensiero che attanaglia la mia mente.
Mi sento in un costante loop di infelicità.
Voglio cercare di capire davvero da dove viene tutto questo, i miei genitori sono sempre stati amorevoli con me e non mi hanno mai dato pressioni del genere, quindi non capisco davvero da cosa derivi la mia eccessiva paura del fallimento.
Vorrei essere più buona con me stessa, dirmi che faccio già tanto per la mia età e che qualunque sarà il risultato, andrà bene.
Ma non è così perché invece voglio sempre di più e mi sembra comunque di non fare abbastanza.
Credo inoltre che il mio attuale stato psicologico si stia riflettendo negativamente nella relazione col mio corpo e col cibo.
Ho fatto una dieta che finalmente mi ha permesso di arrivare al mio peso ideale, ma in queste settimane, quasi ogni giorno decido volutamente di non mangiare (salto il pranzo) con la scusa di dover correre a lavoro, pertanto mi capita di mangiare anche dopo 24 ore.
L’obiettivo è quello di non rimettere peso ma anzi di vedermi sempre più magra.
Mi vergogno tanto di questo atteggiamento perché lo reputo stupido e immaturo.
Sto agendo fuori dalla mia sfera di razionalità.
Grazie per l’attenzione, spero di ricevere quanti più riscontri.
[#1]
Dr.ssa Giulia Quaranta Psicologo, Psicoterapeuta 6
Buongiorno, iniziando un percorso di psicoterapia potrà scoprire le cause delle sue paure e, un passo alla volta, a conoscersi meglio. A presto

Dott.ssa Giulia Quaranta
www.giquaranta.com

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