Come comportarsi in questa situazione?
Salve, mi chiamo Andreea e ho 24 anni.
È la prima volta che contatto dei professionisti per quanto riguarda i miei problemi famigliari.
Vivo con mia mamma, nonostante io possa vivere per conto mio, non voglio lasciarla sola perché mio padre vive all'estero e sinceramente ho ancora la necessità di vivere vivere con lei e non staccarmi completamente.
Circa un anno e mezzo fa ho conosciuto in vacanza un ragazzo egiziano, mi è piaciuto ma non cosi tanto da dire, lo voglio come fidanzato, all'inizio pensavo solo fosse una semplice conoscenza ma poiché mia mamma ha insistito a continuare la conoscenza, non ho interrotto il rapporto.
Da 2 settimane ho smesso di parlargli (ci siamo visti 4/5 volte), e da allora mia mamma mi fa pressione dicendomi che devo frequentare questa persona perché con lei posso crearmi una famiglia, che è bravo, ecc.
Sinceramente abbiamo due situazioni finanziare completamente diverse, io ho una stabilità, sono indipendente, mentre lui da quando lo conosco non ha fatto nulla per mostrare che è capace di essere un "uomo".
È un bel ragazzo, ma non mi attira, e più mia madre insiste con l'idea che io debba crearmi una famiglia e stare con qualcuno, più scappo da questa idea.
Mi sento intrappolata in una rapporto tra madre e figlia, dove mia madre vuole realizzarsi tramite la mia persona, nel frattempo mi taglia le ali che ho per mettersi le proprie ali e dirigermi dove desidera lei.
Apprezzo tanto i suoi consigli, ma non penso che qualcuno debba insistere specialmente per quanto riguarda una relazione;
Essa deve essere creata sulle basi dell'amore, e questo sentimento deve venire da entrambi le parti, e non si tratta di bellezza fisica, bel carattere, ecc.
Ma di una complessività di caratteristiche presenti in una persona e che noi amiamo.
Sono in un periodo dove non desidero nessuno nella mia vita, e più mi si dice cosa fare, più faccio l'opposto.
Non so come comportarmi, perché se si continua in questo modo potrei andare a vivere per conto mio, e sicuramente romperei il rapporto con mia mamma.
Mi dice che alla mia età non so scegliere cosa è giusto per me, che non ho cervello a quest'età, e che dovrei ascoltare chi è più grande di me, ma l'amore non è un insegnamento, ma un sentimento.
Purtroppo, sembra che non capisce che non si può sforzare una persona a fare ciò che essa non desidera fare.
Vi chiedo scusa questa scarica emotiva, ma sinceramente non sapevo con chi parlarne, mi sento anche a disagio ad aver contattato voi, ma forse siete gli unici capaci a comprendere questo problema.
È la prima volta che contatto dei professionisti per quanto riguarda i miei problemi famigliari.
Vivo con mia mamma, nonostante io possa vivere per conto mio, non voglio lasciarla sola perché mio padre vive all'estero e sinceramente ho ancora la necessità di vivere vivere con lei e non staccarmi completamente.
Circa un anno e mezzo fa ho conosciuto in vacanza un ragazzo egiziano, mi è piaciuto ma non cosi tanto da dire, lo voglio come fidanzato, all'inizio pensavo solo fosse una semplice conoscenza ma poiché mia mamma ha insistito a continuare la conoscenza, non ho interrotto il rapporto.
Da 2 settimane ho smesso di parlargli (ci siamo visti 4/5 volte), e da allora mia mamma mi fa pressione dicendomi che devo frequentare questa persona perché con lei posso crearmi una famiglia, che è bravo, ecc.
Sinceramente abbiamo due situazioni finanziare completamente diverse, io ho una stabilità, sono indipendente, mentre lui da quando lo conosco non ha fatto nulla per mostrare che è capace di essere un "uomo".
È un bel ragazzo, ma non mi attira, e più mia madre insiste con l'idea che io debba crearmi una famiglia e stare con qualcuno, più scappo da questa idea.
Mi sento intrappolata in una rapporto tra madre e figlia, dove mia madre vuole realizzarsi tramite la mia persona, nel frattempo mi taglia le ali che ho per mettersi le proprie ali e dirigermi dove desidera lei.
Apprezzo tanto i suoi consigli, ma non penso che qualcuno debba insistere specialmente per quanto riguarda una relazione;
Essa deve essere creata sulle basi dell'amore, e questo sentimento deve venire da entrambi le parti, e non si tratta di bellezza fisica, bel carattere, ecc.
Ma di una complessività di caratteristiche presenti in una persona e che noi amiamo.
Sono in un periodo dove non desidero nessuno nella mia vita, e più mi si dice cosa fare, più faccio l'opposto.
Non so come comportarmi, perché se si continua in questo modo potrei andare a vivere per conto mio, e sicuramente romperei il rapporto con mia mamma.
Mi dice che alla mia età non so scegliere cosa è giusto per me, che non ho cervello a quest'età, e che dovrei ascoltare chi è più grande di me, ma l'amore non è un insegnamento, ma un sentimento.
Purtroppo, sembra che non capisce che non si può sforzare una persona a fare ciò che essa non desidera fare.
Vi chiedo scusa questa scarica emotiva, ma sinceramente non sapevo con chi parlarne, mi sento anche a disagio ad aver contattato voi, ma forse siete gli unici capaci a comprendere questo problema.
Gentile utente,
quando tra madre e figlia si crea "una coppia", entrambe rimangono intrappolate magari per lunghi anni.
Lei però ci risulta molto lucida:
".. mia madre vuole realizzarsi tramite la mia persona,
nel frattempo mi taglia le ali che ho per mettersi le proprie ali e dirigermi dove desidera lei."
E le riflessioni che Lei fa sull'amore e sulle relazioni sono ampiamente condivisibili.
Le relazioni con i genitori sono soggette a riflessioni e rimaneggiamenti, soprattutto da parte dei figli e figlie (che non dai genitori) quando ess* si trovano nell'età di "giovani adulti" come quella che sta vivendo Lei, e di cui ho scritto qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Non mi risulta però comprensibile questa Sua affermazione:
".. se si continua in questo modo potrei andare a vivere per conto mio, e sicuramente romperei il rapporto con mia mamma."
Perchè mai rendersi autonom*, cioè andare a vivere dal sol*, significa "rompere"?
Gli uccellini escono dal nido quando le ali sono pronte, e dunque?
Un ragguaglio su ciò ci farebbe piacere.
Nel frattempo, saluti cordiali.
Dott. Brunialti
quando tra madre e figlia si crea "una coppia", entrambe rimangono intrappolate magari per lunghi anni.
Lei però ci risulta molto lucida:
".. mia madre vuole realizzarsi tramite la mia persona,
nel frattempo mi taglia le ali che ho per mettersi le proprie ali e dirigermi dove desidera lei."
E le riflessioni che Lei fa sull'amore e sulle relazioni sono ampiamente condivisibili.
Le relazioni con i genitori sono soggette a riflessioni e rimaneggiamenti, soprattutto da parte dei figli e figlie (che non dai genitori) quando ess* si trovano nell'età di "giovani adulti" come quella che sta vivendo Lei, e di cui ho scritto qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Non mi risulta però comprensibile questa Sua affermazione:
".. se si continua in questo modo potrei andare a vivere per conto mio, e sicuramente romperei il rapporto con mia mamma."
Perchè mai rendersi autonom*, cioè andare a vivere dal sol*, significa "rompere"?
Gli uccellini escono dal nido quando le ali sono pronte, e dunque?
Un ragguaglio su ciò ci farebbe piacere.
Nel frattempo, saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Utente
Salve,
La ringrazio per la Sua risposta. Quando ho scritto che se andrò a vivere per conto mio il rapporto tra madre e figlia sarà rotto, è perché da quando ho rifiutato di parlare con quel ragazzo, mia mamma non mi rivolge parola, come per dire: Se non sono io scegliere per la tua vita, allora nemmeno tu non meriti la mia parola.
Com'è possibile che un genitore voglia comandare a manetta la vita del proprio figlio? Anche da un punto di vista sentimentale, tutti abbiamo dei gusti e dei tempi nel voler costruire una famiglia o una relazione, le cose spinte dall'esterno sono delle azioni a dir poco orribili.
La ringrazio per la Sua risposta. Quando ho scritto che se andrò a vivere per conto mio il rapporto tra madre e figlia sarà rotto, è perché da quando ho rifiutato di parlare con quel ragazzo, mia mamma non mi rivolge parola, come per dire: Se non sono io scegliere per la tua vita, allora nemmeno tu non meriti la mia parola.
Com'è possibile che un genitore voglia comandare a manetta la vita del proprio figlio? Anche da un punto di vista sentimentale, tutti abbiamo dei gusti e dei tempi nel voler costruire una famiglia o una relazione, le cose spinte dall'esterno sono delle azioni a dir poco orribili.
Gentile utente,
Di interrogativi che lei si pone afferiscono alle dinamiche affettive interiori dei genitori, e in specifico delle madri.
Non è raro che esse, per il fatto di averli avuti nella pancia, pensino che siano di loro proprietà.
Nell’articolo linkato, ho riportato le frasi toccanti di Gibran ai genitori:
I figli non sono vostri, ma della vita.
Li avete in prestito, ma essi dovranno scoccare dal vostro arco verso la vita.
Abitano con voi,
Voi potete dare loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri: i figli hanno i propri. .
Leggendo l’articolo avrà anche potuto intuire come funzionano le dinamiche intrapsichiche genitoriali, e come molto spesso si crei un cortocircuito nei confronti dei compiti evolutivi dei figli.
In queste situazioni per il figlio, per la figlia, è difficile godere della propria autonomia, dato che lo sguardo genitoriale non l’apprezza; anzi, al contrario l’etichetta come sbagliata.
Se la situazione non si sbloccherà, sarà lei a dover chiedere aiuto psicologico,
stante il rischio che corre di rimanere imprigionata nella coppia madre-figlia.
Le raccomando vivamente di leggere l’articolo, dato che parla proprio di tutto ciò, ma in maniera molto più approfondita.
Se ritiene, ce ne dia riscontro, ci sarà gradito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti.
Di interrogativi che lei si pone afferiscono alle dinamiche affettive interiori dei genitori, e in specifico delle madri.
Non è raro che esse, per il fatto di averli avuti nella pancia, pensino che siano di loro proprietà.
Nell’articolo linkato, ho riportato le frasi toccanti di Gibran ai genitori:
I figli non sono vostri, ma della vita.
Li avete in prestito, ma essi dovranno scoccare dal vostro arco verso la vita.
Abitano con voi,
Voi potete dare loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri: i figli hanno i propri. .
Leggendo l’articolo avrà anche potuto intuire come funzionano le dinamiche intrapsichiche genitoriali, e come molto spesso si crei un cortocircuito nei confronti dei compiti evolutivi dei figli.
In queste situazioni per il figlio, per la figlia, è difficile godere della propria autonomia, dato che lo sguardo genitoriale non l’apprezza; anzi, al contrario l’etichetta come sbagliata.
Se la situazione non si sbloccherà, sarà lei a dover chiedere aiuto psicologico,
stante il rischio che corre di rimanere imprigionata nella coppia madre-figlia.
Le raccomando vivamente di leggere l’articolo, dato che parla proprio di tutto ciò, ma in maniera molto più approfondita.
Se ritiene, ce ne dia riscontro, ci sarà gradito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Utente
Salve dottoressa,
Proprio ieri ho avuto un'altra discussione con mia madre, sempre per quanto riguarda questo ragazzo, con il quale ormai io ho rotto tutti i rapporti, ma con il quale lei mantiene il contatto per messaggistica.
In precedenza Le ho scritto, che la soluzione era andare per conto mio, se mia mamma insisteva per continuare questa storia rompendo i rapporti con lei, e Lei mi ha chiesto perché di questa affermazione?
Ieri ho trovato la risposta alla Sua domanda, dopo l'ennesima discussione con mia madre.
Le ho spiegato che ognuno è libero di decidere per la propria vita, avendo un cuore e una mente diversa. Dopo di che le ho posto una domanda:
- Se io ho deciso di non parlare più con questa persona e di non volerla nella mia vita, cosa cambierebbe tra me e te (mia mamma)?
Lei mi ha risposto: Prenderei le distanze da te.
Dottoressa, io capisco che un genitore vuole il bene per il proprio figlio e desidera che il figlio/a sia felice affianco a una persona brava e responsabile. Ma non si dovrebbe costringere qualcuno a fare ciò che noi desideriamo. Ultimamente ho notato una forte ansia, dovuta a questa situazione e mi chiedo per quale motivo questo comportamento opprimente. A volte vedo mia mamma come se mi ama tanto e le sono grata per i sacrifici che ha fatto per me, ma delle volte ho l'impressione che non lo faccia con il cuore e che sia sempre stato come un peso.
Proprio ieri ho avuto un'altra discussione con mia madre, sempre per quanto riguarda questo ragazzo, con il quale ormai io ho rotto tutti i rapporti, ma con il quale lei mantiene il contatto per messaggistica.
In precedenza Le ho scritto, che la soluzione era andare per conto mio, se mia mamma insisteva per continuare questa storia rompendo i rapporti con lei, e Lei mi ha chiesto perché di questa affermazione?
Ieri ho trovato la risposta alla Sua domanda, dopo l'ennesima discussione con mia madre.
Le ho spiegato che ognuno è libero di decidere per la propria vita, avendo un cuore e una mente diversa. Dopo di che le ho posto una domanda:
- Se io ho deciso di non parlare più con questa persona e di non volerla nella mia vita, cosa cambierebbe tra me e te (mia mamma)?
Lei mi ha risposto: Prenderei le distanze da te.
Dottoressa, io capisco che un genitore vuole il bene per il proprio figlio e desidera che il figlio/a sia felice affianco a una persona brava e responsabile. Ma non si dovrebbe costringere qualcuno a fare ciò che noi desideriamo. Ultimamente ho notato una forte ansia, dovuta a questa situazione e mi chiedo per quale motivo questo comportamento opprimente. A volte vedo mia mamma come se mi ama tanto e le sono grata per i sacrifici che ha fatto per me, ma delle volte ho l'impressione che non lo faccia con il cuore e che sia sempre stato come un peso.
Gentile utenze,
Come già le dicevo nella precedenti risposte, non ci sono tante alternative fin quando lei non riuscirà a sganciarsi dei giudizi di sua madre.
Continuerà
.a stare male,
.a sentirsi oppressa dai ricatti di sua madre
.a subire pressioni che potrebbero arrivare a portare Lei che ci scrive a decidere cose contrarie ai propri desideri.
Talvolta allontanarsi dalla coabitazione diventa necessario per la salute psichica.
Per motivi che noi non conosciamo, e che forse neppure Lei conosce,
Sua madre sembra attaccatissima all'egiziano, al punto da volerlo appioppare a Lei;
ed è disposta a mettere in crisi la relazione madre-figlia pur di ottenere quanto VUOLE.
Perchè mai?
Che fantasie o ipotesi si è fatta Lei su questo interrogativo?
Dott. Brunialti
Come già le dicevo nella precedenti risposte, non ci sono tante alternative fin quando lei non riuscirà a sganciarsi dei giudizi di sua madre.
Continuerà
.a stare male,
.a sentirsi oppressa dai ricatti di sua madre
.a subire pressioni che potrebbero arrivare a portare Lei che ci scrive a decidere cose contrarie ai propri desideri.
Talvolta allontanarsi dalla coabitazione diventa necessario per la salute psichica.
Per motivi che noi non conosciamo, e che forse neppure Lei conosce,
Sua madre sembra attaccatissima all'egiziano, al punto da volerlo appioppare a Lei;
ed è disposta a mettere in crisi la relazione madre-figlia pur di ottenere quanto VUOLE.
Perchè mai?
Che fantasie o ipotesi si è fatta Lei su questo interrogativo?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 847 visite dal 09/02/2025.
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