Come superare la dipendenza da alcool??

Buonasera a tutti.
Grazie a chi mi risponderà.
Sono una ragazza di 28 anni, ho sempre avuto un brutto rapporto con le droghe.
A 15 anni ho iniziato a bere e da lì tutti i sabati praticamente tornavo ubriaca (con implicazioni sociali).
A 19 anni per la prima volta, trasferita a Bologna per università, inizio a sperimentare ogni droga possibile compresa l'eroina.
Purtroppo rimango dipendente per circa tre anni (la fumavo non in vena).
Così decido di ritornare nel mio posto di origine al sud per smettere e ci riesco bene (adesso sono quasi tre anni che non la utilizzo).
In questi tre anni però bevevo ogni sabato e pippavo cocaina, con conseguenze sociali soprattutto in paesi del genere.
Decido di smettere qualsiasi cosa, ed elimino la cocaina sono 4 mesi che non la utilizzo.
Mi è rimasta un' ultimo problema: alcol.
Ho cercato di astenermi e riesco a rimanere sobria per un mese di fila da novembre.
Mi spiego meglio: sto uscendo veramente poco, quindi riesco a non bere.
Esco una volta al mese ma appena metto piede fuori casa bevo.
Facendo pause così lunghe il corpo si disabitua e basta poco per ridurmi uno straccio.
Vorrei uscire e riuscire a non bere, ma stando nei bar o altro la tentazione è forte.
Se bevo uno non riesco più a fermarmi.
E il giorno dopo sono distrutta psicologicamente, ho vergogna di me stessa.
Spesso in passato mi hanno cacciato da comitive per come bevo a livello di comportamento.
Sto andando da una psicologa ma vorrei altri consigli esiste un farmaco qualcosa che mi tolga la voglia di bere quando esco?
In più nel mio paese mi sono costruita una brutta reputazione per questi motivi: tossica e puttana.
Non me la vivo bene.
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

ci dice che: "Sto andando da una psicologa ma vorrei altri consigli esiste un farmaco qualcosa che mi tolga la voglia di bere quando esco?"

La risposta e: sì, certo.

Le dipendenze sono piovre, transitano facilmente da una sostanza all'altra.

-Con la psicologa si curano (ma per curare deve essere anche psicoterapeuta!) i tratti psichici personali che danno luogo (o che sostengono) ai comportamenti dipendenti.
- Contemporaneamente i farmaci specifici aiutano a superare la dipendenza fisica, quella del corpo.
L* psichiatra è specialista di riferimento per tale aspetto.

Cerchi un Centro (ad es. il SerD) che le offra tale servizio, sarà più facile evitare le sempre frequenti ricadute.

Ce la può fare, come la Sua attuale astinenza Le testimonia.
Per risolvere si faccia aiutare da specialist* veramente competenti nelle problematiche delle dipendenze. Al proposito Le consiglio questa lettura, nella quale troverà questa affermazione, ben documentata:
"Una terapia ben funzionante consente di mantenere l’astinenza senza sforzo." https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/567-alcol-e-alcolismo-domande-e-risposte.html .

Saluti cari.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Buongiorno, avevo letto del (naltrexone) da prendere al bisogno. Ne ho parlato con la mia psicologa ma dice che non esiste qualcosa al bisogno, ma solo forza di volontà. Lei non sa ma quando bevo rimango giorni nel letto senza fare niente. Con il cuore a mille con pensieri catastrofici. Ho assolutamente bisogno di essere totalmente astemia per la mia salute mentale.
Ed è anche un' ultima sostanza da eliminare
Proverò ad andare al serd
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Sto già facendo tanto, ho avuto molta forza con le varie droghe.
Inoltre mi sto prendendo cura di me: palestra, alimentazione e con conseguente migliore salute mentale. Mi manca quest ultimo step ma da sola non riesco. Mi suggerisce di andare al serd?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

Tenga conto che il mondo degli psicologi vede posizioni differenti per quanto riguarda l'utilizzo di farmaci nei disturbi che hanno una componente mentale o, più ampiamente, psichica.

Chiarito che per poter *curare* non basta essere psicologi, ma che è necessario essere anche psicoterapeuti (lo si vede dall'Albo psicologi), l'esperienza professionale mi dice che quegli psicoterapeuti che hanno competenza ed esperienza clinica consolidate sono più possibilisti e flessibili sull'utilizzo dei farmaci. Raramente sono a priori "o pro, o contro".
Farmaci da assumere in modo continuativo per talune patologie (ad es. schizofrenia), o per periodi determinati (ad es. in certe forme depressive).
E' ovvio che l'assunzione di farmaci NON sostituisce in alcun modo il lavoro psicologico su di sè; al contrario talvolta lo rende possibile.

E nel caso di abuso da sostanze?

Le sostanze da abuso, anche l'alcol, causano
1- dipendenza psicologica
2- dipendenza fisica.

Ad es. la crisi di astinenza non è (solo) mentale; il cervello (come organo, non la mente) percepisce l'interruzione dell'assunzione e manifesta una serie di disturbi fisici: agitazione psico-motoria, febbre, ecc.. Trattandosi del corpo, a mio parere il farmaco corrisponde alla medicina che assumiamo per il mal di denti o per dolori da ciclo.

Per quanto riguarda la dipendenza psicologica, la persona è totalmente dipendente dalla ricerca e dall’assunzione della sostanza di abuso: la ricerca ossessiva delle sostanze, l’acquisto e l’assunzione diventano l’obiettivo centrale di chi è affetto da dipendenza.
Oppure, in certa situazioni, l'impulso ad assumere diventa incontrollabile da parte del soggetto.
Qui la "volontà" di cui parla la Sua psicologa potrà fare la propria parte. Anche se - francamente - nel caso di pensierosi ossessivi resistenti, o di discontrollo degli impulsi, i farmaci assunti per un periodo possono aiutare il percorso di psicoterapia e di uscita dalla dipendenza. Ma è un mio parere, motivato peraltro anche dall'esperienza clinica, di cui ho scritto qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-efficace-farmaci-periodo.html


Ho provato a sintetizzare la complessa questione, per fornirLe materiale di scelta.
Lo psicologo infatti - secondo il Codice deontologico - evita in assoluto di influenzare il paziente con le proprie opinioni personali (ad es. pro o contro i farmaci), ma fornisce ulteriori punti di vista, strumenti e informazioni affinché lui/lei possa scegliere.
Speriamo di avercela fatta.

In caso di dubbi, sono qui.

Saluti cari.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Lei quindi consiglia serd + psicoterapia? E che tipi di farmaci esistono per curare l'alcolismo? Consideri che quando bevo mi metto alla guida. La cosa è molto grave. Perché il punto è che riesco tranquillamente ad evitare di bere. Ma se esco in situazioni sociali non riesco ad astenermi. Mi dovrei chiudere un casa praticamente. Vorrei prendere qualcosa solo in caso di situazioni a rischio, come situazioni sociali.che mi tolga la voglia un quel momento.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

esistono farmaci che diminuiscono il bisogno di alcol.
Più di questo tramite un consulto online e senza conoscere la persona non è possibile dire.

Riassumendo: la risposta alla sua domanda iniziale:
".. esiste un farmaco o qualcosa che mi tolga la voglia di bere quando esco?"
la risposta è SI',
occorre però rivolgersi ai professionisti/e competenti: psichiatra e psicoterapeuta specializzat* in dipendenze.

Ora sta a Lei decidere di affidarsi a loro,
- sia per una valutazione in presenza,
- sia anche per quanto riguarda l'eventuale aspetto farmacologico che è di loro stretta competenza.

Saluti cari!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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