Stato depressivo legato all'omosessualità
Salve, è da molti anni che vivo una situazione davvero pesante a causa della mia omosessualità.
Ho 25 anni, ho fatto coming out quando avevo soltanto 14 anni e non ho mai avuto alcun problema nell'accettare me stesso in quanto tale.
I problemi sono nati quando ho cominciato a sbattere in faccia a dei muri, in faccia a delle limitazioni sociali alle quali un omosessuale è ancora posto...
Prima fra queste la quasi totale impossibilità di conoscere tanti altri omosessuali nel contesto circostante...ecco perché ho sviluppato sin dai primi anni dell'adolescenza un forte attaccamento alle chat virtuali...ma sulle chat virtuali ho conosciuto soltanto o uomini gay ipersessualizzati e che mi hanno fatto sentire come un oggetto per il modo in cui approcciano o anche per fortuna persone più "normali", ma che o distano chilometri di distanza o per un motivo o per l'altro non è stato possibile costruire una relazione stabile.
A me dopo tanti anni questa situazione comincia a farmi sbarellare...
Tanto che ho sviluppato ultimamente anche una sorta distacco dalla realtà, come se mi sentissi talmente invisibile da illudermi che il mondo intorno a me non esista...la definereste derealizzazione questa?
Per il resto sono uno studente universitario al termine del proprio percorso di studi in ingegneria e ad uno studio matto e disperato di cui non ne posso più, alterno forti crisi di demotivazione legate all'ossessione di rimanere single per tutta la vita...
Non riesco a concepire una vita senza amore e romanticismo, ma sento una pressione fortissima intorno a me...come se tutto volesse portarmi a credere che si possa vivere anche senza...ma io non sono così...e mi sento violentato da questo modo di pensare della società!
Altro ostacolo che mi si pone è che sono attratto soltanto da uomini più grandi...con un margine di circa 10-15 anni in più a me...e se non c'è modo di conoscere altri gay nella realtà fuori da internet (che distano chilometri), ancor di meno di conoscerne di una fascia di età differente dalla mia...
Sono stato seguito in psicoterapia per quasi 10 anni cambiando anche diversi specialisti...ma è davvero la psicoterapia la mia strada?
Io penso che se non trovo soluzioni pratiche, questa condizione non cambierà...perché io non accetterò mai di essere felice ugualmente anche senza amore...
Non so fingere...tengo più a me stesso che a questa stessa vita...e fingere un sorriso a 32 denti per l'intera vita se non riuscirò ad ottenere ciò che davvero mi rende felice, io non me la sento proprio...
Ho avuto anche spesso molti pensieri di morte, crisi di panico...
E in passato anche alcuni farmaci in dose molto molto leggera, ma i farmaci a me non fanno nulla...
Visto che il problema è sociale...e so benissimo che non c'è nulla di sbagliato in me!
Onestamente scrivo qui per pura disperazione dopo l'ennesimo crollo...
Pareri?
Ho 25 anni, ho fatto coming out quando avevo soltanto 14 anni e non ho mai avuto alcun problema nell'accettare me stesso in quanto tale.
I problemi sono nati quando ho cominciato a sbattere in faccia a dei muri, in faccia a delle limitazioni sociali alle quali un omosessuale è ancora posto...
Prima fra queste la quasi totale impossibilità di conoscere tanti altri omosessuali nel contesto circostante...ecco perché ho sviluppato sin dai primi anni dell'adolescenza un forte attaccamento alle chat virtuali...ma sulle chat virtuali ho conosciuto soltanto o uomini gay ipersessualizzati e che mi hanno fatto sentire come un oggetto per il modo in cui approcciano o anche per fortuna persone più "normali", ma che o distano chilometri di distanza o per un motivo o per l'altro non è stato possibile costruire una relazione stabile.
A me dopo tanti anni questa situazione comincia a farmi sbarellare...
Tanto che ho sviluppato ultimamente anche una sorta distacco dalla realtà, come se mi sentissi talmente invisibile da illudermi che il mondo intorno a me non esista...la definereste derealizzazione questa?
Per il resto sono uno studente universitario al termine del proprio percorso di studi in ingegneria e ad uno studio matto e disperato di cui non ne posso più, alterno forti crisi di demotivazione legate all'ossessione di rimanere single per tutta la vita...
Non riesco a concepire una vita senza amore e romanticismo, ma sento una pressione fortissima intorno a me...come se tutto volesse portarmi a credere che si possa vivere anche senza...ma io non sono così...e mi sento violentato da questo modo di pensare della società!
Altro ostacolo che mi si pone è che sono attratto soltanto da uomini più grandi...con un margine di circa 10-15 anni in più a me...e se non c'è modo di conoscere altri gay nella realtà fuori da internet (che distano chilometri), ancor di meno di conoscerne di una fascia di età differente dalla mia...
Sono stato seguito in psicoterapia per quasi 10 anni cambiando anche diversi specialisti...ma è davvero la psicoterapia la mia strada?
Io penso che se non trovo soluzioni pratiche, questa condizione non cambierà...perché io non accetterò mai di essere felice ugualmente anche senza amore...
Non so fingere...tengo più a me stesso che a questa stessa vita...e fingere un sorriso a 32 denti per l'intera vita se non riuscirò ad ottenere ciò che davvero mi rende felice, io non me la sento proprio...
Ho avuto anche spesso molti pensieri di morte, crisi di panico...
E in passato anche alcuni farmaci in dose molto molto leggera, ma i farmaci a me non fanno nulla...
Visto che il problema è sociale...e so benissimo che non c'è nulla di sbagliato in me!
Onestamente scrivo qui per pura disperazione dopo l'ennesimo crollo...
Pareri?
Comprendo il dolore che prova. Credo che abbia bisogno di andare a fondo ai problemi che descrive. Forse, insieme al partner giusto, è alla ricerca del terapeuta giusto.
dott.ssa Antonella Basile
Psicologa
Utente
Ha ragione forse su questo
Mi è capitato anche di leggere che esistono diverse tipologie di approccio alla psicoterapia, tra cui ad esempio quello sistemico relazionale
Pensa che un tipo di approccio psicoterapeutico più "mirato" possa essermi più utile? E se sì magari quale?
Mi è capitato anche di leggere che esistono diverse tipologie di approccio alla psicoterapia, tra cui ad esempio quello sistemico relazionale
Pensa che un tipo di approccio psicoterapeutico più "mirato" possa essermi più utile? E se sì magari quale?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 413 visite dal 20/02/2025.
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