Ansia genitore
È da circa un anno che vivo nella paura che mio figlio di 3 anni, possa ammalarsi di qualcosa di brutto.
Penso come potrebbe essere devastante per me perderlo e tutte le sensazioni che provo mi fanno stare male.
Ho un'altra figlia più grande (12anni) ma con lei questo non mi succede e soprattutto da quando c'è il piccolo sento di trascurarla.
È iniziato tutto l'anno scorso, quando per un problema al piede mio figlio è stato sottoposto ad rx.
(negativa) Da lì la mia testa ha iniziato a pensare ai possibili danni riguardo le radiazioni, al fatto che poteva essere evitato l'esame, a mettere in dubbio l'operato del medico che potrebbe aver scattato più lastre del necesserio e via dicendo... Nonostante il pediatra e altri medici mi abbiano rassicurato, io non riesco a fidarmi e continuo ad aver paura per la sua salute... C'è un modo per farmi tornare serena e vivere la mia famiglia in modo sano?
Ho provato a parlarne con una psicologa ma mi ha liquidata dicendomi di concentrarmi sul presente e fare passeggiate all'aria aperta.
La ringrazio per la sua attenzione e spero abbia qualche consiglio da darmi.
Penso come potrebbe essere devastante per me perderlo e tutte le sensazioni che provo mi fanno stare male.
Ho un'altra figlia più grande (12anni) ma con lei questo non mi succede e soprattutto da quando c'è il piccolo sento di trascurarla.
È iniziato tutto l'anno scorso, quando per un problema al piede mio figlio è stato sottoposto ad rx.
(negativa) Da lì la mia testa ha iniziato a pensare ai possibili danni riguardo le radiazioni, al fatto che poteva essere evitato l'esame, a mettere in dubbio l'operato del medico che potrebbe aver scattato più lastre del necesserio e via dicendo... Nonostante il pediatra e altri medici mi abbiano rassicurato, io non riesco a fidarmi e continuo ad aver paura per la sua salute... C'è un modo per farmi tornare serena e vivere la mia famiglia in modo sano?
Ho provato a parlarne con una psicologa ma mi ha liquidata dicendomi di concentrarmi sul presente e fare passeggiate all'aria aperta.
La ringrazio per la sua attenzione e spero abbia qualche consiglio da darmi.
Gentile utente,
lei ha già rivolto la sua domanda due volte nel settore medico, fin da settembre, e ha ricevuto risposte che avrebbero dovuto essere tranquillizzanti.
Adesso parla di un anno di paure sempre sullo stesso tema e si rivolge al settore psicologia, consapevole che il problema non è nel sovradosaggio di radiazioni, ma in ben altro.
Scrive: "Ho provato a parlarne con una psicologa ma mi ha liquidata dicendomi di concentrarmi sul presente e fare passeggiate all'aria aperta".
La collega ha agito correttamente: nel corso di un primo colloquio -si spera formale- non si fanno diagnosi e non si prescrivono cure, al di fuori delle indicazioni genericamente favorevoli al benessere, quelle che ha ricevuto.
Il problema che qui si delinea, e che la collega immagino abbia ipotizzato osservandola di persona, va diagnosticato e curato con attenzione.
Nel caso di noi consulenti di Medicitalia il dubbio comincia anche dalla confusione riguardo al suo genere: parla di sé al femminile, ma sulla scheda si registra come uomo.
Sarebbe bene che lei delineasse il suo ruolo e la sua parentela reale col bambino, perché possiamo capire cosa ha scatenato queste sue paure e sia possibile aiutarla. Tenga conto che qui scrive in anonimato; questo dovrebbe tranquillizzarla.
Restiamo in attesa.
lei ha già rivolto la sua domanda due volte nel settore medico, fin da settembre, e ha ricevuto risposte che avrebbero dovuto essere tranquillizzanti.
Adesso parla di un anno di paure sempre sullo stesso tema e si rivolge al settore psicologia, consapevole che il problema non è nel sovradosaggio di radiazioni, ma in ben altro.
Scrive: "Ho provato a parlarne con una psicologa ma mi ha liquidata dicendomi di concentrarmi sul presente e fare passeggiate all'aria aperta".
La collega ha agito correttamente: nel corso di un primo colloquio -si spera formale- non si fanno diagnosi e non si prescrivono cure, al di fuori delle indicazioni genericamente favorevoli al benessere, quelle che ha ricevuto.
Il problema che qui si delinea, e che la collega immagino abbia ipotizzato osservandola di persona, va diagnosticato e curato con attenzione.
Nel caso di noi consulenti di Medicitalia il dubbio comincia anche dalla confusione riguardo al suo genere: parla di sé al femminile, ma sulla scheda si registra come uomo.
Sarebbe bene che lei delineasse il suo ruolo e la sua parentela reale col bambino, perché possiamo capire cosa ha scatenato queste sue paure e sia possibile aiutarla. Tenga conto che qui scrive in anonimato; questo dovrebbe tranquillizzarla.
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Sono la mamma
Gentile utente,
come saprà dalle linee-guida, è proibito accedere alla piattaforma con dati falsi o con l'account di un altro.
Se lei svolge il ruolo di "mamma" ma fa parte di una coppia esclusivamente maschile, è bene che ce lo segnali per avere una risposta congrua.
Spero vorrà comprendere che da specialisti non possiamo muoverci alla cieca in questioni così delicate.
Restiamo in attesa di chiarimenti o di rettifica della sua scheda.
Buone cose.
come saprà dalle linee-guida, è proibito accedere alla piattaforma con dati falsi o con l'account di un altro.
Se lei svolge il ruolo di "mamma" ma fa parte di una coppia esclusivamente maschile, è bene che ce lo segnali per avere una risposta congrua.
Spero vorrà comprendere che da specialisti non possiamo muoverci alla cieca in questioni così delicate.
Restiamo in attesa di chiarimenti o di rettifica della sua scheda.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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Utente
Sicuramente ho fatto un errore nella fase di registrazione, sono una donna, E mamma, mi scuso per l'inconveniente.
La invito a correggerlo.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 481 visite dal 26/02/2025.
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Approfondimento su Ansia
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