Sono vedova con figlie ormai maggiorenni ma da circa 3 anni mi insultano come ps fare?
Le cose si sono aggravate dopo la morte di mio marito, malato da 9 anni di Parkinson e curato dignitosamente e con amore, anche se ogni sera ero veramente distrutta.
Le figlie quando e' morto avevano 25 anni la maggiore l'ho fatta studiare e laurearsi di infermiera, la seconda 20 anni l'ho fatta studiare e diplomarsi al turistico, premetto che tutte e due hanno perso un anno di studio, mentre la più piccola aveva solo 16 anni.
Ci sono stati problemi economici e tanta fatica in quegli anni perché io non potevo lavorare perché il mio lavoro era quello di curare mio amore e di dagli tutto ciò che potevo dargli.
Mi sono messa in gioco per imparare a fare cateteri e la sua gestione.
Ma ora mi vengo accusata di tante cose, io a loro ho dato tutto quello che potevo dare.
E ora a distanza di anni mi vengo accusata di cattiverie e mi vengono messe addosso mani, a distanza di 5 mesi dalla morte di mio marito ho avuto un infarto abbastanza serio che grazie ai medici e alla mia forza sono viva ancora con uno stent.
Mi sento dire tantissime cattiverie, circa un mese fa sono sta strattonata con un livido dalla più piccola delle tre che ho dovuto andare in p.
s. A gennaio scorso ho trovato una persona che mi vuole bene anche lui vedovo con 2 figli maschi che mi vogliono bene.
Lui cerca in tutti i modi di poterle parlare ma loro non vogliono, sono passati 3 anni e tante cattiverie mi sono state dette.
Io vorrei essere felice tranquillamente e forse iniziare una vita con tranquillità.
Non posso portarlo in casa perché lui ha timore di non essere accettato, aiutatemi a fagli capire che lui potrebbe venire.
Le figlie quando e' morto avevano 25 anni la maggiore l'ho fatta studiare e laurearsi di infermiera, la seconda 20 anni l'ho fatta studiare e diplomarsi al turistico, premetto che tutte e due hanno perso un anno di studio, mentre la più piccola aveva solo 16 anni.
Ci sono stati problemi economici e tanta fatica in quegli anni perché io non potevo lavorare perché il mio lavoro era quello di curare mio amore e di dagli tutto ciò che potevo dargli.
Mi sono messa in gioco per imparare a fare cateteri e la sua gestione.
Ma ora mi vengo accusata di tante cose, io a loro ho dato tutto quello che potevo dare.
E ora a distanza di anni mi vengo accusata di cattiverie e mi vengono messe addosso mani, a distanza di 5 mesi dalla morte di mio marito ho avuto un infarto abbastanza serio che grazie ai medici e alla mia forza sono viva ancora con uno stent.
Mi sento dire tantissime cattiverie, circa un mese fa sono sta strattonata con un livido dalla più piccola delle tre che ho dovuto andare in p.
s. A gennaio scorso ho trovato una persona che mi vuole bene anche lui vedovo con 2 figli maschi che mi vogliono bene.
Lui cerca in tutti i modi di poterle parlare ma loro non vogliono, sono passati 3 anni e tante cattiverie mi sono state dette.
Io vorrei essere felice tranquillamente e forse iniziare una vita con tranquillità.
Non posso portarlo in casa perché lui ha timore di non essere accettato, aiutatemi a fagli capire che lui potrebbe venire.
Gentile utente,
Soluzione difficile, dispiace molto.
Una domanda: le Sue figlie vivono ancora con Lei tutte tre? Oppure sono via di casa e forse hanno una propria famiglia?
Grazie.
Dott. Brunialti
Soluzione difficile, dispiace molto.
Una domanda: le Sue figlie vivono ancora con Lei tutte tre? Oppure sono via di casa e forse hanno una propria famiglia?
Grazie.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Utente
Una e' andata fuori ad abitare 28 enne .
A settembre l'altra ha deciso di rinunciare alla casa del padre ma vive dentro con me e lei lavora, e l'altra che non lavora non ci sono rapporti . E io sto molto male e sono affetta da diabete tipo 1 da quando avevo 16 e cardiopatia io ho 57 anni.e i valori glicemici sono alti e bassi e mi creano dei problemi medici.
A settembre l'altra ha deciso di rinunciare alla casa del padre ma vive dentro con me e lei lavora, e l'altra che non lavora non ci sono rapporti . E io sto molto male e sono affetta da diabete tipo 1 da quando avevo 16 e cardiopatia io ho 57 anni.e i valori glicemici sono alti e bassi e mi creano dei problemi medici.

Utente
Una e' andata fuori ad abitare 28 enne .
A settembre l'altra ha deciso di rinunciare alla casa del padre ma vive dentro con me e lei lavora, e Giulia che non lavora non ci sono rapporti . E io sto molto male e sono affetta da diabete tipo 1 da quando avevo 16 e cardiopatia io ho 57 anni.
A settembre l'altra ha deciso di rinunciare alla casa del padre ma vive dentro con me e lei lavora, e Giulia che non lavora non ci sono rapporti . E io sto molto male e sono affetta da diabete tipo 1 da quando avevo 16 e cardiopatia io ho 57 anni.
Gentile signora,
questa fase di età delle sue figlie è complessa.
La convivenza con il genitore non è mai semplice, anche se la presenza dei/delle figli* "sembra" riempire la solitudine della vedovanza. "Sembra", dicevo, dato che talvolta rimangono in casa per l'incapacità di staccarsi e per cento altri motivi che troverà descritti qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Considerata la complessità della situazione, Le suggerirei una consulenza presso una Psicologa che sia anche psicoterapeuta,
con l'obiettivo di capire quali atteggiamenti e comportamenti assumere con le sue due figlie tuttora in casa. Specie per la minore che sembra presentare qualche problema stando alle sue parole:
" .. l'altra che non lavora, non ci sono rapporti".
Sarà pure che "non ci sono rapporti", però Lei la mantiene e le offre un tetto. Dovrebbero esserci almeno i rapporti corretti che si hanno con una affittacamere (gratis).
Lei pensa di poter prendere in considerazione l'indicazione di chiedere aiuto psicologico in presenza?
Saluti cari.
Dott. Brunialti
.
questa fase di età delle sue figlie è complessa.
La convivenza con il genitore non è mai semplice, anche se la presenza dei/delle figli* "sembra" riempire la solitudine della vedovanza. "Sembra", dicevo, dato che talvolta rimangono in casa per l'incapacità di staccarsi e per cento altri motivi che troverà descritti qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Considerata la complessità della situazione, Le suggerirei una consulenza presso una Psicologa che sia anche psicoterapeuta,
con l'obiettivo di capire quali atteggiamenti e comportamenti assumere con le sue due figlie tuttora in casa. Specie per la minore che sembra presentare qualche problema stando alle sue parole:
" .. l'altra che non lavora, non ci sono rapporti".
Sarà pure che "non ci sono rapporti", però Lei la mantiene e le offre un tetto. Dovrebbero esserci almeno i rapporti corretti che si hanno con una affittacamere (gratis).
Lei pensa di poter prendere in considerazione l'indicazione di chiedere aiuto psicologico in presenza?
Saluti cari.
Dott. Brunialti
.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Utente
Sono tutte e tre maggiorenni 28 24 20 l'età delle figlie ne ho provate tutte , io sono stanca di dover pagare sempre tutto in casa e loro che lavorano non mettono più niente in casa mia hanno detto che se io dovessi avere bisogno di essere curata che loro non ci saranno , mi perdoni dovrei lasciare il mio compagno quando almeno lui c'è quando ho bisogno mentre loro no ? Vendere la mia casa e avrò i soldi per potermi curare un domani
Gentile utente,
è per questo che Le consigliamo di chiedere aiuto: perchè non riesce ad essere assertiva con loro. Ossia non riesce a far valere le sue ragioni e nemmeno a farsi rispettare.
Evidentemente "le ho provate tutte", ma senza esito. E dunque occorre cambiare passo.
Perchè mai dovrebbe lasciare il suo compagno?
Quando i figli, le figlie hanno la possibilità di essere autonome (economicamente, psichicamente, ..) i genitori si riprendono la vita se lo desiderano.
L'idea di vendere la casa può essere una delle ipotesi da prendere in considerazione; dal modo in cui ne parla intuisco che lo ha pensato a lungo, forse come ultima scappatoia.
Tenga conto che questa risposta, come tutte qui, sono sulla base delle Sue parole, del Suo punto di vista; l'unico che noi conosciamo.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
è per questo che Le consigliamo di chiedere aiuto: perchè non riesce ad essere assertiva con loro. Ossia non riesce a far valere le sue ragioni e nemmeno a farsi rispettare.
Evidentemente "le ho provate tutte", ma senza esito. E dunque occorre cambiare passo.
Perchè mai dovrebbe lasciare il suo compagno?
Quando i figli, le figlie hanno la possibilità di essere autonome (economicamente, psichicamente, ..) i genitori si riprendono la vita se lo desiderano.
L'idea di vendere la casa può essere una delle ipotesi da prendere in considerazione; dal modo in cui ne parla intuisco che lo ha pensato a lungo, forse come ultima scappatoia.
Tenga conto che questa risposta, come tutte qui, sono sulla base delle Sue parole, del Suo punto di vista; l'unico che noi conosciamo.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Utente
Buongiorno mi riferisco a quanto gentilmente vi ha risposto e la ringrazio ,io sto andando da una psicologa che dopo che vado e quando esco mi sento molto bene perché mi ascolta mi consiglia su cosa fare . Io però non capisco se il problema che hanno con me e che io possa avere un altra persona che mi ama e mi rispetta, all'inizio di questa storia ero molto dubbiosa , ma ora a distanza capisco che mi voglia molto bene insomma abbiamo passato anni veramente duri e faticosi da ambe due le parti, io e lui non abbiamo tradito nessuno ci siamo incontrati e poi abbiamo deciso di provare a vivere ,a vivere una vita con gioia e felicità . Quello che vorrei di essere felice ,io mio marito l'ho amato tanto e che però lui me ne ha fatte tante. Come posso essere felice?
Gentile utente,
Sono contenta che lei sia già seguita da una psicologa; dispiace che le nostre risposte possano magari averle presentato punti di vista ulteriori.
La regola è di non interpellare altre professioniste/i quando si è dentro ad un percorso psicologico, perché ciò può indebolire il percorso che si sta facendo in presenza.
La Sua psicologa Le avrà detto che non è possibile sapere "...se il problema che hanno [le mie figlie] con me é che io possa avere un altra persona che mi ama e mi rispetta".
Facciamo già fatica a capire noi stess*. Capire il perchè di certi comportamenti dei figli è .. praticamente impossibile.
E dunque dall* Psicolog* si va
-non tanto per capire gli altri, compresi i figli
-quanto per la necessità di capire se stess*!
-di trovare la forza di mettere in atto delle proprie decisioni, pur se faticose
-di non rimanere schiacciat* dai sensi di colpa (indotti dalla tradizione) quando tali decisioni privilegiano se stess*, anzichè i figli/figlie peraltro abbondantemente maggiorenni.
Ne parli a fondo con la Sua Psy. La aiuterà.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Sono contenta che lei sia già seguita da una psicologa; dispiace che le nostre risposte possano magari averle presentato punti di vista ulteriori.
La regola è di non interpellare altre professioniste/i quando si è dentro ad un percorso psicologico, perché ciò può indebolire il percorso che si sta facendo in presenza.
La Sua psicologa Le avrà detto che non è possibile sapere "...se il problema che hanno [le mie figlie] con me é che io possa avere un altra persona che mi ama e mi rispetta".
Facciamo già fatica a capire noi stess*. Capire il perchè di certi comportamenti dei figli è .. praticamente impossibile.
E dunque dall* Psicolog* si va
-non tanto per capire gli altri, compresi i figli
-quanto per la necessità di capire se stess*!
-di trovare la forza di mettere in atto delle proprie decisioni, pur se faticose
-di non rimanere schiacciat* dai sensi di colpa (indotti dalla tradizione) quando tali decisioni privilegiano se stess*, anzichè i figli/figlie peraltro abbondantemente maggiorenni.
Ne parli a fondo con la Sua Psy. La aiuterà.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 852 visite dal 20/02/2025.
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