Rimorso per il passato sessuale: come superarlo?

Buongiorno,
Vi scrivo per un consulto relativo a una situazione che mi fa star male ormai da mesi.
Ho passato i 30 anni e sono fidanzata con una persona da circa due anni, da uno conviviamo.

Questa persona, che conoscevo di vista al mio precedente lavoro, mi aveva contattato via ig chiedendomi di prendere un caffè.
Ho rimandato l’appuntamento perché avevo appena concluso una relazione tossica qualche gg prima, non ero interessata e stavo uscendo con una nuova persona.
Dopo aver parlato per qualche gg (1 settimana circa) ho accettato di vederci e ho proposto il weekend, in quanto nel frattempo avevo chiuso la frequentazione che avevo avviato (solo 3 appuntamenti).
Ci siamo visti il sabato.
Tuttavia, il venerdì sera, un ragazzo con cui avevo avuto un breve flirt durante l’estate (qualche mese prima) mi ha chiesto ospitalità perché era ubriaco vicino a casa mia.
Ho accettato ed ha dormito da me.
È successo qualcosa ma niente rapporto sessuale.
Il giorno dopo, sono uscita con quello che è ora il mio ragazzo con cui ho avuto subito un rapporto (inaspettatamente).
Da allora, ho smesso di vedere chiunque altro.


Ora, questa cosa mi sta uccidendo, nonostante sia successa due anni fa e io l’abbia confessata.

Mi sembra di aver macchiato la relazione e non vedo soluzioni che possano redimermi come persona.

Ormai penso anche con vergogna al mio passato sessuale (che mi sembra esagerato) e tutta la mia vita, inclusa l’intimità, ne sta risentendo.
Sono distrutta.
Non riesco più a essere felice di nulla, mi vergono davanti alle persone e ai suoi genitori, pensando che se sapessero del mio passato, si vergognerebbero di me.


Ho prenotato delle sedute di psicoterapia che inizierò spero a breve, ma mi chiedo se col tempo la sensazione potrà andare via o se questa vergogna e senso di colpa mi perseguiterà per sempre.
Dr. Vincenzo Capretto Psicologo 71 9
Gentile utente,

da quello che racconta non emerge una persona sbagliata o rovinata , ma una persona che da tempo vive intrappolata in un senso di colpa che non riesce a lasciare andare. L’episodio che descrive è avvenuto in una fase in cui la relazione non era ancora definita ed è già stato chiarito, ma sul piano emotivo sembra essere rimasto bloccato, diventando il centro di un giudizio molto severo verso se stessa.

La sofferenza che prova oggi non nasce tanto da ciò che è successo allora, quanto dal modo in cui continua a guardarsi e a giudicarsi nel presente. Questo giudizio ha assunto la forma della vergogna, estendendosi alla sua storia affettiva e alla sua intimità. Quando colpa e vergogna diventano così pervasive da togliere spazio alla serenità, non si tratta più di una questione morale, ma di un vissuto psicologico che può essere compreso e lavorato.

La paura che questa sensazione non passi mai è comprensibile, ma non è una condanna. Il fatto che abbia deciso di iniziare un percorso di psicoterapia è un passo importante: è proprio in uno spazio continuativo che questi vissuti possono essere ridimensionati e integrati, aiutandola a costruire un’immagine di sé meno punitiva.

In questo contesto non sarebbe utile aggiungere altro. Ciò che oggi la fa soffrire non la definisce per sempre e può essere elaborato.

Un caro saluto.

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com - 3356314941

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Contatta lo specialista e prenota una visita
Utente
Utente
Buongiorno,
La ringrazio per la risposta.
Una cosa che non riesco a capire è come sia possibile che al mio compagno non dia fastidio questo episodio, che io vedo al pari di un tradimento.

Sono io che esagero, in quanto ancora non ci eravamo ancora visti (e io avevo fatto capire che non ero interessata al momento a nessuna relazione) o oggettivamente si tratta di un episodio poco piacevole e irrispettoso?
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Vincenzo Capretto Psicologo 71 9
Gentile,

è comprensibile che per lei quell’episodio abbia un peso così forte. Il fatto che al suo compagno non dia lo stesso fastidio non significa che lei stia esagerando , ma che lui lo colloca in un momento in cui la relazione non era ancora iniziata, mentre per lei col tempo ha assunto un significato diverso.

Il punto oggi non è stabilire se lei abbia torto o se l’episodio sia oggettivamente irrispettoso, ma riconoscere che per lei continua a essere una fonte di sofferenza. Questo non dice tanto qualcosa su ciò che è accaduto allora, quanto su come lei lo vive ora e su quanto quel fatto sia diventato centrale nel modo in cui guarda a se stessa.

Proprio per questo, più che trovare una risposta definitiva su giusto o sbagliato , sarà importante capire perché questo episodio non riesce a perdere peso dentro di lei e cosa rappresenta emotivamente. È un lavoro che difficilmente può esaurirsi qui, ma che potrà essere affrontato con maggiore profondità nel percorso che ha deciso di iniziare.

Un caro saluto.

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com - 3356314941

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su problemi relazionali