Ho paura di essere pedofilo
Salve a tutti.
Ho 18 anni, e da tempo dei pensieri mi stanno torturando la mente.
Ultimamente ho una paura fregata di essere pedofilo, questo pensiero proviene da un ricordo specifico: una volta quando avevo 12 anni circa, io e mia nipote (che all' epoca aveva circa 5 anni) ci dammo un bacio sulle labbra, sotto le coperte.
Eravamo entrambi in un periodo esplorativo, Ma credo che la bambina sia totalmente giustificata rispetto a me che avevo già 12 anni.
Col senno di poi non riesco davvero a capire perché l' abbia fatto, il senso di colpa e la paura di essere una persona orribile mi sta consumando.
Voi che dite?
I miei dubbi sono fondati?
Ho 18 anni, e da tempo dei pensieri mi stanno torturando la mente.
Ultimamente ho una paura fregata di essere pedofilo, questo pensiero proviene da un ricordo specifico: una volta quando avevo 12 anni circa, io e mia nipote (che all' epoca aveva circa 5 anni) ci dammo un bacio sulle labbra, sotto le coperte.
Eravamo entrambi in un periodo esplorativo, Ma credo che la bambina sia totalmente giustificata rispetto a me che avevo già 12 anni.
Col senno di poi non riesco davvero a capire perché l' abbia fatto, il senso di colpa e la paura di essere una persona orribile mi sta consumando.
Voi che dite?
I miei dubbi sono fondati?
Gentile ragazzo,
a 12 anni era poco più di un bambino anche lei...
Provi a leggere quest'articolo, potrebbe aiutarla a comprendere il motivo per cui si sta ossessionando e torturando sul ricordo di quell'episodio.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
Un cordiale saluto,
a 12 anni era poco più di un bambino anche lei...
Provi a leggere quest'articolo, potrebbe aiutarla a comprendere il motivo per cui si sta ossessionando e torturando sul ricordo di quell'episodio.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Utente
Mi scusi ma non avevo visto la sua risposta, la ringrazio.
Crede che questo abbia comportato un trauma in lei?
Crede che questo abbia comportato un trauma in lei?
La situazione che ha descritto davvero non consente di fare ipotesi sul modo in cui sua nipote ha potuto vivere quell'episodio. Bisognerebbe parlare con lei per poter esplorare i suoi vissuti.
Ciò che emerge chiaramente da quanto ci scrive riguarda invece se stesso, il suo forte senso di colpa, e la tendenza a rimuginare su questioni che la turbano profondamente.
E' importante che ne parli in terapia, in quanto la collega da cui è seguito non può aiutarla al meglio se non si apre totalmente con lei. E' lì per aiutarla, non per "giudicarla". La fiducia è una parte importante della terapia stessa...
Capisco siano temi delicatissimi, potrebbe iniziare il discorso dicendole che ci sono cose delle quali non riesce ancora a parlare, perché si vergogna molto... la collega riuscirà a rendere meno difficile il tirarle fuori. Se vuole, può anche farle leggere quanto ha scritto a noi, sarebbe di grande aiuto nel suo percorso e nel lavoro che sta facendo su se stesso.
Ciò che emerge chiaramente da quanto ci scrive riguarda invece se stesso, il suo forte senso di colpa, e la tendenza a rimuginare su questioni che la turbano profondamente.
E' importante che ne parli in terapia, in quanto la collega da cui è seguito non può aiutarla al meglio se non si apre totalmente con lei. E' lì per aiutarla, non per "giudicarla". La fiducia è una parte importante della terapia stessa...
Capisco siano temi delicatissimi, potrebbe iniziare il discorso dicendole che ci sono cose delle quali non riesce ancora a parlare, perché si vergogna molto... la collega riuscirà a rendere meno difficile il tirarle fuori. Se vuole, può anche farle leggere quanto ha scritto a noi, sarebbe di grande aiuto nel suo percorso e nel lavoro che sta facendo su se stesso.
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Utente
La ringrazio per la risposta. Non saprei come mia nipote abbia potuto reagire...
Quando è successo è andata da sua madre ridendo un po' dall' imbarazzo e raccontando l'accaduto, e l' abbiamo presa un po' sul ridere. Anni dopo mi citó questo avvenimento con un po' di imbarazzo.Questo avvenimento non mi ha mai turbato più di tanto, quando ultimamente è riaffiorato senza un apparente motivo, seguito da forti sensi di colpa e ansia. Naturalmente guardando l'avvenimento con gli occhi di un adulto è abbastanza strano, ma ciò che mi preoccupa è come l' abbia potuto vivere. Se questo avvenimento in qualche modo abbia scaturito in lei un trauma, non me lo perdonerei mai, non mi importerebbe neanche della terapia. Piuttosto preferirei morire per ciò che ho fatto. Capisco che anche io ero un bambino, ma davvero non riesco a vedere la vicenda da una prospettiva positiva.
Quando è successo è andata da sua madre ridendo un po' dall' imbarazzo e raccontando l'accaduto, e l' abbiamo presa un po' sul ridere. Anni dopo mi citó questo avvenimento con un po' di imbarazzo.Questo avvenimento non mi ha mai turbato più di tanto, quando ultimamente è riaffiorato senza un apparente motivo, seguito da forti sensi di colpa e ansia. Naturalmente guardando l'avvenimento con gli occhi di un adulto è abbastanza strano, ma ciò che mi preoccupa è come l' abbia potuto vivere. Se questo avvenimento in qualche modo abbia scaturito in lei un trauma, non me lo perdonerei mai, non mi importerebbe neanche della terapia. Piuttosto preferirei morire per ciò che ho fatto. Capisco che anche io ero un bambino, ma davvero non riesco a vedere la vicenda da una prospettiva positiva.
Il contesto terapeutico è proprio il luogo più adatto a parlare di quel che non riuscirebbe mai a perdonarsi, e in generale di tutto ciò che le sembra più terribile da vivere o da affrontare.
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Utente
Grazie, per i suoi consulti. Sono consapevole che parlarne potrebbe aiutarmi parecchio, e sarei anche disposto a farlo. Ciò che mi blocca è che ho paura di non meritare di stare bene. Se ho causato un trauma a una bambina, non merito certo di stare bene, ma di subirne le conseguenze, ovvero morire. È lei che merita di stare bene, io forse non più, forse certe cose non sono giustificabili. È questo quello che mi blocca, ho il timore che quello che ho fatto non sia normale, è che mi sia segnato a vita.
La ringrazio comunque per la sua disponibilità
La ringrazio comunque per la sua disponibilità
Vede, il fatto è che qui ne sta parlando...
Ciò che quindi avrebbe senso chiedersi è perché qui sì, e con la sua psicologa no.
Se la sua risposta fosse "perché so che alla fine lei potrebbe aiutarmi, e non credo di meritarlo", non sarebbe una risposta esaustiva, perché resta il fatto che sente comunque il bisogno di parlarne. E infatti qui lo fa.
Quindi, cerchi di essere sincero fino in fondo con se stesso. Cosa cerca davvero, parlandone qui con noi?
Ciò che quindi avrebbe senso chiedersi è perché qui sì, e con la sua psicologa no.
Se la sua risposta fosse "perché so che alla fine lei potrebbe aiutarmi, e non credo di meritarlo", non sarebbe una risposta esaustiva, perché resta il fatto che sente comunque il bisogno di parlarne. E infatti qui lo fa.
Quindi, cerchi di essere sincero fino in fondo con se stesso. Cosa cerca davvero, parlandone qui con noi?
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Utente
Salve, cerco più che altro una rassicurazione sinceramente. Ho scritto per capire se è una cosa comune, e che quindi non è una cosa particolarmente preoccupante, oppure se è una cosa da malati e non c'è più niente da fare. Questa rassicurazione non riesco a darmela da solo, ho bisogno di qualcuno che mi dica che non è successo nulla di grave, perché sento di aver commesso un crimine imperdonabile. So benissimo che a 12/11 anni ero un bambino, e sono stato chiaramente guidato dalla mia semplice curiosità, però comunque i dubbi rimangono, mi dico "e se non fosse così?" Più che credo di non meritarlo, ho paura di non meritare un aiuto. Qui riesco a parlare semplicemente perché sono dietro ad uno schermo, e non devo verbalizzare la cosa.
Ecco, esattamente per questo qualche giorno fa la invitavo a parlarne in terapia, e le davo consigli su come farlo. E' il contesto migliore di cui parlare delle proprie paure, e la sua psicologa, conoscendo bene la situazione (se lei si apre davvero e glielo consente) potrà, molto probabilmente, darle le rassicurazioni di cui ha bisogno, dopo aver inquadrato adeguatamente la sua situazione clinica.
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 801 visite dal 12/03/2025.
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