Ho scoperto il datore di lavoro sparlare di me con la collega
Buonasera dottori, è 1 mese e mezzo che lavoro come aiuto in una gelateria, ho poca esperienza, sono solo io e il mio datore, si lavora tantissimo e io cerco di dare il massimo, pulire, impegnarmi, sbaglio a volte e purtroppo vedo poca comprensione in questo.
Stamattina mentre mi allontanavo ho sentito il titolare che sparlava di me all'altra ragazza che è banconista e lavora lì già da 2 anni.
Diceva tipo, oggi è stata una giornataccia, se non era per me che mi sbrigavo aspettavo a "questa" moscia che non è dinamica (sarei io) non me ne andavo più, ora che viene l'estate mi uccido.
Ci sono rimasta un pò male perché a me piace lavorare ho volontà, poi pulisco vado avanti e indietro, per lui devo essere veloce nel fare gelati come lui che è del mestiere ed è dinamico.
Boh è assurdo, io dopo poco con educazione ho aperto il discorso, che la velocità viene con l'esperienza e con il tempo, e sto lì solo da 1 mese e mezzo e se non gli sta bene posso andare via.
Lui mi ha risposto non ti preoccupare stai diventando veloce è difficile essere come me, il suo atteggiamento è cambiato, diventando apprensivo, (si arrampicava sugli specchi). . . tutto questo davanti la collega che si è goduta lo spettacolo.
Mi sono demoralizzata perché mi impegno e non mi aspettavo che mi parlasse dietro, la mia domanda è...
Cosa dovevo fare?
Ho fatto bene a rispondere o dovevo ignorare?
Come dovrei comportarmi la prossima volta?
Lasciar scorrere?
Consigli
Stamattina mentre mi allontanavo ho sentito il titolare che sparlava di me all'altra ragazza che è banconista e lavora lì già da 2 anni.
Diceva tipo, oggi è stata una giornataccia, se non era per me che mi sbrigavo aspettavo a "questa" moscia che non è dinamica (sarei io) non me ne andavo più, ora che viene l'estate mi uccido.
Ci sono rimasta un pò male perché a me piace lavorare ho volontà, poi pulisco vado avanti e indietro, per lui devo essere veloce nel fare gelati come lui che è del mestiere ed è dinamico.
Boh è assurdo, io dopo poco con educazione ho aperto il discorso, che la velocità viene con l'esperienza e con il tempo, e sto lì solo da 1 mese e mezzo e se non gli sta bene posso andare via.
Lui mi ha risposto non ti preoccupare stai diventando veloce è difficile essere come me, il suo atteggiamento è cambiato, diventando apprensivo, (si arrampicava sugli specchi). . . tutto questo davanti la collega che si è goduta lo spettacolo.
Mi sono demoralizzata perché mi impegno e non mi aspettavo che mi parlasse dietro, la mia domanda è...
Cosa dovevo fare?
Ho fatto bene a rispondere o dovevo ignorare?
Come dovrei comportarmi la prossima volta?
Lasciar scorrere?
Consigli
Gentilissima,
Comprendo la situazione che descrive e i suoi sentimenti di fronte all'accaduto.
Saper ispondere in modo educato e razionale è sicuramente un'ottima qualità, continui a esercitarla in tutti gli aspetti della sua vita.
E si concentri sopratutto sul fatto che sta "dando il massimo" nel suo nuovo lavoro: non aspetti che siano altri a validare i suoi sforzi e i suoi progressi, sia sempre consapvole del suo impegno, della sua professionalità e dei suoi valori.
Con i migliori auguri per il proseguimento della sua attività lavorativa, rimango a disposizione pr ulteriori necessità.
Cordialmente,
Comprendo la situazione che descrive e i suoi sentimenti di fronte all'accaduto.
Saper ispondere in modo educato e razionale è sicuramente un'ottima qualità, continui a esercitarla in tutti gli aspetti della sua vita.
E si concentri sopratutto sul fatto che sta "dando il massimo" nel suo nuovo lavoro: non aspetti che siano altri a validare i suoi sforzi e i suoi progressi, sia sempre consapvole del suo impegno, della sua professionalità e dei suoi valori.
Con i migliori auguri per il proseguimento della sua attività lavorativa, rimango a disposizione pr ulteriori necessità.
Cordialmente,
Dott. Alessandro Casalone
Psicologia Clinica e dello Sport
Aviation Psychology
casalone.psicologo@gmail.com
alessandrocasalonepsicologo.it
Utente
Ho notato che a 4 occhi è un'altra persona, mi apprezza, appena c'è questa collega di vecchia data mi butta giù, dicendo che sto qui da 2 mesi e ancora non ho imparato.
Non capisco perché fanno questo ? Come dovrei reagire ? Fare finta di nulla è una buona strategia o rispondere a tono ?
Non capisco perché fanno questo ? Come dovrei reagire ? Fare finta di nulla è una buona strategia o rispondere a tono ?
Da quanto racconta è possibile che la presenza della sua collega con più anzianità di servizio influenzi il comportamento del suo datore di lavoro.
Questo potrebbe dipendere da diversi fattori: insicurezza (es. per ingraziarsi la collega), competizione (es. potrebbe vederti come una minaccia), conformismo (es. si adatta all'atteggiamento della collega per non andare contro di lei), etc.
Ricordi che non può controllare direttamente la situazione, di cui è vittima, mentre può controllare le sue reazioni. Se valuta che questo comportamento sia solo passeggero, ignorarlo può allora essere una soluzione. Diversamente, può rispondere si a tono, ma sempre con intelligenza: usi una comunicazione assertiva, ad esempio "Sto facendo del mio meglio e ho già imparato molte cose. Se vuoi darmi una mano, ne sarei felice.", o comunque adotti un tono comunicativo che facilitiil raggiungimento del risultato desiderato. Infine, può valutare se sia opportuno affrontare direttamente l'argomento con il suo responsabile e chiedergli, sempre con calma, le motivazioni alla base del suo comportamento.
Qualsiasi sia la sua scelta d'azione, provi ad affrrontare l'argomento sempre con lucidità e non in un momento di rabbia. Se sente di provare eccessiva rabbia nel momento in cui nota il suddetto comportamento, sarebbe meglio rimandare la discussione.
Con i migliori auguri,
Questo potrebbe dipendere da diversi fattori: insicurezza (es. per ingraziarsi la collega), competizione (es. potrebbe vederti come una minaccia), conformismo (es. si adatta all'atteggiamento della collega per non andare contro di lei), etc.
Ricordi che non può controllare direttamente la situazione, di cui è vittima, mentre può controllare le sue reazioni. Se valuta che questo comportamento sia solo passeggero, ignorarlo può allora essere una soluzione. Diversamente, può rispondere si a tono, ma sempre con intelligenza: usi una comunicazione assertiva, ad esempio "Sto facendo del mio meglio e ho già imparato molte cose. Se vuoi darmi una mano, ne sarei felice.", o comunque adotti un tono comunicativo che facilitiil raggiungimento del risultato desiderato. Infine, può valutare se sia opportuno affrontare direttamente l'argomento con il suo responsabile e chiedergli, sempre con calma, le motivazioni alla base del suo comportamento.
Qualsiasi sia la sua scelta d'azione, provi ad affrrontare l'argomento sempre con lucidità e non in un momento di rabbia. Se sente di provare eccessiva rabbia nel momento in cui nota il suddetto comportamento, sarebbe meglio rimandare la discussione.
Con i migliori auguri,
Dott. Alessandro Casalone
Psicologia Clinica e dello Sport
Aviation Psychology
casalone.psicologo@gmail.com
alessandrocasalonepsicologo.it
Utente
Dottore grazie, ho sopportato fino a poco fa offese che sentivo alle mie spalle, andavo avanti solo perché il lavoro mi piaceva.
È successo ieri un episodio che voglio raccontare, appena mi reco a lavoro appena entro dalla porta, questo ( il datore ) mi affronta senza minima empatia, con modi sgarbati, si era già preparato il discorso, dicendo che Io non vado bene non basto più come aiuto vuole che io faccia tutto, il gelataio come faceva il nipote, fare tutto, dicendo non so fare nulla che 700 euro sono tanti, il nipote con i miei stessi soldi riusciva a fare tutto il banco dei gelati, non veniva solo di mattina ma anche pomeriggio e extra senza polemiche, e se appena trova uno esperto senza esitazione mi avrebbe sostituito, offese davvero cattive, non lo merito so quanto ho dato per questo lavoro e non me lo aspettavo, ci ho messo dedizione e amore ma non è servito.
Io sono rimasta di stucco non ho risposto come volevo, ci sono rimasta male e ho soltanto detto come una cretina, ok va bene si hai ragione..invece di andarmene sono rimasta .....ma nel frattempo pensavo ma cosa ho fatto ? Ma che ci faccio qui ? Mi facevo mille domande su come avrei dovuto agire.
Il giorno seguente ritorno sempre molto demoralizzata, scopro lui (il datore con sua figlia) sparlare di me nel ripostiglio, mentre io sentivo tutto,
diceva : A me questa non mi Serve a niente, a che mi serve ? continuando ad offendere.
Mi sono fatta vedere e ho avuto coraggio dicendo : Vi ho sentito e ne ho abbastanza me ne vado per me va bene così e ...vado via senza esitazione
Lui dopo poco mi manda dei vocali whatapp dicendo hai frainteso, capito male,si parlava del più e del meno, puoi venire per me la porta è aperta, cambiando atteggiamento, io non ho risposto e non ho intenzione, dottore faccio bene ad ignorare ? Non voglio avere a che fare Mi sono sentita ferita ..come mi dovrei comportare?
(Ps. non ho nessun contratto di lavoro non mi ha mai voluto farlo )
È successo ieri un episodio che voglio raccontare, appena mi reco a lavoro appena entro dalla porta, questo ( il datore ) mi affronta senza minima empatia, con modi sgarbati, si era già preparato il discorso, dicendo che Io non vado bene non basto più come aiuto vuole che io faccia tutto, il gelataio come faceva il nipote, fare tutto, dicendo non so fare nulla che 700 euro sono tanti, il nipote con i miei stessi soldi riusciva a fare tutto il banco dei gelati, non veniva solo di mattina ma anche pomeriggio e extra senza polemiche, e se appena trova uno esperto senza esitazione mi avrebbe sostituito, offese davvero cattive, non lo merito so quanto ho dato per questo lavoro e non me lo aspettavo, ci ho messo dedizione e amore ma non è servito.
Io sono rimasta di stucco non ho risposto come volevo, ci sono rimasta male e ho soltanto detto come una cretina, ok va bene si hai ragione..invece di andarmene sono rimasta .....ma nel frattempo pensavo ma cosa ho fatto ? Ma che ci faccio qui ? Mi facevo mille domande su come avrei dovuto agire.
Il giorno seguente ritorno sempre molto demoralizzata, scopro lui (il datore con sua figlia) sparlare di me nel ripostiglio, mentre io sentivo tutto,
diceva : A me questa non mi Serve a niente, a che mi serve ? continuando ad offendere.
Mi sono fatta vedere e ho avuto coraggio dicendo : Vi ho sentito e ne ho abbastanza me ne vado per me va bene così e ...vado via senza esitazione
Lui dopo poco mi manda dei vocali whatapp dicendo hai frainteso, capito male,si parlava del più e del meno, puoi venire per me la porta è aperta, cambiando atteggiamento, io non ho risposto e non ho intenzione, dottore faccio bene ad ignorare ? Non voglio avere a che fare Mi sono sentita ferita ..come mi dovrei comportare?
(Ps. non ho nessun contratto di lavoro non mi ha mai voluto farlo )
Gentilissima,
Mi dispiace per quello che sta vivendo, posso comprendere la sua situazione.
Le posso consigliare di cercare innanzitutto di comprendere se rimanere e continuare il suo attuale lavoro oppure se andarsene e cambiare.
Comprendo che questa sia una decisione complessa da prendere, tuttavia tenga presente almeno questi fattori:
- Valuti l'impatto sulla sua salute mentale: Si sente costantemente ansiosa, stanca o demotivata? Come si sente quando torna a casa al termine della giornata lavorativa?
- Consideri quanto rispetto riceve sul luogo di lavoro... Un datore di lavoro che sparla dietro mina il rispetto e la fiducia alla base del rapporto professionale. Se non c’è possibilità di dialogo sincero o di miglioramento, è difficile costruire qualcosa di sano.
- C’è spazio per crescere o migliorare le cose?
- Hai alternative concrete o possibilità da costruire? A volte il solo fatto di attivarsi dà un senso di libertà e possibilità che alleggerisce il presente.
Se il luogo di lavoro manca di rispetto, svuota emotivamente e non offre margini di cambiamento. Restare per abitudine, paura o senso di dovere non è sostenibile a lungo termine.
Valuti tutto ciò attentamente, con il tempo necessario.
Le faccio i miei auguri per un futuro più sereno.
Cordialmente,
Mi dispiace per quello che sta vivendo, posso comprendere la sua situazione.
Le posso consigliare di cercare innanzitutto di comprendere se rimanere e continuare il suo attuale lavoro oppure se andarsene e cambiare.
Comprendo che questa sia una decisione complessa da prendere, tuttavia tenga presente almeno questi fattori:
- Valuti l'impatto sulla sua salute mentale: Si sente costantemente ansiosa, stanca o demotivata? Come si sente quando torna a casa al termine della giornata lavorativa?
- Consideri quanto rispetto riceve sul luogo di lavoro... Un datore di lavoro che sparla dietro mina il rispetto e la fiducia alla base del rapporto professionale. Se non c’è possibilità di dialogo sincero o di miglioramento, è difficile costruire qualcosa di sano.
- C’è spazio per crescere o migliorare le cose?
- Hai alternative concrete o possibilità da costruire? A volte il solo fatto di attivarsi dà un senso di libertà e possibilità che alleggerisce il presente.
Se il luogo di lavoro manca di rispetto, svuota emotivamente e non offre margini di cambiamento. Restare per abitudine, paura o senso di dovere non è sostenibile a lungo termine.
Valuti tutto ciò attentamente, con il tempo necessario.
Le faccio i miei auguri per un futuro più sereno.
Cordialmente,
Dott. Alessandro Casalone
Psicologia Clinica e dello Sport
Aviation Psychology
casalone.psicologo@gmail.com
alessandrocasalonepsicologo.it
Utente
Me ne sono andata adesso, non ho risposto alle sue chiamate non vedevo il senso, se mi tratti male mi cerchi dicendo pure che ho frainteso
Appena sono uscita mi sono sentita bene, mi piaceva tanto lavorare e andavo con voglia e passione, però mi sentivo sempre di troppo perché così mi facevano sentire e lo percepivo, meglio così, rimpiango solo il lavoro ma la gente che c'era no, non riuscivo ad esprimermi, ero tesa e sempre osservata da lui che ogni movimento mi giudicava..poi il parlare alle spalle..non lo meritavo, con gentilezza ho dato sempre una mano facevo quello che potevo, mi offrivo anche di aiutare nei lavori più pesanti ma non è stato apprezzato...ho detto Basta
Appena sono uscita mi sono sentita bene, mi piaceva tanto lavorare e andavo con voglia e passione, però mi sentivo sempre di troppo perché così mi facevano sentire e lo percepivo, meglio così, rimpiango solo il lavoro ma la gente che c'era no, non riuscivo ad esprimermi, ero tesa e sempre osservata da lui che ogni movimento mi giudicava..poi il parlare alle spalle..non lo meritavo, con gentilezza ho dato sempre una mano facevo quello che potevo, mi offrivo anche di aiutare nei lavori più pesanti ma non è stato apprezzato...ho detto Basta
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 682 visite dal 13/03/2025.
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