Sono bloccata

Gentili Dottori, ormai sono passati 2 anni da quando mio marito mi ha lasciata mentendomi e manipolando la realtà come già fatto nel primo matrimonio e con la prima figlia.
Il suo abbandono, oltre ad aver distrutto completamente il mio progetto di famiglia tanto voluto e sognato, ha riportato alla galla moltissimi problemi mai risolti.


Sono mesi ormai che sono bloccata in questa situazione.
Ho un nuovo compagno da tempo, con il quale non riesco a costruire nulla complici la difficoltà enorme ad incastrare due vite molto diverse di due persone con due figlie e vite impostate in modi opposti, la sua totale incapacità di dare delle regole alla figlia di 7 anni che fatica ad accettare un no e vive anch'essa il disagio del divorzio dei genitori (con enuresi notturne e altre manifestazioni di rabbia che non vengono prese in considerazione dai genitori).


E' assai probabile che io mi sia buttata a pesce in questa nuova relazione per evitare la solitudine di una mamma completamente sola, con una figlia di 2 anni e mezzo.
Ho trovato una brava persona, paterna, affettuosa, innamorata, interessante.
Sono stata una bambina molto trascurata e vittima di continui abbandoni e mi ritrovo una donna di 37 anni con dei vuoti interiori incolmabili che vorrebbe un uomo che si dedicasse solo a lei in una sorta di rapporto fusionale, che abbandonasse anche la figlia per me (come ha fatto anche il mio ex marito, salvo poi abbandonare anche nostra figlia).
La mia parte adulta e razionale sa perfettamente che cado ciclicamente in dinamiche disfunzionali ma ho delle parti di me che si sentono completamente deprivate e che prendono prepotentemente il sopravvento esigendo amore assoluto, attenzione pena una rabbia distruttiva che distrugge tutto.


Non conoscevo queste parti prima, ero felice, il centro della vita di mio marito.
Entrambi vivevamo questo equilibrio disfunzionale ma è crollato tutto e tutti i nodi sono venuti al pettine.


Ho ripreso la mia vecchia terapia, come consigliatomi al tempo dalla D.
ssa Potenza, ma non mi smuovo.
Sono consapevole di tutto, ma non riesco a cambiare.
Non so più niente di chi sono e cosa voglio?
So di aver vicino per la prima volta una brava persona, ma non la apprezzo perché non sono il centro del suo mondo, so di vivere nostalgicamente un passato che vedevo solo io perché idealizzato ma ci stavo benissimo e so che nessuno può colmare i miei profondi vuoti se non me stessa, ma come si fa?


L'unica cosa su cui lavoro ogni giorno è cercare di essere una madre presente, attenta, di promuovere il rapporto di mia figlia con il papà.
Ma vorrei fare di meglio.
Vorrei essere un esempio di equilibrio e amore per se stessi per mia figlia ma anche per me stessa.
Ma non posso, la solitudine è una compagna che non ho mai amato e nei weekend, nelle vacanze, quando siamo sempre solo noi due, avverto una voragine dentro che non so come riempire o chiudere.
Dr.ssa Patrizia Tummolo Psicologo 7
Raggiungere un buon livello di consapevole è sicuramente un ottimo inizio ma non è la soluzione.
Occorre guarire le parti ferite di noi, attraverso l'amor di sé innanzitutto e solo allora potremo donare amore pieno alle persone che ci stanno accanto nella vita, con gratitudine e commozione.
La guarigione del cuore richiede tempo ma è possibile. A volte guariamo da soli proprio come accade per il corpo. Se ti fai un taglietto su un dito puoi auto guarire, e quando le ferite dell'anima sono profonde occorre uno specialista che si prenda cura di te affinché la ferita non si infetti e si rimargini, proprio come facciamo per il corpo... Rimarrà una cicatrice, ma non farà più male.
Un grande abbraccio

Psicologa Patrizia Tummolo

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su problemi relazionali

Altri consulti in psicologia