Rapporto madre/figlia 3 anni

Salve, sono mamma di una bambina di 3 anni, Scrivo qui per cercare di raccontare la situazione che stiamo vivendo e il motivo per cui ho deciso di chiedere un parere ancora prima di parlare con la pediatra.

Negli ultimi mesi, ho notato che il rapporto tra me e mia figlia sta diventando difficile.

Lei appare spesso molto nervosa, capricciosa e lamentosa, anche in momenti in cui cerco di essere calma e disponibile con lei.

Nonostante i miei sforzi per offrirle attenzioni positive (giochi al parco, momenti di coccole, presenza affettuosa), la vedo spesso insoddisfatta, facilmente irritabile e poco serena.


Mi rendo conto che in alcune situazioni il mio nervosismo può aver influenzato il suo comportamento, e sono consapevole che si sia creato tra noi un circolo vizioso: lei diventa capricciosa, io mi sento frustrata, e a volte fatico a mantenere la calma.

Vorrei aggiungere qualche dettaglio che può sempre essere utile...

Gioco: Lei non gioca da sola a casa, nemmeno un secondo.
Al nido gioca volentieri sia sola che con tutti gli altri bambini ma a casa assolutamente no, vuole che io giochi tutto il giorno con lei e se cambio stanza subito chiede per quale motivo sono andata via e quando torno.

Ho provato a spiegarle che ogni tanto la mamma ha anche cose da fare e che può giocare un po' da sola, ho provato a dirgli "gioca un po' tu mentre mamma finisce di cucinare", ma niente smette di giocare e viene in cucina con me e la situazione rimane sempre la stessa.


Sonno: ha sempre dormito nel suo lettino accanto al mio letto.
Fino all'inizio dell'asilo nido (settembre 2024) dormiva tutta la notte senza problemi.
Da quando ha iniziato il nido, ha manifestato qualche risveglio notturno e lamenti durante il sonno sicuramente per via del distacco, lei ed io siamo state una cosa sola fino ad inizio nido.


Alimentazione: mangia bene e con appetito, sia a casa che a scuola, come sempre.


Nido: ha iniziato il primo anno di asilo nido a settembre 2024, per prepararsi alla scuola materna che frequenterà da settembre 2025.

Le maestre dicono di lei che è una bambina serena, molto avanti per la sua età, tranquilla e rispettosa e molto amica di tutti, anzi "i bambini adorani giocare con lei e lei altrettanto" detto dalla maestra.

Prima del nido era una bambina più calma, sempre con un caratterino un po' pepato ma comunque non c'era tutta la tensione che si è creata adesso, era anche più socievole con le persone e molto meno timida.
E su questo cambiamento non so se dare la "colpa" al nido oppure al fatto che sia solamente cresciuta.


Contesto familiare: non ci sono stati cambiamenti importanti recenti.
La nostra vita quotidiana è rimasta stabile, sempre nella stessa casa, con il papà della bimba che è un santo e cerca, per quanto lavorativamente gli sia possibile, di tenere calme le acque e di essere presente.
Vorrei costruire con lei un rapporto sereno, sicuro e positivo, ma sento di avere bisogno di un parere medico/psicologico.


Ringrazio già da ora per l'ascolto.
Dr.ssa Elisa Scuderi Psicologo 114 2
Cara mamma,
ciò che sta osservando è piuttosto comune in bambini di questa età, soprattutto in un momento delicato come il passaggio dall’ambiente esclusivo della casa a quello del nido. A 3 anni i bambini stanno facendo grandi progressi cognitivi, emotivi e relazionali, ma sono ancora piccoli e molto dipendenti dalla figura di riferimento principale, in questo caso, lei.

I comportamenti che descrive (richiesta continua della sua presenza, capricci, fatica a giocare da sola) possono essere letti come un tentativo di recuperare un senso di sicurezza e di controllo, dopo un’esperienza (l’inizio del nido) che, seppur ben vissuta all’esterno, ha rappresentato un forte cambiamento. Anche se al nido è serena, potrebbe interiormente faticare ancora ad "elaborare" la separazione da lei. Questo spiegherebbe anche i risvegli notturni.

È normale che un bambino che regge bene in ambienti strutturati (come il nido) una volta tornato a casa "scarichi" le tensioni proprio con la persona con cui si sente più al sicuro: la mamma. Questo non significa che qualcosa non vada, ma che lei è il suo porto sicuro, ed è proprio con lei che si permette di manifestare i suoi disagi.

A 3 anni molti bambini fanno ancora fatica a giocare da soli, soprattutto se hanno bisogno di "ricaricare" il legame con la figura di attaccamento. Il fatto che al nido giochi anche da sola le conferma che ha le competenze per farlo, ma che a casa vuole e ha bisogno di rassicurarsi attraverso la sua presenza. Provi a favorire una transizione dolce, per esempio iniziando a giocare insieme e poi "lasciandola" per qualche minuto ("Vado solo a girare la pasta, torno tra poco"), costruendo fiducia nel fatto che torni.

Infine, ha evidenziato un altro punto importante: il circolo vizioso tra il suo comportamento e la sua frustrazione. I bambini sono straordinari nel percepire le nostre emozioni, anche quando cerchiamo di nasconderle; non serve essere perfetti, ma autentici: è assolutamente normale sentirsi esausti, frustrati, arrabbiati. Il punto non è "non provare emozioni negative", ma diventare consapevole di come le sue emozioni si intrecciano con quelle di sua figlia.

È probabile che il cambiamento che sta notando non sia "colpa" del nido ma il risultato di una normale fase di crescita, in cui sua figlia sta diventando più consapevole di sé e del mondo, con tutte le sfide che ne derivano. Ha fatto bene a chiedere un parere: da ciò che ha scritto non sembra esserci nulla di allarmante, ma una consulenza con una psicologa dell’età evolutiva potrebbe aiutarla a leggere ancora meglio i segnali di sua figlia e a darle strumenti per affrontare questa fase con più serenità. Anche solo pochi incontri possono fare una grande differenza per offrirle uno spazio in cui sentirsi sostenuta e meno sola.

Un caro saluto
E.S.

Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com

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