Emozioni, insicurezze, inadeguatezza
Sono una ragazza di 22 anni e, a volte (o forse spesso), mi sento non giusta.
So che ognuno è diverso, ognuno ha un proprio modo di vivere e un proprio tempo, oltre che dei valori in cui credere e che ritiene più importanti di altri.
Anzi me lo ripeto sempre e ne sono convinta.
Eppure mi capitano momenti in cui le differenze che avverto mi fanno quasi male.
Sono sempre stata molto dedita allo studio, al lavoro, insomma a tutto ciò che ritengo quanto più concreto e produttivo, che mi dà una soddisfazione reale e che sento mia, come se nessuno possa strapparmela mai.
Sono una studentessa e questa dimensione mi dà qualche piccola grande soddisfazione.
Mi impegno, sempre, tanto, con la voglia e l’obiettivo di essere una professionista valida in futuro.
Non è prioritario per me avere una relazione o, almeno, credo questo.
Eppure quando mi trovo a incontrare persone, ancor più se persone adulte lontane da me e cioè che conosco per svariati motivi e contesti ma senza andare oltre, mi vien rivolta la solita e ormai inevitabile domanda sul mio fidanzato.
A posteriori la vivo un po’ male.
Mi chiedo come mai siano tutti interessati a ciò.
Nel senso: fa così differenza a qualcuno per la mia persona?
Perché è la prima cosa che viene chiesta?
È una semplice curiosità?
Che tipo di notizia è?
Forse sono io che credo poco alle relazioni.
Ma per questo motivo mi sento in difetto.
Mi sento in difetto a non cercare una persona e, invece, a concentrarmi su chi potrò essere.
Quella domanda scaturisce in me tante altre domande e mi lascia sempre un po’ riflettere.
Perché, solo io, non bado a questo, adesso?
So che ognuno è diverso, ognuno ha un proprio modo di vivere e un proprio tempo, oltre che dei valori in cui credere e che ritiene più importanti di altri.
Anzi me lo ripeto sempre e ne sono convinta.
Eppure mi capitano momenti in cui le differenze che avverto mi fanno quasi male.
Sono sempre stata molto dedita allo studio, al lavoro, insomma a tutto ciò che ritengo quanto più concreto e produttivo, che mi dà una soddisfazione reale e che sento mia, come se nessuno possa strapparmela mai.
Sono una studentessa e questa dimensione mi dà qualche piccola grande soddisfazione.
Mi impegno, sempre, tanto, con la voglia e l’obiettivo di essere una professionista valida in futuro.
Non è prioritario per me avere una relazione o, almeno, credo questo.
Eppure quando mi trovo a incontrare persone, ancor più se persone adulte lontane da me e cioè che conosco per svariati motivi e contesti ma senza andare oltre, mi vien rivolta la solita e ormai inevitabile domanda sul mio fidanzato.
A posteriori la vivo un po’ male.
Mi chiedo come mai siano tutti interessati a ciò.
Nel senso: fa così differenza a qualcuno per la mia persona?
Perché è la prima cosa che viene chiesta?
È una semplice curiosità?
Che tipo di notizia è?
Forse sono io che credo poco alle relazioni.
Ma per questo motivo mi sento in difetto.
Mi sento in difetto a non cercare una persona e, invece, a concentrarmi su chi potrò essere.
Quella domanda scaturisce in me tante altre domande e mi lascia sempre un po’ riflettere.
Perché, solo io, non bado a questo, adesso?
Mah, sa, la gente a volte dice quello che a loro sembra una banalità, come parlare del tempo.
Il punto, forse, è perché la tocca così tanto proprio questo argomento?
Magari le chiedono anche qualcosa sul lavoro o sugli studi, argomenti che per lei sono un terreno forte e non la infastidisce (mentre un'altra persona entrerebbe in crisi proprio lì...)
Le lascio un altro spunto. Lei scrive:
"Forse sono io che credo poco alle relazioni.
Ma per questo motivo mi sento in difetto."
Come queste due cose, per lei, sono collegate?
Il punto, forse, è perché la tocca così tanto proprio questo argomento?
Magari le chiedono anche qualcosa sul lavoro o sugli studi, argomenti che per lei sono un terreno forte e non la infastidisce (mentre un'altra persona entrerebbe in crisi proprio lì...)
Le lascio un altro spunto. Lei scrive:
"Forse sono io che credo poco alle relazioni.
Ma per questo motivo mi sento in difetto."
Come queste due cose, per lei, sono collegate?
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 299 visite dal 03/05/2025.
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