Non sopporto più mia mamma
Buongiorno, mi servirebbe un consiglio: non sopporto più mia mamma inconsciamente per svariati motivi anche se è una persona gentile e che mette gli altri al primo posto.
I miei sono separati da tantissimo per fortuna (litigavano sempre, insulti pesanti e io piangevo pregandoli di far pace).
Io e mia mamma avevamo un bel rapporto ma recentemente litighiamo spesso e molto forte, ci diciamo cose brutte, io le dico spesso che appena posso me ne andrò di casa (sto cercando lavoro per potermene comprare una).
Lei sa essere molto stressante, non glielo dico solo io.
Dice sempre "ricordati che devi studiare, non cincischiare", come se non fossi abbastanza grande da gestirmi.
Penso che gli attriti siano iniziati quando le ho detto di essermi fidanzata con un ragazzo, che conosceva bene ma non essendo della nostra stessa "cultura" non approvava e pensava già a tutte le differenze che avremmo trovato una volta sposati e con dei figli.
Io arrabbiata, lo difendevo sempre perché in realtà era bravo e rispettoso con me.
Dopo qualche anno ci siamo lasciati e lei sembrava quasi sollevata.
Proprio lei che mi ha sempre insegnato a non fermarsi alle apparenze e vedere sempre il buono in tutti.
Anziché essere contenta che sua figlia avesse trovato una persona con cui stava bene lei mi diceva che non poteva funzionare tra noi.
Lei alzava spesso le mani per qualche mia marachella da piccola, capitava che mi lasciasse il segno della mano sul sedere con conseguenti lividi.
Si lamenta che mi ha cresciuto facendomi sempre trovare la "pappa pronta" ma quando è ora di fare le cose vuole sempre farle al posto degli altri (dal medico mentre spiego i miei sintomi lei mi interrompe sempre per ripetere quello che ho appena detto perché pensa che io non sappia spiegarmi o se devo fare un compito per l'università vuole saperne più lei di me, anche se non l'ha mai frequentata).
Se discuto con qualcuno vado da lei x confidarmi e anziché comprendere ribalta gli esempi su di me ("si però anche tu fai questo e quest'altro"), che centro io se stiamo parlando del comportamento di un altro?
Ultimamente faccio le cose di nascosto perché lei non approva nulla di ciò che vorrei fare (anche se non sono mai cose strane)
Non ho mai perdonato a mia mamma di non avermi detto che aveva un compagno, con cui sta, negli anni della separazione.
Ero piccola, qualcosa avevo intuito, le facevo domande ma lei negava sempre, aveva paura che lo andassi a dire a mio padre?
non lo avrei mai fatto e lei lo sa.
A volte mi ritiene incapace o mi dice che non aziono il cervello prima di agire.
Dice che è straziante pensare che una figlia non sopporti la madre e spesso piange.
Mi dispiace perche le voglio bene, ma non lo faccio apposta è piu forte di me, non la sopporto più.
Sbaglio anche io, ma vorrei capire se si può recuperare il rapporto, non voglio crescere con traumi o rabbia repressa che poi trasmetterò ai miei figli.
Non voglio che il mio rapporto con loro sia la fotocopia del rapporto che ho oggi con mia madre.
I miei sono separati da tantissimo per fortuna (litigavano sempre, insulti pesanti e io piangevo pregandoli di far pace).
Io e mia mamma avevamo un bel rapporto ma recentemente litighiamo spesso e molto forte, ci diciamo cose brutte, io le dico spesso che appena posso me ne andrò di casa (sto cercando lavoro per potermene comprare una).
Lei sa essere molto stressante, non glielo dico solo io.
Dice sempre "ricordati che devi studiare, non cincischiare", come se non fossi abbastanza grande da gestirmi.
Penso che gli attriti siano iniziati quando le ho detto di essermi fidanzata con un ragazzo, che conosceva bene ma non essendo della nostra stessa "cultura" non approvava e pensava già a tutte le differenze che avremmo trovato una volta sposati e con dei figli.
Io arrabbiata, lo difendevo sempre perché in realtà era bravo e rispettoso con me.
Dopo qualche anno ci siamo lasciati e lei sembrava quasi sollevata.
Proprio lei che mi ha sempre insegnato a non fermarsi alle apparenze e vedere sempre il buono in tutti.
Anziché essere contenta che sua figlia avesse trovato una persona con cui stava bene lei mi diceva che non poteva funzionare tra noi.
Lei alzava spesso le mani per qualche mia marachella da piccola, capitava che mi lasciasse il segno della mano sul sedere con conseguenti lividi.
Si lamenta che mi ha cresciuto facendomi sempre trovare la "pappa pronta" ma quando è ora di fare le cose vuole sempre farle al posto degli altri (dal medico mentre spiego i miei sintomi lei mi interrompe sempre per ripetere quello che ho appena detto perché pensa che io non sappia spiegarmi o se devo fare un compito per l'università vuole saperne più lei di me, anche se non l'ha mai frequentata).
Se discuto con qualcuno vado da lei x confidarmi e anziché comprendere ribalta gli esempi su di me ("si però anche tu fai questo e quest'altro"), che centro io se stiamo parlando del comportamento di un altro?
Ultimamente faccio le cose di nascosto perché lei non approva nulla di ciò che vorrei fare (anche se non sono mai cose strane)
Non ho mai perdonato a mia mamma di non avermi detto che aveva un compagno, con cui sta, negli anni della separazione.
Ero piccola, qualcosa avevo intuito, le facevo domande ma lei negava sempre, aveva paura che lo andassi a dire a mio padre?
non lo avrei mai fatto e lei lo sa.
A volte mi ritiene incapace o mi dice che non aziono il cervello prima di agire.
Dice che è straziante pensare che una figlia non sopporti la madre e spesso piange.
Mi dispiace perche le voglio bene, ma non lo faccio apposta è piu forte di me, non la sopporto più.
Sbaglio anche io, ma vorrei capire se si può recuperare il rapporto, non voglio crescere con traumi o rabbia repressa che poi trasmetterò ai miei figli.
Non voglio che il mio rapporto con loro sia la fotocopia del rapporto che ho oggi con mia madre.
Gentile utente,
è palese che lei al rapporto con sua madre ci tiene, e altrettanto palese è il fatto che questo rapporto è stato usurato da una serie di comportamenti.
Lei descrive quelli di sua madre, sua madre probabilmente opporrebbe le proprie ragioni, ma le cose che lei scrive rappresentano un carico sempre più pesante via via che lei diventa adulta, perciò niente di strano che sia arrivata all'esasperazione, anche se probabilmente vi siete stressate entrambe.
Nel desiderio di ricostruire un rapporto davvero gentile e davvero rispettoso, io le suggerirei di far leggere la sua lettera, e questa mia risposta, a sua madre.
Il passo successivo, se c'è da tutte e due le parti la volontà di ricostruire, potete farlo da sole o in terapia familiare, se da sole risulterà impossibile.
Auguri.
è palese che lei al rapporto con sua madre ci tiene, e altrettanto palese è il fatto che questo rapporto è stato usurato da una serie di comportamenti.
Lei descrive quelli di sua madre, sua madre probabilmente opporrebbe le proprie ragioni, ma le cose che lei scrive rappresentano un carico sempre più pesante via via che lei diventa adulta, perciò niente di strano che sia arrivata all'esasperazione, anche se probabilmente vi siete stressate entrambe.
Nel desiderio di ricostruire un rapporto davvero gentile e davvero rispettoso, io le suggerirei di far leggere la sua lettera, e questa mia risposta, a sua madre.
Il passo successivo, se c'è da tutte e due le parti la volontà di ricostruire, potete farlo da sole o in terapia familiare, se da sole risulterà impossibile.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta, e sì credo che entrambe vorremmo un rapporto più sereno e solido come un tempo perché ci vogliamo bene. Proveremo ad intraprendere un percorso visto che da sole probabilmente non riusciamo, e non riusciamo a comprenderci.. speriamo in bene. Grazie ancora per la sua gentile e rapida risposta
Prego, gentile utente. Una ferma volontà di capirsi e volersi bene deve guidare le vostre scelte.
Auguri.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 790 visite dal 11/06/2025.
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