Poca voglia di socialità
Buongiorno gentili dottori.
Vi scrivo per cercare di schiarirmi un po' le idee e magari darmi una direzione o semplicemente placare un po' la mia mente che spesso tende ad essere un po' "overthinker".
Io ancora studio, nonostante la mia età, e questo perché quando è finita la scuola non avevo molta voglia di fare ed ho preferito un po' lavoricchiare nella mia citta, finche alla fine ho scoperto cosa volessi fare davvero e mi sono rimboccato le maniche ed ora mi manca un anno per finire l'università di ingegneria elettronica.
Questo per far capire però che invece molti dei miei coetanei giá lavorano e si sono anche spostati di citta.
Io non studio nella mia citta d'origine e li mi trovo bene, ho fatto un po' di amicizie ma comunque si parla di gente molto piu piccola di me.
Contemporaneamente nell'altra citta ho trovato l'amore da un paio di anni e stiamo spesso insieme, ma anche lei è studentessa, in un altra facolta, ed ogni tanto ritorna nella sua città d origine.
Il punto è che io sono sempre stato una persona molto abitudinaria, un po' solitaria, con un buon rapporto con la sua famiglia ed i miei amici storici.
Questo fa si che nonostante tutto io passi molto tempo nella citta di studio quando c'è la mia ragazza con la quale facciamo tantissime cose, saltuariamente vedo le conoscenze che ho fatto su ma con cui a volte non mi trovo per il gap d'età ed il resto del tempo, come con la fine delle lezioni, me ne torno a casa, dove vado a stare nell'appartamento sopra rispetto a quello dove vivono i miei genitori.
Si potrebbe quindi riassumere dicendo che quando c è lei sto nella citta di studio e quando non c è torno a casa.
Il punto è che ogni tanto mi sento strano e forse sbagliato perché mi domando se questo attaccamento a casa vada bene.
Anche perché c è da dire che come ho spiegato molti dei miei amici sono lontani e tornano poche volte, quindi esco poco.
Nonostante cio io mi sento spesso a mio agio in questa situazione di solitudine in cui mi dedico alle mie cose, sia come studi che hobby.
Il problema emerge ogni tanto vengo un po' criticato dai tipi che ho conosciuto in universita per non farmi vedere quasi mai, e con i quali spesso trovo una scusa per non muovermi ed uscire con loro.
Anche su questo punto di vista non capisco perché mi senta a disagio a declinare, se forse non ho troppa paura del giudizio altrui.
Sono strano?
Dovrei stare più nella citta di studio?
È veramente che ultimamente sento poco bisogno di socialità se non delle amicizie più storiche che ho costruito anni fa ma che ormai riesco a vedere molto poco.
Aggiungo solo che io nonostante riesca a conoscere gente ed abbia stretto anche amicizie significative sono sempre stato un po' così, tendente a rimanere con me stesso, solo che questa cosa di trovare amici stretti o fidanzamenti seri mi rende più disposto a gettarmi in questo lato di me.
Grazie e scusate se posso essere confusionario
Vi scrivo per cercare di schiarirmi un po' le idee e magari darmi una direzione o semplicemente placare un po' la mia mente che spesso tende ad essere un po' "overthinker".
Io ancora studio, nonostante la mia età, e questo perché quando è finita la scuola non avevo molta voglia di fare ed ho preferito un po' lavoricchiare nella mia citta, finche alla fine ho scoperto cosa volessi fare davvero e mi sono rimboccato le maniche ed ora mi manca un anno per finire l'università di ingegneria elettronica.
Questo per far capire però che invece molti dei miei coetanei giá lavorano e si sono anche spostati di citta.
Io non studio nella mia citta d'origine e li mi trovo bene, ho fatto un po' di amicizie ma comunque si parla di gente molto piu piccola di me.
Contemporaneamente nell'altra citta ho trovato l'amore da un paio di anni e stiamo spesso insieme, ma anche lei è studentessa, in un altra facolta, ed ogni tanto ritorna nella sua città d origine.
Il punto è che io sono sempre stato una persona molto abitudinaria, un po' solitaria, con un buon rapporto con la sua famiglia ed i miei amici storici.
Questo fa si che nonostante tutto io passi molto tempo nella citta di studio quando c'è la mia ragazza con la quale facciamo tantissime cose, saltuariamente vedo le conoscenze che ho fatto su ma con cui a volte non mi trovo per il gap d'età ed il resto del tempo, come con la fine delle lezioni, me ne torno a casa, dove vado a stare nell'appartamento sopra rispetto a quello dove vivono i miei genitori.
Si potrebbe quindi riassumere dicendo che quando c è lei sto nella citta di studio e quando non c è torno a casa.
Il punto è che ogni tanto mi sento strano e forse sbagliato perché mi domando se questo attaccamento a casa vada bene.
Anche perché c è da dire che come ho spiegato molti dei miei amici sono lontani e tornano poche volte, quindi esco poco.
Nonostante cio io mi sento spesso a mio agio in questa situazione di solitudine in cui mi dedico alle mie cose, sia come studi che hobby.
Il problema emerge ogni tanto vengo un po' criticato dai tipi che ho conosciuto in universita per non farmi vedere quasi mai, e con i quali spesso trovo una scusa per non muovermi ed uscire con loro.
Anche su questo punto di vista non capisco perché mi senta a disagio a declinare, se forse non ho troppa paura del giudizio altrui.
Sono strano?
Dovrei stare più nella citta di studio?
È veramente che ultimamente sento poco bisogno di socialità se non delle amicizie più storiche che ho costruito anni fa ma che ormai riesco a vedere molto poco.
Aggiungo solo che io nonostante riesca a conoscere gente ed abbia stretto anche amicizie significative sono sempre stato un po' così, tendente a rimanere con me stesso, solo che questa cosa di trovare amici stretti o fidanzamenti seri mi rende più disposto a gettarmi in questo lato di me.
Grazie e scusate se posso essere confusionario
Mi sembra che sia abbastanza frequente o almeno possibile che gli studi di ingegneria si prolunghino fuori corso e soprattutto mi risulta che gli studenti escano poco a motivo dell'impegno che gli stessi studi richiedono.
Penso che dovrebbe domandarsi quanto questo suo "essere un po' o piuttosto solitario" la faccia stare bene con se stesso. Nel caso fosse fonte di disagio o scontentezza, può consultare uno psicologo psicoterapeuta che valuterà se ci sono note di ansia sociale, o di un eccessiva dipendenza dalla famiglia di origine o altro.
La psicologia ed in particolare la psicoterapia cerca di ottimizzare i rapporti che l'individuo ha con se stesso, gli altri ed il mondo.
Penso che dovrebbe domandarsi quanto questo suo "essere un po' o piuttosto solitario" la faccia stare bene con se stesso. Nel caso fosse fonte di disagio o scontentezza, può consultare uno psicologo psicoterapeuta che valuterà se ci sono note di ansia sociale, o di un eccessiva dipendenza dalla famiglia di origine o altro.
La psicologia ed in particolare la psicoterapia cerca di ottimizzare i rapporti che l'individuo ha con se stesso, gli altri ed il mondo.
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve strategico-gestaltica
Colloqui a distanza
www.valentinasciubba.it
3381762781
Utente
Grazie molte della celere risposta.
Confesso di aver fatto un paio di anni di psicoterapia che ho dovuto interrompere perché le spese stavano diventando molte e non riuscivo a pagare anche questo. In linea di massima con lo psicologo alla fine abbiamo capito che io ho un' indole solitaria e come ultimi consigli ricordo che mi aveva spiegato che sarebbe stato utile cercarmi quegli hobby che mi distraessero dallo studio anche se in solitaria, e di non pensare troppo a deludere gli altri ma più a stare bene io. Nonostante ciò mi rendo conto che poi dopo un po' mi ritorna questo pensiero. Dal punto di vista della famiglia sicuramente c è un po' di attaccamento ma non penso sia mai stato considerato patologico, più che altro mi aveva consigliato di provare a stare da solo però nella città di studio e su questo sicuramente ho fatto passi avanti ma, ad esempio, in periodi come questo di fine lezione, sono comunque tornato a casa mia... Sembrava più un discorso di stare da solo ma non necessariamente vicino la mia famiglia, però ho sempre percepito il discorso come una cosa non "grave"
Confesso di aver fatto un paio di anni di psicoterapia che ho dovuto interrompere perché le spese stavano diventando molte e non riuscivo a pagare anche questo. In linea di massima con lo psicologo alla fine abbiamo capito che io ho un' indole solitaria e come ultimi consigli ricordo che mi aveva spiegato che sarebbe stato utile cercarmi quegli hobby che mi distraessero dallo studio anche se in solitaria, e di non pensare troppo a deludere gli altri ma più a stare bene io. Nonostante ciò mi rendo conto che poi dopo un po' mi ritorna questo pensiero. Dal punto di vista della famiglia sicuramente c è un po' di attaccamento ma non penso sia mai stato considerato patologico, più che altro mi aveva consigliato di provare a stare da solo però nella città di studio e su questo sicuramente ho fatto passi avanti ma, ad esempio, in periodi come questo di fine lezione, sono comunque tornato a casa mia... Sembrava più un discorso di stare da solo ma non necessariamente vicino la mia famiglia, però ho sempre percepito il discorso come una cosa non "grave"
In generale nella Terapia Breve i consigli sono gli strumenti meno efficaci, soprattutto se non sono accompagnati e supportati da altre tecniche psicoterapeutiche.
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve strategico-gestaltica
Colloqui a distanza
www.valentinasciubba.it
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Utente
Posso chiederle che cosa intende?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 410 visite dal 11/06/2025.
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