Mi piace una donna che non è mia moglie

Buonasera,
Parto nel dire che sono un uomo sposato con una figlia.

Da quando è nata mia figlia 5 anni fa il rapporto con mia moglie è andato sempre più in calo, meno sesso e meno complicità.
Trascura la casa e trascura me e cerco di colmare le sue mancanze in casa al meglio facendo la mia parte, anzi forse faccio anche troppo.

Da circa due anni nel mio ufficio è arrivata una ragazza (single) poco più grande di me.
All'inizio e soprattutto il primo anno eravamo due semplici colleghi, una chiacchiera in più, un caffè preso insieme alle macchinette ma nulla di più.
Nel secondo e ultimo anno però le cose sono cambiate, ho notato in lei delle cose che mi piacciono ed a volte ho il senso di non poter fare a meno di lei, abbiamo iniziato a farci sorrisini, sguardi, battutine e il tutto è culminato che pochi giorni fa ci siamo dati appuntamento per parlare e chiarirci una volta per tutte, ci siamo detti tutto ed è finita con un bacio che aspettavamo entrambi da tempo e tante carezze, vabbè più di un bacio ma nulla di più.

Dopo quell'evento nn sono rientrato a lavoro perché sono in trasferta e nel mentre ci sentivamo con le varie telefonate e messaggi sempre molto amorevoli.
Ieri è successo che parlando a lei nn stava bene di fare la parte dell'amante e quindi ha preferito non scrivermi più, io però non so cosa fare perché a me piace parecchio sopratutto mi ha preso mentalmente, abbiamo una chimica pazzesca e ci completiamo l'un l'altra.

Io nn so cosa fare, le ho detto che per il suo bene non le scriverò più ma sento l'esigenza di farlo, mi manca troppo.

Non so se è un periodo ma con mia moglie sembra di starci per abitudine e pure qui non so che fare, ho tanta paura.

Grazie per l'eventuale risposta.

Saluti
Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 214 20
Gentile utente,

La capisco e accolgo la sua paura.
Sembrerebbe che lei e sua moglie abbiate perso complicità, intesa, vi siate persi l'uno per l'altra. Forse anche essere genitori vi ha, in certo senso, fatto cessare di essere una coppia, degli amanti che un tempo si desideravano e si guardavano con occhi diversi.

Così lei vede da un lato un matrimonio che scorre nella quiete immobile, una figlia, molti doveri e poco da scoprire, che al tempo stesso però, costituisce un porto sicuro e un richiamo alla sua responsabilità. Dall' altro, una donna con la quale ha un'intesa, da cui è attratto, ma che oltre a ciò forse incarna la promessa di farle ritrovare la luce scintillante dell' innamoramento, della conquista, della seduzione, del potersi scoprire attraente, desiderabile, ma che rappresenta l'ignoto, il rischio di farle perdere ciò che ha costruito.

Al di là di quel che vuole la donna in questione -da cui comunque non si può prescindere- la invito ad interrogarsi su ciò che lei vuol perdere meno, su ciò che comporterà eventualmente vivere questa storia clandestina. Crede che la renderebbe felice cercare la felicità altrove, in segreto?
Le suggerirei di rifletterci e prendere in considerazione l' ipotesi di provare a ritrovare l'intesa perduta con sua moglie.
Naturalmente anche quest'ultima deve impegnarsi. Può provare, a partire dalla sua consapevolezza, a parlarle delle vostre mancanze nel rapporto; intraprendere eventualmente un percorso di psicoterapia di coppia.
Può provare a risvegliare il suo desiderio per sua moglie, riscoprendo quella passione o tenerezza perduta. Guardandola come se fosse la prima volta, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di chi l'ha già amata, conosciuta. Provare a intrecciare il passato dei ricordi con il presente della vostra realtà attuale, per far rivivere ed esistere quella persona di cui un tempo si è innamorato.
Se non dovesse andare bene avrà delle risposte in più, e avrà provato a recuperare un rapporto in cui un tempo ha creduto. Dunque sebbene addolorato, potrà uscirne relativamente in pace con sé stesso.
Intanto le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo, per intraprendere eventualmente un percorso individuale, nel quale esprimere i suoi vissuti ed esplorare questa situazione complessa.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

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Dr. Domenico Trotta Andrologo, Sessuologo, Psicoterapeuta 268 9
Preg.mo

Il tempo, la consuetudine, la famiglia, la genitorialità e le comuni vicissitudini della vita quotidiana possono uccidere la magia dell’innamoramento e del processo amoroso che di per sé hanno tempi più limitati. Specie quando l’intesa e la complicità di coppia lascia spazio alla routine e a vite parallele focalizzate quando lo sono - solo su esigenze pratiche e amministrative di conduzione familiare.

Altre istanze possono allora prendere il sopravvento e spingere a rivolgersi altrove.

Del resto alla base dell’attrazione erotica e del desiderio sessuale c’è la necessità di sentirsi valorizzati sul piano della propria identità di persona ed essere sessuato, di entrare e sentirsi in relazione con l’altro con cui condivere le cose in cui ognuno crede, venire incontro e soddisfare un desiderio e fantasie erotiche non sempre soddisfatte, agire una sessualità spesso esigente e imperiosa.

Cosa fare? In primo luogo essere franchi con il proprio partner e cercare di ricreare un’intesa esistenziale e relazionale anche sotto il profilo erotico. Considerare l’opportunità di un aiuto professionale. Dinamiche come quella da lei espresse perdita della complicità e intesa generale e/o erotica di coppia, interesse verso partners del momento e via dicendo sono estremamente comuni. Con i vantaggi e gli svantaggi che ne conseguono e che tutti possono ben immaginare.

In modo da meglio confrontarsi con aspetti emozionali ed erotici complessi e mutevoli.
Che non sempre sono facili da gestire da soli.
Cordiali saluti

Dr Domenico Trotta. Specialista in Andrologia,
European Society of Sexual Medicine
Sessuologo Medico e PsicoSessuologo. Consulenze online

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Grazie mille per la celere risposta.
Mi confronteró sicuramente.
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Gentile Dottore,
In genere nn sono dall'innamoramento facile e mi sento attratto davvero da poche persone, ma questa volta è diverso, c'è un feeling e una chimica che va oltre alla semplice attrazione asessuale, potrei anche nn farlo mai con lei ma mi piace la sua compagnia, mi basterebbe anche solo starle vicino per chiacchierare.
Si di lei che consigli mi dà? Devo lasciar perdere e basta l? È come me la tolgo dalla testa?
Saluti e grazie dell'attenzione.
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Dr. Domenico Trotta Andrologo, Sessuologo, Psicoterapeuta 268 9
La scelta tocca a lei. E nessuno può sostituirsi ad essa.
O indirizzarla per una strada o un’altra.

Il mio vuole solo essere un commento sulla complessità della magia dell’interazione emotiva e di tutto ciò che ad esso si collega.

Le valutazioni sono personali ed a lei sicuramente non manca la capacità di scegliere per il meglio.
Per lei e per gli altri attori convolti nella dinamica affettivo - relazionale.

Se poi si sentisse troppo in preda ad emozioni contrastanti e destabilizzanti il confronto con un terzo esterno un professionista del campo potrebbe esserle di ausilio.
Saluti

Dr Domenico Trotta. Specialista in Andrologia,
European Society of Sexual Medicine
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