Doc e famiglia
Buongiorno dottore,
Le spiego la mia brevemente il mio problema.
Da circa 10 mesi si è ripresentata la depressione con componente ansiosa, il primo episodio l' avevo avuto 20 anni fa.
Ora da circa 3 mesi, seguita da un psichiatra la sto trattando con il Brintellix e sto riscontrando un netto miglioramento.
Questa volta però con la depressione si è instaurato il DOC, di cui non avevo mai sofferto prima. Non gravissimo, gestibile diciamo.
Emerge solo a casa, uso molti molti guanti usa e getta per toccare oggetti ed evitare di lavarmi le mani ogni volta, perché magari poi tocco un bicchiere o una bottiglia, per andare in bagno... isolo superfici con il cellophane come maniglie per non doverle disinfettare spesso e cose del genere.
Lei sa benissimo come si manifesta... sto facendo un lavoro su me stessa per contrastarlo ma ci vuole il suo tempo, perché non è facile.
Il problema è il mio compagno che ogni volta che viene a casa mia mi umilia e critica in modo offensivo, su quanto spendo in guanti, in carta... dice che sono matta eccetera.
Che non ho voglia di fare niente, di lavorare e non ho la depressione, perché non esiste.
E come può capire, questa cosa mi crea ansia, avvilimento che automaticamente mi aumenta il doc. Sono molto fragile in questo periodo.
Ogni volta che faccio passi avanti, invece di essere contento, lui me ne fa dare 3 indietro con queste critiche continue.
Come posso difendermi da una persona del genere?
Come fargli capire che sono patologie che vanno curate e affrontate? Ho già cercato di spiegarglielo con calma tante volte.
Grazie se potrà darmi un incoraggiamento o un consiglio.
Le spiego la mia brevemente il mio problema.
Da circa 10 mesi si è ripresentata la depressione con componente ansiosa, il primo episodio l' avevo avuto 20 anni fa.
Ora da circa 3 mesi, seguita da un psichiatra la sto trattando con il Brintellix e sto riscontrando un netto miglioramento.
Questa volta però con la depressione si è instaurato il DOC, di cui non avevo mai sofferto prima. Non gravissimo, gestibile diciamo.
Emerge solo a casa, uso molti molti guanti usa e getta per toccare oggetti ed evitare di lavarmi le mani ogni volta, perché magari poi tocco un bicchiere o una bottiglia, per andare in bagno... isolo superfici con il cellophane come maniglie per non doverle disinfettare spesso e cose del genere.
Lei sa benissimo come si manifesta... sto facendo un lavoro su me stessa per contrastarlo ma ci vuole il suo tempo, perché non è facile.
Il problema è il mio compagno che ogni volta che viene a casa mia mi umilia e critica in modo offensivo, su quanto spendo in guanti, in carta... dice che sono matta eccetera.
Che non ho voglia di fare niente, di lavorare e non ho la depressione, perché non esiste.
E come può capire, questa cosa mi crea ansia, avvilimento che automaticamente mi aumenta il doc. Sono molto fragile in questo periodo.
Ogni volta che faccio passi avanti, invece di essere contento, lui me ne fa dare 3 indietro con queste critiche continue.
Come posso difendermi da una persona del genere?
Come fargli capire che sono patologie che vanno curate e affrontate? Ho già cercato di spiegarglielo con calma tante volte.
Grazie se potrà darmi un incoraggiamento o un consiglio.
Salve, per prevenire l'aggressività, prova ad esporre il tuo bisogno non quando si manifesta il sintomo ma quando, magari, avete un momento (uno spazio) vostro relazionale distaccato dal sintomo. Magari si produce un minimo di empatia.
Un saluto, buone cose
Un saluto, buone cose
Dr. Alessandro Drago
Utente
Buongiorno, grazie per la sua risposta. Io ho provato più volte a esporgli il mio problema, in momenti separati, con calma, facendogli anche leggere esperienze di altre persone, articoli che spiegano cosa sono queste patologie.. ma non è cambiato nulla. Puntualmente mi attacca, soprattutto quando si innesca una discussione di qualsiasi tipo che non riguarda neanche questo problema. È come se lo usasse come "arma" per ferirmi. Però poi minimizza, e non comprende che questi atteggiamenti mi creano un ostacolo nei risultati delle cure.
Buongiorno, ha provato a dirgli direttamente del tipo di 'ferita' che sente? È consapevole della sua 'ferita'? Provo a darle solo spunti di riflessione, la sensazione è che, attraverso il sintomo, si inneschi il conflitto relazionale.
Dr. Alessandro Drago
Utente
Salve, sì ho provato a spiegargli le sensazioni che sento quando mi dice così ma non ho ottenuto nessun cambiamento. Probabilmente non comprende la natura di questi disturbi, anzi li rinnega proprio. Secondo lui sono cose che una persona si "inventa" o esagera volutamente.
Come faccio a fargli capire che non dipende solo da me o dalla mia volontà, e che come patologie vanno affrontate attraverso un percorso farmacologico e interiore?
E riflettendo su quello che mi ha scritto lei, sembra proprio che usi questi atteggiamenti per nascondere i veri problemi che abbiamo come coppia. Come se non li sapesse affrontare in altro modo. Forse sarebbe necessario un distacco a questo punto.Grazie dottore per le sue risposte.
Come faccio a fargli capire che non dipende solo da me o dalla mia volontà, e che come patologie vanno affrontate attraverso un percorso farmacologico e interiore?
E riflettendo su quello che mi ha scritto lei, sembra proprio che usi questi atteggiamenti per nascondere i veri problemi che abbiamo come coppia. Come se non li sapesse affrontare in altro modo. Forse sarebbe necessario un distacco a questo punto.Grazie dottore per le sue risposte.
Bisognerebbe, forse, uscire da questa dinamica per entrare nel profondo (emozionale) di ciò che 'sta dietro' il sintomo stesso. Questo permetterebbe maggiore consapevolezza per dirlo a te stessa e poterlo comunicare all'altro.
Qui mi devo fermare, un caro saluto.
Qui mi devo fermare, un caro saluto.
Dr. Alessandro Drago
Utente
Sì ha perfettamente ragione, cercherò di lavorare su questo aspetto. Grazie del consiglio!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 557 visite dal 28/06/2025.
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