Disagio da parte di una bimba di 6 anni per l’arrivo di un fratello/sorella di colore adottato
Salve, stiamo rilevando molta resistenza da parte di nostra figlia di 6 anni per l'adozione di un fratellino o sorellina di COLORE.
Non riusciamo a capire cosa sia successo, ma da qualche mese sembra non riesca proprio ad accettarlo.
Durante il percorso pre idoneità, la bimba era anche stata coinvolta e seguita, con esito positivo.
Adesso, dopo il mandato é sorta questa resistenza.
Abbiamo organizzato un incontro con la psicologa dell'ente a cui abbiamo dato il mandato; abbiamo portato Sofia ad alcune iniziative dell'Ente in cui erano presenti altri bimbi di colore; pur accettando l'idea di giocarci, non accetta l'idea di viverci.
Volevamo un parere su come affrontare la situazione.
Non riusciamo a capire cosa sia successo, ma da qualche mese sembra non riesca proprio ad accettarlo.
Durante il percorso pre idoneità, la bimba era anche stata coinvolta e seguita, con esito positivo.
Adesso, dopo il mandato é sorta questa resistenza.
Abbiamo organizzato un incontro con la psicologa dell'ente a cui abbiamo dato il mandato; abbiamo portato Sofia ad alcune iniziative dell'Ente in cui erano presenti altri bimbi di colore; pur accettando l'idea di giocarci, non accetta l'idea di viverci.
Volevamo un parere su come affrontare la situazione.
Gentile utente,
cosa le fa credere che le resistenze di sua figlia siano legate all'etnia del fratello o della sorella?.
Molti bambini resistono all'idea di un fratello anche consanguineo; figuriamoci un fratello adottivo.
Spesso il problema nasce dal fatto che il piccolo viene coinvolto in una scelta non sua, come se dovesse svolgere un'azione genitoriale, mentre è un fratello, e come tale è destinato ad accettare la vocazione genitoriale di papà e mamma.
Questa sì va spiegata, chiarendo che al figlio presente, naturale o adottivo che sia, non verrà meno l'affetto, ma che il papà e la mamma hanno tanto altro affetto da dare ad altri figli.
Sottolineare invece una questione etnica non solo è poco educativo (fa pensare al razzismo) ma è come chiedere a un bambino se accetta un fratello in base al sesso, al colore degli occhi e così via; attitudine inopportuna come quella di chi dice: "Ho fatto un altro figlio per dare compagnia al primogenito".
I figli non si accolgono per trastullare un altro bambino; per questo ci sono gli amichetti, e le bambole.
Buone cose.
cosa le fa credere che le resistenze di sua figlia siano legate all'etnia del fratello o della sorella?.
Molti bambini resistono all'idea di un fratello anche consanguineo; figuriamoci un fratello adottivo.
Spesso il problema nasce dal fatto che il piccolo viene coinvolto in una scelta non sua, come se dovesse svolgere un'azione genitoriale, mentre è un fratello, e come tale è destinato ad accettare la vocazione genitoriale di papà e mamma.
Questa sì va spiegata, chiarendo che al figlio presente, naturale o adottivo che sia, non verrà meno l'affetto, ma che il papà e la mamma hanno tanto altro affetto da dare ad altri figli.
Sottolineare invece una questione etnica non solo è poco educativo (fa pensare al razzismo) ma è come chiedere a un bambino se accetta un fratello in base al sesso, al colore degli occhi e così via; attitudine inopportuna come quella di chi dice: "Ho fatto un altro figlio per dare compagnia al primogenito".
I figli non si accolgono per trastullare un altro bambino; per questo ci sono gli amichetti, e le bambole.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Buongiorno, prima di tutto la ringrazio per la risposta.
Vorrei precisare che la sottolineatura etnica è stata fatta da psicologa e assistente sociale pre idoneità oltre che dalla psicologa dell’ente, non certo da me e mio marito.
Inoltre non capisco cosa c’entri il discorso della compagnia ; non è il caso nostro.
Saluti.
Vorrei precisare che la sottolineatura etnica è stata fatta da psicologa e assistente sociale pre idoneità oltre che dalla psicologa dell’ente, non certo da me e mio marito.
Inoltre non capisco cosa c’entri il discorso della compagnia ; non è il caso nostro.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 456 visite dal 28/06/2025.
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