Mi sento stupido
buongiorno, come scritto sopra, negli ultimi 3 mesi mi sento veramente stupido.
Sono distratto, non faccio attenzione alcune volte alle cose che la gente mi dice, e sono molto mancante nei dettagli/indicazioni.
Prima non era così, e inizialmente ho pensato fosse per lo stress universitario, ma anche dopo gli esami vivo ancora questa condizione.
A questo si aggiunge un disturbo ossessivo compulsivo diagnosticato da poco, che in un certo senso mi fa sentire costretto a chiedere conferme o ossessionarmi su qualsiasi situazione che mi mette ansia, tipo questa.
Convincendomi di essere stupido e sbadato, non mi sento capace di comportarmi da persona attenta, come se a causa di questi eventi dovessi comportarmi seguendo delle regole base imposte dal cervello.
Non ho mai avuto questi problemi, ma da un po’ di tempo si, e probabilmente credo mi intaccherà l’autostima.
Vorrei un consulto online almeno per tranquillizzarmi o inquadrare in linea generare il problema, grazie per la lettura
Sono distratto, non faccio attenzione alcune volte alle cose che la gente mi dice, e sono molto mancante nei dettagli/indicazioni.
Prima non era così, e inizialmente ho pensato fosse per lo stress universitario, ma anche dopo gli esami vivo ancora questa condizione.
A questo si aggiunge un disturbo ossessivo compulsivo diagnosticato da poco, che in un certo senso mi fa sentire costretto a chiedere conferme o ossessionarmi su qualsiasi situazione che mi mette ansia, tipo questa.
Convincendomi di essere stupido e sbadato, non mi sento capace di comportarmi da persona attenta, come se a causa di questi eventi dovessi comportarmi seguendo delle regole base imposte dal cervello.
Non ho mai avuto questi problemi, ma da un po’ di tempo si, e probabilmente credo mi intaccherà l’autostima.
Vorrei un consulto online almeno per tranquillizzarmi o inquadrare in linea generare il problema, grazie per la lettura
Gentile Utente,
intanto ti ringrazio per la fiducia e per aver descritto con così tanta chiarezza quello che stai vivendo: è evidente che stai cercando di capire davvero cosa ti stia succedendo, e questo è già un primo segnale di attenzione verso te stesso.
Il fatto che tu senta un cambiamento rispetto a com’eri prima è un elemento importante. A volte non ci accorgiamo subito di quanto alcuni meccanismi interni possano trasformare il modo in cui ci percepiamo e agiamo nel mondo. Ti sei chiesto quando esattamente hai cominciato a sentirti stupido ? In quali contesti questa sensazione si attiva di più? E soprattutto: chi ha iniziato a definirti così? Sei davvero tu, o è una voce interna che prende forza solo in certi momenti?
Hai accennato ad una diagnosi recente di disturbo ossessivo compulsivo: sarebbe utile comprendere meglio cosa è stato osservato, come si manifesta nel tuo caso specifico e che tipo di pensieri o rituali ti accompagnano. Spesso, quando l’ansia si cronicizza, tende a colonizzare anche aspetti cognitivi come l’attenzione, la memoria e l’autovalutazione, portando a una costante sensazione di non essere all’altezza .
E se questa sbadataggine fosse in realtà un modo del tuo corpo o della tua mente per segnalarti qualcosa di più profondo? Quali aspettative hai verso te stesso in questo momento? Ti capita mai di dover funzionare bene per sentirti a posto?
Queste domande, più che trovare risposte immediate, potrebbero aiutarti a osservare da prospettive nuove ciò che oggi sembra solo un difetto o una perdita. A volte, ritrovare senso in ciò che ci spaventa è già un primo passo per rimettere insieme i pezzi in modo diverso, forse più autentico.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
intanto ti ringrazio per la fiducia e per aver descritto con così tanta chiarezza quello che stai vivendo: è evidente che stai cercando di capire davvero cosa ti stia succedendo, e questo è già un primo segnale di attenzione verso te stesso.
Il fatto che tu senta un cambiamento rispetto a com’eri prima è un elemento importante. A volte non ci accorgiamo subito di quanto alcuni meccanismi interni possano trasformare il modo in cui ci percepiamo e agiamo nel mondo. Ti sei chiesto quando esattamente hai cominciato a sentirti stupido ? In quali contesti questa sensazione si attiva di più? E soprattutto: chi ha iniziato a definirti così? Sei davvero tu, o è una voce interna che prende forza solo in certi momenti?
Hai accennato ad una diagnosi recente di disturbo ossessivo compulsivo: sarebbe utile comprendere meglio cosa è stato osservato, come si manifesta nel tuo caso specifico e che tipo di pensieri o rituali ti accompagnano. Spesso, quando l’ansia si cronicizza, tende a colonizzare anche aspetti cognitivi come l’attenzione, la memoria e l’autovalutazione, portando a una costante sensazione di non essere all’altezza .
E se questa sbadataggine fosse in realtà un modo del tuo corpo o della tua mente per segnalarti qualcosa di più profondo? Quali aspettative hai verso te stesso in questo momento? Ti capita mai di dover funzionare bene per sentirti a posto?
Queste domande, più che trovare risposte immediate, potrebbero aiutarti a osservare da prospettive nuove ciò che oggi sembra solo un difetto o una perdita. A volte, ritrovare senso in ciò che ci spaventa è già un primo passo per rimettere insieme i pezzi in modo diverso, forse più autentico.
Spero che queste riflessioni possano esserti utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Utente
la ringrazio veramente tanto per la risposta esaustiva e competente. Tutto è iniziato da quando con degli amici mi capitava che riuscivano a risolvere problemi di tipo pratico come manualità o cose del genere, anche informazioni base come la fermata di un autobus ad esempio. Col tempo mi capitava sempre di più di sbagliare le informazioni apprese e interpretarle in modo diverso, fino a comprendere quanto effettivamente interpretavo erroneamente le cose, e va avanti così da qualche mese, penso da quando ho iniziato a percepire le ossessioni in modo sempre più costante. Anche quando sono tranquillo, capita che sbaglio lo stesso, e ciò prima non succedeva. Non so neanche se alla base possano esserci i meccanismi ossessivi-compulsivi che da errori innocui mi lasciano credere di essere un disastro (il mio tipo di DOC si muove tra quello da controllo e da danno)
Gentile Utente,
grazie per aver aggiunto questi elementi: sono preziosi.
Quello che descrivi (questo senso crescente di "errore", anche nelle cose più semplici) sembra essere diventato una lente attraverso cui rileggi ogni tua azione, anche quando in apparenza non c’è nulla di grave.
Ti sei accorto di come, con il tempo, non sia tanto l’errore in sé a fare paura ma l’idea che l’errore definisca chi sei? Che una dimenticanza o un’interpretazione sbagliata possa trasformarsi in una prova del fatto che non sei abbastanza ?
Quando il DOC si aggancia alla paura di danneggiare, di dimenticare, di sbagliare, spesso non lascia tregua nemmeno nei momenti di calma. Come se ci fosse sempre un sottofondo che controlla, rivede, anticipa. Ti succede di sentirti stanco anche solo per il modo in cui devi pensare?
Eppure, proprio da come ne parli, si intuisce che qualcosa dentro di te sa che non sei davvero un disastro . Forse quella parte andrebbe solo ascoltata meglio, con più spazio e meno giudizio.
A volte, condividere davvero questi pensieri in un luogo sicuro e privo di valutazione può fare la differenza.
Un caro saluto
E.S.
grazie per aver aggiunto questi elementi: sono preziosi.
Quello che descrivi (questo senso crescente di "errore", anche nelle cose più semplici) sembra essere diventato una lente attraverso cui rileggi ogni tua azione, anche quando in apparenza non c’è nulla di grave.
Ti sei accorto di come, con il tempo, non sia tanto l’errore in sé a fare paura ma l’idea che l’errore definisca chi sei? Che una dimenticanza o un’interpretazione sbagliata possa trasformarsi in una prova del fatto che non sei abbastanza ?
Quando il DOC si aggancia alla paura di danneggiare, di dimenticare, di sbagliare, spesso non lascia tregua nemmeno nei momenti di calma. Come se ci fosse sempre un sottofondo che controlla, rivede, anticipa. Ti succede di sentirti stanco anche solo per il modo in cui devi pensare?
Eppure, proprio da come ne parli, si intuisce che qualcosa dentro di te sa che non sei davvero un disastro . Forse quella parte andrebbe solo ascoltata meglio, con più spazio e meno giudizio.
A volte, condividere davvero questi pensieri in un luogo sicuro e privo di valutazione può fare la differenza.
Un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 560 visite dal 14/07/2025.
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