Sono depressa a causa di un acquisto sbagliato della casa, pagata troppo
Buongiorno, ho acquistato la mia prima casa nel 2016 e mi rendo conto di averla pagata TROPPO rispetto al valore di mercato dell' epoca e riconoscendo soprattutto che l' immobile si trova in una zona attualmente poco appetibile per un' eventuale rivendita.
Sento di aver acquistato di impulso perché nessuno degli altri immobili visionati mi convinceva.
Non sono stata neanche in grado di contrattare come normalmente si fa.
Siamo scesi davvero di poco rispetto alla richiesta iniziale.
Mio marito non era d'accordo ma pur di accontentarmi ha acconsentito.
Sono in preda ai rimorsi da quasi 10 anni e non riesco ad uscirne.
Vi ringrazio per l' aiuto.
Sento di aver acquistato di impulso perché nessuno degli altri immobili visionati mi convinceva.
Non sono stata neanche in grado di contrattare come normalmente si fa.
Siamo scesi davvero di poco rispetto alla richiesta iniziale.
Mio marito non era d'accordo ma pur di accontentarmi ha acconsentito.
Sono in preda ai rimorsi da quasi 10 anni e non riesco ad uscirne.
Vi ringrazio per l' aiuto.
Gentile Utente,
comprendo quanto possa essere difficile convivere da così tanto tempo con una sensazione di rimorso che tocca aspetti profondi come il valore delle proprie scelte, la relazione di coppia e il senso di responsabilità.
Quando un acquisto importante come la casa si intreccia con l’urgenza emotiva di trovare qualcosa che convinca , può accadere che la decisione risponda più a un bisogno interno (forse di sicurezza, appartenenza o stabilità) che a criteri razionali. Le è mai capitato di chiedersi che cosa, in quel momento, le sembrava così indispensabile? E cosa rappresentava davvero quella casa per lei, al di là del valore di mercato?
Dice che sono quasi dieci anni che convive con questo rimorso, eppure ha scelto di scriverne solo oggi. Che cosa è cambiato adesso? Cosa è emerso o maturato dentro di lei che l’ha spinta a dare voce a questo pensiero proprio ora e non tre mesi fa, o tre anni fa?
È interessante che riconosca anche il ruolo del suo compagno: dice che non era d'accordo, ma ha accettato per accontentarla. Quale significato ha avuto per lei questa dinamica? E come la vive oggi, dopo anni?
Spesso, ciò che ci pesa non è solo l’errore percepito, ma ciò che pensiamo dica di noi: la sensazione di aver sbagliato, di non aver saputo contrattare, di aver agito d’impulso. Ma è possibile che oggi stia giudicando quella versione di sé con gli occhi e le aspettative della persona che è diventata nel frattempo?
La invito a concedersi uno spazio in cui osservare questa esperienza non solo come un errore, ma anche come una porta aperta su parti di sé che meritano attenzione. A volte, iniziare a farsi domande diverse è già un primo passo per cambiare prospettiva.
Spero che queste riflessioni possano esserle utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
comprendo quanto possa essere difficile convivere da così tanto tempo con una sensazione di rimorso che tocca aspetti profondi come il valore delle proprie scelte, la relazione di coppia e il senso di responsabilità.
Quando un acquisto importante come la casa si intreccia con l’urgenza emotiva di trovare qualcosa che convinca , può accadere che la decisione risponda più a un bisogno interno (forse di sicurezza, appartenenza o stabilità) che a criteri razionali. Le è mai capitato di chiedersi che cosa, in quel momento, le sembrava così indispensabile? E cosa rappresentava davvero quella casa per lei, al di là del valore di mercato?
Dice che sono quasi dieci anni che convive con questo rimorso, eppure ha scelto di scriverne solo oggi. Che cosa è cambiato adesso? Cosa è emerso o maturato dentro di lei che l’ha spinta a dare voce a questo pensiero proprio ora e non tre mesi fa, o tre anni fa?
È interessante che riconosca anche il ruolo del suo compagno: dice che non era d'accordo, ma ha accettato per accontentarla. Quale significato ha avuto per lei questa dinamica? E come la vive oggi, dopo anni?
Spesso, ciò che ci pesa non è solo l’errore percepito, ma ciò che pensiamo dica di noi: la sensazione di aver sbagliato, di non aver saputo contrattare, di aver agito d’impulso. Ma è possibile che oggi stia giudicando quella versione di sé con gli occhi e le aspettative della persona che è diventata nel frattempo?
La invito a concedersi uno spazio in cui osservare questa esperienza non solo come un errore, ma anche come una porta aperta su parti di sé che meritano attenzione. A volte, iniziare a farsi domande diverse è già un primo passo per cambiare prospettiva.
Spero che queste riflessioni possano esserle utili.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Utente
Grazie, sono una persona da sempre insicura e provo rimorsi e ripensamenti continuamente. Sento di sbagliare sempre anche se devo prenotare un orario dal parrucchiere. Giudico negativamente tutte le mie scelte e quindi vivo male. Mio marito mi continua a dire che il passato ormai è andato e bisogna guardare avanti, ma io non ci riesco.
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso qualcosa di così personale.
Le sue parole raccontano con grande lucidità il peso che può avere la costante paura di sbagliare, anche nelle scelte più semplici. Quando ogni decisione (anche un orario dal parrucchiere) diventa terreno di giudizio, spesso non è il presente a farci soffrire, ma un dialogo interno molto più profondo, segnato da insicurezze antiche e da aspettative interiorizzate: chi stabilisce cosa è giusto? E a quale costo sentiamo di doverlo fare sempre bene?
Il passato, come le ricorda suo marito, non si cambia. Ma ciò che può cambiare (ed è fondamentale riconoscerlo) è il modo in cui possiamo guardare quel passato. Gli strumenti che abbiamo oggi, la consapevolezza che sta emergendo ora in lei, non erano forse disponibili allora. E questo apre possibilità nuove, anche se a piccoli passi.
A volte non si tratta di guardare avanti , ma di capire come portare con sé quello che si è vissuto, senza che diventi un peso da sopportare. Se sente che è arrivato il momento di smettere di vivere sotto la lente dell’errore, esistono spazi in cui tutto questo può iniziare a trasformarsi. Quando si è pronti.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
grazie per aver condiviso qualcosa di così personale.
Le sue parole raccontano con grande lucidità il peso che può avere la costante paura di sbagliare, anche nelle scelte più semplici. Quando ogni decisione (anche un orario dal parrucchiere) diventa terreno di giudizio, spesso non è il presente a farci soffrire, ma un dialogo interno molto più profondo, segnato da insicurezze antiche e da aspettative interiorizzate: chi stabilisce cosa è giusto? E a quale costo sentiamo di doverlo fare sempre bene?
Il passato, come le ricorda suo marito, non si cambia. Ma ciò che può cambiare (ed è fondamentale riconoscerlo) è il modo in cui possiamo guardare quel passato. Gli strumenti che abbiamo oggi, la consapevolezza che sta emergendo ora in lei, non erano forse disponibili allora. E questo apre possibilità nuove, anche se a piccoli passi.
A volte non si tratta di guardare avanti , ma di capire come portare con sé quello che si è vissuto, senza che diventi un peso da sopportare. Se sente che è arrivato il momento di smettere di vivere sotto la lente dell’errore, esistono spazi in cui tutto questo può iniziare a trasformarsi. Quando si è pronti.
Resto a disposizione, un caro saluto
E.S.
Dott.ssa Elisa Scuderi
Psicologa | A Genova e online
📧 elisascuderi.ge@gmail.com
3774810243
www.psicologoagenova.wordpress.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 853 visite dal 15/07/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su disturbi d'ansia
Altri consulti in psicologia
- Giovane donna sopraffatta: come affrontare stress, famiglia e dolore?
- Calo libido: farmaci (alprazolam, slinda) o psicologico?
- Doversi affrontare un lungo viaggio in aereo per stare con la partner: paura vs rimpianto?
- Autismo e interesse per la nudità minorile: ricerca confronto.
- Come riconquistare mia moglie e salvare il matrimonio?
- Fissazione malsana per un attore: come gestire?