Problemi con mia suocera

buongiorno
ho 30 anni e sto insieme a mio marito da 7 anni.
mai suocera (donna fin troppo presente) mi tratta con sufficienza perchè la mia famiglia è di umili origini mentre loro ecco diciamo che sono molto agiati.

dice che sono una buona da niente magari perchè ad esempio tutti i giorni non preparo la pasta per mio marito a pranzo (tra l'altro lavoriamo insieme io e mio marito (lui è il mio capo)) ma a mio marito non importa anzi gli va bene così come faccio, oppure perchè non lavo prontamente i vestiti della nostra bimba (che ha 2 anni); sì insomma cose che sono delle cavolate apparentemente.

ma la cosa che mi fa stare male è proprio questo atteggiamento nei miei confronti, vengo sempre appellata come mentecatta senza soldi, che non sono riuscita a collaborare alle spese della nostra casa per via dei pochi risparmi dei miei genitori (ovviamente pagata dai miei suoceri e rinfacciata) che senza di loro non sarei capace di vivere.
ma io il lavoro con mio marito l'ho accettato perchè mi sembrava una bella proposta quando mi era stata fatta, ma da ciò a renderla come un elemosina in modo tale che io non possa essere nemmeno essere padrona di usufruire del mio stipendio perchè mi viene detto che non è mio ma bensì della famiglia e quindi va speso per il mantenimento famigliare, malgrado io me lo guadagni lavorando.
chiedo è legale una cosa del genere?
è normale sentirsi dire che i tuoi genitori non sono degni di vedere la loro nipote solo perchè semplici operai in pensione?
sentirsi continuamente umiliata perchè tutto ciò che vivi devi leccare per terra quando loro passano?
io vivrei anche in una capanna non ho chiesto il lusso per sentirmi mortificata perchè i miei genitori sono riusciti solo a pagare poco.
mi chiedo sono pazza io come vogliono farmi credere di essere loro o c'è qualche problema?
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 696 14
Senza dubbio: c'è qualche problema. E sta nel modo di rivolgersi a lei di queste persone.

In tutto ciò, suo marito come si pone?
Il lavoro che svolge con suo marito è nell'azienda di famiglia o i genitori non c'entrano niente?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it

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lui è un libero professionista, l'ufficio è stato aperto con l'aiuto economico dei suoi genitori (come poi ritengo giusto che sia se un figlio ha bisogno quale genitore avendo le possibilità non aiuterebbe). Quindi niente azienda di famiglia anche perchè è in società con un collega.

Comunque lui in tutto ciò sembra molto in "sudditanza psicologica" se mi può passare il termine tanto intenderci, perchè cerca sempre di smorzare con me dicendo che gli dispiace ma appena parla con sua mamma non so sembra che scatti una molla che gli fa perdere la testa e si arrabbia dandole anche a volte ragione o cambiando idea su programmi (esempio gite in programma) perchè lei dice che dobbiamo andare noi e la bambina da loro. lo fa sentire in colpa insomma.
La bambina la vedono 3 volte a settimana perchè fa scuola solo alla mattina, mentre i miei la vedono solo 2 volte e, sempre secondo mia suocera è anche troppo, ma lei con i miei si diverte tanto, non dico che sono i suoi preferiti ma quasi; io cerco comunque di insegarle che tutti i nonni le vogliono tantissimo bene uguale, malgrado i tentativi mancati di farle odiare i miei genitori. in tutto ciò non mi sembra di comportarmi male, quale mamma non ha piacere che i suoi genitori siano parte attiva della vita di sua figlia? ma questo sembra dare mooolto fastidio
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 696 14
Mi permetta il termine poco tecnico, ma è incastrata in un bel ginepraio.
Sembra esserci una "matrona" che detta le linee di indirizzo su tutta la famiglia, in base ai propri parametri e valori. Il figlio (suo marito) è invischiato in questa relazione simbiotica e non riesce a svincolarsi, neanche ora che è ampiamente adulto, lasciando che le ingerenze materne condizionino le sue e le vostre scelte.

Le posso garantire che il Suo bisogno di vivere la Sua vita personale e familiare secondo le proprie volontà è più che legittimo. Come lo è non sentirsi umiliata, al punto da credersi pazza.
Il punto è che finche le verrà permesso, la signora si sentirà libera di dire e fare ciò che ritiene, anche con lei e la sua bambina.
I genitori siete voi e siete gli unici che avete diritto di decidere e organizzare la vita della bimba. Ma, non vorrei scoraggiarla troppo, temo che sarà molto dura per lei riuscire a contenere l'intromissione della signora, perché richiede anche di spezzare questo binomio madre-figlio.

Il mio suggerimento è di partire da se stessa, rinforzare la sicurezza in sè, per esempio cercando un impiego diverso, in modo da non essere dipendente da suo marito. E magari anche facendosi aiutare con un supporto psicologico a mantenere salda la stima di sè - indispensabile per contrastare l'ingiustificato atteggiamento supponente e umiliante di sua suocera. Affinché come prepara il pranzo o come lava i vestiti siano e restino solo fatti Suoi, di suo marito e di sua figlia.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it

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