Relazione finita?
Salve sono qui per un breve consulto riguardo la mia relazione, ho una relazione di quasi 2 anni con la mia ragazza... il primo anno e mezzo è sempre andato tutto rose e fiori sia tra noi che tra le famiglie, dopo questo periodo alla madre e alla sorella non gli sono andato giù per il fatto che non trovavo un lavoro in cui durassi (per via della scuola serale che frequento ne ho cambiati diversi) quindi hanno deciso di non rivolgermi più parola di vietarmi di andare a casa loro e di vietare alla mia ragazza questa relazione, lei lotta da mesi contro di loro perché mi ama... solo che nel periodo di febbraio è arrivato un tradimento che è stato con l'ex ragazzo suo, io l'ho scoperto dopo circa 5 mesi guardando di nascosto il suo telefono e da lì ho deciso di dirglielo... lei inizialmente negava e sembra far finta di non capire ma poi ha ammesso lo sbaglio dicendo che è arrivata a tanto perché è stata manipolata mentalmente dalla madre e dalla sorella... volevo lasciarla ma mi ha pregato di non farlo e così dopo una lunga litigata l'ho perdonata perché sentivo di amarla ancora... in questi 2 mesi a oggi abbiamo avuto litigi perché mi confessa che gli ritorna in mente l'ex cosa, fa dov'è, come sta ecc e che a volte per me prova bene e non amore e a volte non prova attrazione fisica e per lui prova qualcosa ancora... ha provato a toglierselo dalla testa perché dice che non gli piace questa cosa perché vuole me ma non ci riesce... abbiamo anche avuto un litigio in merito a un uscita in cui dovevamo andare in discoteca il giorno prima gli dissi che non posso ma il giorno seguente cambiarono i piani e quindi gli dissi che potevamo organizzare ma fino a sera non mi diede risposta e alla fine mi.
disse che si sente in colpa ma deve dirmelo... che lei aveva già organizzato con 3 amici suoi e che voleva tempo per lei e abbiamo litigato perché mi sono arrabbiato per le sue bugie e per la scelta che ha fatto... ad oggi mi ha lasciato dicendo che vuole tempo per se stessa per capire se stessa e capire cosa vuole davvero ma siamo rimasti amici e quando ci vediamo lei accende il cuore come fossimo ancora una coppia ma però si sente allo stesso tempo di nuovo con l'ex e ad oggi è passata 1 settimana ma non sa darmi ancora una risposta se vuole ancora la relazione non so proprio cosa fare
disse che si sente in colpa ma deve dirmelo... che lei aveva già organizzato con 3 amici suoi e che voleva tempo per lei e abbiamo litigato perché mi sono arrabbiato per le sue bugie e per la scelta che ha fatto... ad oggi mi ha lasciato dicendo che vuole tempo per se stessa per capire se stessa e capire cosa vuole davvero ma siamo rimasti amici e quando ci vediamo lei accende il cuore come fossimo ancora una coppia ma però si sente allo stesso tempo di nuovo con l'ex e ad oggi è passata 1 settimana ma non sa darmi ancora una risposta se vuole ancora la relazione non so proprio cosa fare
Buongiorno,
la situazione che descrive è molto delicata e coinvolge diversi livelli emotivi: la relazione di coppia, le dinamiche familiari, il tema del tradimento e, soprattutto, un momento di forte confusione da parte della sua partner.
È comprensibile che si senta disorientato, ferito e in cerca di una direzione chiara. Dopo due anni di relazione e un coinvolgimento così profondo, è naturale che faccia fatica ad accettare l’ambivalenza emotiva della sua compagna, che da un lato continua a cercarla e ad accendere segnali affettivi, e dall’altro mantiene legami (anche solo mentali o emotivi) con il suo ex e riferisce incertezza sui sentimenti verso di lei.
Quando in una relazione subentra un tradimento, soprattutto se non affrontato con totale trasparenza, si rompe un patto di fiducia, che può essere ricostruito solo se entrambe le persone coinvolte sono disposte ad assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto, a mettersi in discussione e a lavorare attivamente per ricostruire un senso di sicurezza reciproca. Nel suo caso, mi sembra che lei abbia fatto uno sforzo molto importante nel perdonare e nel provare a ricucire, ma che dall’altra parte non ci sia ancora una reale chiarezza o un impegno costante e coerente.
Inoltre, la forte influenza della famiglia di origine della sua compagna sembra aver inciso profondamente sulla relazione. Quando una persona si trova schiacciata tra due poli affettivi, la famiglia e il partner, e non riesce a trovare una propria posizione autonoma, rischia di vivere le relazioni in modo confuso e instabile, trascinando con sé anche l’altro.
In questo momento lei sta tenendo insieme molte emozioni contrastanti: amore, delusione, rabbia, speranza, attesa. È una condizione faticosa, che può farle perdere lucidità e allontanarlo dai suoi stessi bisogni.
Le suggerirei di chiedersi: cosa desidero davvero in una relazione? Mi sento rispettato, visto, amato per ciò che sono? C’è spazio per me in questo rapporto, oppure sto solo aspettando che l’altro scelga?
A volte, dare tempo a qualcuno significa anche prendersi tempo per sé, per ritrovare la propria centratura e uscire da relazioni in cui si è troppo in balìa dell’incertezza altrui.
Se sente di avere bisogno di un confronto più approfondito, potrebbe essere utile intraprendere un breve percorso di supporto psicologico per elaborare quanto accaduto e capire quale direzione vuole davvero prendere.
Resto a disposizione,
la situazione che descrive è molto delicata e coinvolge diversi livelli emotivi: la relazione di coppia, le dinamiche familiari, il tema del tradimento e, soprattutto, un momento di forte confusione da parte della sua partner.
È comprensibile che si senta disorientato, ferito e in cerca di una direzione chiara. Dopo due anni di relazione e un coinvolgimento così profondo, è naturale che faccia fatica ad accettare l’ambivalenza emotiva della sua compagna, che da un lato continua a cercarla e ad accendere segnali affettivi, e dall’altro mantiene legami (anche solo mentali o emotivi) con il suo ex e riferisce incertezza sui sentimenti verso di lei.
Quando in una relazione subentra un tradimento, soprattutto se non affrontato con totale trasparenza, si rompe un patto di fiducia, che può essere ricostruito solo se entrambe le persone coinvolte sono disposte ad assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto, a mettersi in discussione e a lavorare attivamente per ricostruire un senso di sicurezza reciproca. Nel suo caso, mi sembra che lei abbia fatto uno sforzo molto importante nel perdonare e nel provare a ricucire, ma che dall’altra parte non ci sia ancora una reale chiarezza o un impegno costante e coerente.
Inoltre, la forte influenza della famiglia di origine della sua compagna sembra aver inciso profondamente sulla relazione. Quando una persona si trova schiacciata tra due poli affettivi, la famiglia e il partner, e non riesce a trovare una propria posizione autonoma, rischia di vivere le relazioni in modo confuso e instabile, trascinando con sé anche l’altro.
In questo momento lei sta tenendo insieme molte emozioni contrastanti: amore, delusione, rabbia, speranza, attesa. È una condizione faticosa, che può farle perdere lucidità e allontanarlo dai suoi stessi bisogni.
Le suggerirei di chiedersi: cosa desidero davvero in una relazione? Mi sento rispettato, visto, amato per ciò che sono? C’è spazio per me in questo rapporto, oppure sto solo aspettando che l’altro scelga?
A volte, dare tempo a qualcuno significa anche prendersi tempo per sé, per ritrovare la propria centratura e uscire da relazioni in cui si è troppo in balìa dell’incertezza altrui.
Se sente di avere bisogno di un confronto più approfondito, potrebbe essere utile intraprendere un breve percorso di supporto psicologico per elaborare quanto accaduto e capire quale direzione vuole davvero prendere.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 275 visite dal 05/08/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su problemi relazionali
Altri consulti in psicologia
- Parlare a degli adulti dei loro errori in ambito genitoriale
- Ansia da prestazione: è normale e come affrontarla?
- Ansia, isolamento e futuro: terapia è sufficiente?
- Disagio in terapia: le espressioni della terapeuta compromettono il lavoro?
- Sessualità stravolta: aumento desiderio e attrazione per uomini (genitali).
- Dipendenza dagli orgasmi: è possibile?