Dinamiche familiari e senso di ingiustizia

Buongiorno, questa è la mia situazione.
Mi trovo a vivere un periodo particolare.
Purtroppo anche se è sbagliato faccio dei confronti con la vita di mia sorella e con quella dei nostri conoscenti.
Io e mio marito viviamo un periodo di frustrazione.
Sembra che gli altri si evolvano e noi no.
Abbiamo storie familiari complesse alle spalle.
Mia madre si è trasferita nel suo paese dove ci sono anche mia sorella e mio cognato.
Mio padre vive vicino a noi ma ha la sua vita e lo vedo ogni tanto.
Entrambi ci vogliono bene anche se sono delle persone egoiste.
Mio marito purtroppo non si ritrova quasi nessuno.
I suoi genitori sono morti e con suo fratello non ci sono rapporti.
C'è solo qualche zio.
Sembra che agli altri capitino le cose belle e a noi no.
Per carità mio marito lavora e non ci manca niente.
Però ci viene naturale fare dei confronti con gli altri.
Io faccio fatica ad inserirmi nel mondo del lavoro nonostante abbia studiato tanto e poi purtroppo non è ancora arrivato un figlio nella nostra vita.
Anni fa sono rimasta incinta ma le cose non sono andate bene e ho dovuto subire un intervento d'urgenza che mi ha segnato molto.
Mia sorella e mio cognato vivono in un posto che offre molte opportunità, hanno un buon lavoro e adesso hanno avuto un figlio (questo mi rende felice anche se lo vedrò raramente), inoltre possono contare anche sull'aiuto di mia madre che stravede per loro.
Mia madre non viaggia da sola.
Ci vediamo tutti insieme per le vacanze.
Non abbiamo molti amici, solo qualche conoscente.
Abbiamo subito delle delusioni.
Quei pochi parenti che ci ritroviamo non fanno altro che ricordarci che non abbiamo un figlio, fanno confronti con gli altri, e mi chiedono del mio lavoro (che al momento non c'è).
Mi sento confusa e non sappiamo come comportarci ma a volte sembra che per gli altri le cose siano semplici.
Noi invece facciamo molta fatica e sembriamo invisibili.
Mia madre ad esempio tende a minimizzare tutto quello che mi riguarda.
Ci sentiamo persone di serie b.
Siamo grati per quello che abbiamo ma vorremmo crescere.
Come possiamo gestire questa situazione?
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

innanzi tutto il punto figli.
avete provato con la P.M.A., procreazione medicamente assistita? Molti sono i Centri pubblici sul territorio nazionale, di pari efficaci con quelli privati e molto cari.
Sono entrata direttamente in questo perchè l'età avanza, e - pur non essendo per nulla proibitiva alla procreazione - ogni giorno è un giorno perso per la fertilità che diminuisce.
E soprattutto perchè, quando la vita gira tutta attorno all'attesa di un/a figli* che non arriva, l'insoddisfazione si fa prepotentemente strada.

Talvolta intraprendere la via della P.M.A. è un modo
sia per aprire una opportunità concreta di avere un/a figli*,
ma al contempo di chiudere se dovesse andare male dopo 3 tentativi.
Chiudere significa anche riprogettare la propria vita superando quel limbo nel quale - stando alle sue parole - voi sembrate essere "tra color che son sospesi" (Dante), i quali soffrono soprattutto di una sofferenza di noia. La noia dell'attesa di qualcosa che forse non verrà.

Cortesemnte vuole aggiungere se avere già intrapreso un percorso di P:M.A. e con quali esiti?
Aggiungerò parte della risposta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Grazie Dott.ssa per la risposta.
Si, ci abbiamo pensato e abbiamo anche fatto dei controlli e non sembrerebbero esserci particolari ostacoli al momento. Per quanto riguarda la pma non so se questo può fare al caso mio perché è un percorso molto particolare sia dal punto di vista fisico che emotivo. Inoltre non è detto che funzioni. Forse in futuro potremmo prendere in considerazione l’adozione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Le ho parlato di PMA perché presso il nostro Studio da più di vent'anni seguiamo psicologicamente donne e coppie che fanno questo percorso presso i Centri del Servizio Sanitario Nazionale. E dunque noi non lo riteniamo certo "un percorso molto particolare sia dal punto di vista fisico che emotivo", bensì un altro modo per avere bambini con difficoltà e con gioia, come sempre del resto.
Per vostra info, vi allego il link dei "Centri Procreazione Medicamente assistita in Italia" pubblicati dall'Istituto superiore di Sanità: https://w3.iss.it/site/registropma/pub/centri/centripma.aspx .

Per quanto riguarda il senso di ingiustizia che voi vivete rispetto alla vostra vita,
Lei sa già che fare i confronti porta a questi sentimenti. Solo che forse non riuscite a non fare confronti,
forse sottolineate più quello che vi manca che non quello che avete.
Forse state sottovalutando che una coppia è GIA' una famiglia,
che il volersi bene tra due persone è GIA' un regalo immenso della vita.

Provi a "ri-centrarsi" su di sè e sulla propria persona,
a cercare con convinzione un lavoro pur se non confacente con i suoi studi,
non si lasci scoraggiare dalla prima interruzione spontanea di gravidanza, accade nel 15%.
Interpellate una brava ginecologa per farvi spiegare accuratamente le tecniche per rimanere più facilmente incinta considerato che "non sembrerebbero esserci particolari ostacoli al momento".
Da mia esperienza di sessuologa clinica pur nel secondo millennio c'è ancora poca informazione sui rapporti sessuali mirati, ecc.

Se da sola non ce la fa, chieda aiuto ad una brava psicologa che sia anche psicoterapeuta, con esperienza.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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