Sono lesbica da anni ma solo ora mi sento disorientata
Gentili dottori, da circa 5 anni ho preso coscienza di essere lesbica...forse l'avevo sempre saputo.
Non mi ero mai posta la cosa come un problema ma come una possibilità e quando mi sono innamorata di una donna provando un sentimento fortissimo mi è stato tutto chiaro.
Da allora tante cose sono andate a posto, come se si fosse sciolto un nodo e sono passate tante angosce che non riuscivo mai a comprendere; sono diventata una persona serena ma sono sempre quella di prima, solitaria, presa dai miei interessi molto selettiva nei rapporti.
Non ho fatto coming out, per motivi diversi: da un lato non ne avverto il bisogno e non mi serve a "esistere di più", dall'altro ho dei genitori anziani che sono ormai più figli che genitori, viviamo un equilibrio precario per loro condizioni di salute e per dinamiche economiche che mi hanno portato a dover vivere con loro.
Non posso pensare di fargli piovere addosso una notizia del genere con leggerezza non saprebbero come gestirla e francamente io, com detto, non mi sento più figlia da un pezzo.
Da un po' qualcosa mi sta mandando in confusione: non riesco a sentirmi in sintonia con il modo in cui tante generazioni vivono l'omosessualità.
Mille etichette, il quasi obbligo di essere militanti, il concepire il coming out come un' affermazione del proprio essere imprescindibile... mi sento fuori tempo e sento che tutto questo non mi appartiene.
Ad oggi io sento di voler recuperare un po' di leggerezza, di voler vivere una vita erotica più piena (visto che ci ho messo un po' a conoscermi) ma sento di non avere spazi...mi ripeto che è normale non sentirsi in sintonia con generazioni 15-20 anni più giovani e che ognuno esprime il suo tempo ma è la prima volta che mi sento così rispetto al mio essere lesbica.
Vedo persone che voglio fuggire da un'etichetta e ne creano mille per definirsi e non mi sento a mio agio.
Non mi ero mai posta la cosa come un problema ma come una possibilità e quando mi sono innamorata di una donna provando un sentimento fortissimo mi è stato tutto chiaro.
Da allora tante cose sono andate a posto, come se si fosse sciolto un nodo e sono passate tante angosce che non riuscivo mai a comprendere; sono diventata una persona serena ma sono sempre quella di prima, solitaria, presa dai miei interessi molto selettiva nei rapporti.
Non ho fatto coming out, per motivi diversi: da un lato non ne avverto il bisogno e non mi serve a "esistere di più", dall'altro ho dei genitori anziani che sono ormai più figli che genitori, viviamo un equilibrio precario per loro condizioni di salute e per dinamiche economiche che mi hanno portato a dover vivere con loro.
Non posso pensare di fargli piovere addosso una notizia del genere con leggerezza non saprebbero come gestirla e francamente io, com detto, non mi sento più figlia da un pezzo.
Da un po' qualcosa mi sta mandando in confusione: non riesco a sentirmi in sintonia con il modo in cui tante generazioni vivono l'omosessualità.
Mille etichette, il quasi obbligo di essere militanti, il concepire il coming out come un' affermazione del proprio essere imprescindibile... mi sento fuori tempo e sento che tutto questo non mi appartiene.
Ad oggi io sento di voler recuperare un po' di leggerezza, di voler vivere una vita erotica più piena (visto che ci ho messo un po' a conoscermi) ma sento di non avere spazi...mi ripeto che è normale non sentirsi in sintonia con generazioni 15-20 anni più giovani e che ognuno esprime il suo tempo ma è la prima volta che mi sento così rispetto al mio essere lesbica.
Vedo persone che voglio fuggire da un'etichetta e ne creano mille per definirsi e non mi sento a mio agio.
Gentile utente,
la posso rassicurare: il coming out non è più di moda. Può tranquillamente gestire la sua vita sessuale nella privacy che caratterizza tutte le persone riservate e non esibizioniste.
Nei suoi incontri recenti con le nuove generazioni dev'essere stata sfortunata: infatti il coming out non solo non è più un obbligo da almeno dieci anni, ma ha prodotto una serie di critiche verso chi voleva imporlo, avvertendo quest'obbligo come una specie di marchio da infliggere a chi vive la propria sessualità al di fuori di una ipotetica norma, una volontà inconscia di metterlo alla gogna ed etichettarlo in uno dei mille modi che lei segnala, i quali hanno blando interesse perfino in campo medico e psicologico e sono piuttosto il tentativo di prescrivere nuovi rigidi inquadramenti a chi dalla rigidità delle regole è fuori.
Forse i giovanissimi che lei ha incontrato risentono dell'esibizionismo imposto dai social, e per questo vorrebbero un ritorno all'autosvelamento; o più probabilmente hanno il timore di non poter incontrare un partner se non in luoghi destinati solo a questo, cui si accede dopo aver dichiarato in maniera generica le proprie preferenze di genere; o ancora, hanno il bisogno spasmodico delle persone immature di sapere in che modo collocarsi e secondo quali norme muoversi.
Tutto questo è estraneo alle persone che non ne hanno necessità e che giustamente considerano la dichiarazione delle proprie preferenze sessuali una violazione della propria e dell'altrui privacy.
Stia dunque serena e continui vivere la sua sessualità senza infliggere condanne a sé e a chi le vuol bene.
Buone cose.
la posso rassicurare: il coming out non è più di moda. Può tranquillamente gestire la sua vita sessuale nella privacy che caratterizza tutte le persone riservate e non esibizioniste.
Nei suoi incontri recenti con le nuove generazioni dev'essere stata sfortunata: infatti il coming out non solo non è più un obbligo da almeno dieci anni, ma ha prodotto una serie di critiche verso chi voleva imporlo, avvertendo quest'obbligo come una specie di marchio da infliggere a chi vive la propria sessualità al di fuori di una ipotetica norma, una volontà inconscia di metterlo alla gogna ed etichettarlo in uno dei mille modi che lei segnala, i quali hanno blando interesse perfino in campo medico e psicologico e sono piuttosto il tentativo di prescrivere nuovi rigidi inquadramenti a chi dalla rigidità delle regole è fuori.
Forse i giovanissimi che lei ha incontrato risentono dell'esibizionismo imposto dai social, e per questo vorrebbero un ritorno all'autosvelamento; o più probabilmente hanno il timore di non poter incontrare un partner se non in luoghi destinati solo a questo, cui si accede dopo aver dichiarato in maniera generica le proprie preferenze di genere; o ancora, hanno il bisogno spasmodico delle persone immature di sapere in che modo collocarsi e secondo quali norme muoversi.
Tutto questo è estraneo alle persone che non ne hanno necessità e che giustamente considerano la dichiarazione delle proprie preferenze sessuali una violazione della propria e dell'altrui privacy.
Stia dunque serena e continui vivere la sua sessualità senza infliggere condanne a sé e a chi le vuol bene.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Gentile dottoressa Potenza,
la ringrazio per la sua velocissima risposta... ben felice di sapere che il mio pensiero trova una consonanza nell'attualità, anche medica e che si probabilmente sono anche stata sfortunata negli incontri con gente di altre generazioni.
Indubbiamente le reti sociali favoriscono certi comportamenti è evidente che creano esigenze non necessarie per affermare un'identità. Cercherò semplicemente di ritrovare la cura di me e di quel che mi fa stare bene senza pretendere di confrontarmi troppo con cose in cui non credo.
Un saluto e un ringraziamento
la ringrazio per la sua velocissima risposta... ben felice di sapere che il mio pensiero trova una consonanza nell'attualità, anche medica e che si probabilmente sono anche stata sfortunata negli incontri con gente di altre generazioni.
Indubbiamente le reti sociali favoriscono certi comportamenti è evidente che creano esigenze non necessarie per affermare un'identità. Cercherò semplicemente di ritrovare la cura di me e di quel che mi fa stare bene senza pretendere di confrontarmi troppo con cose in cui non credo.
Un saluto e un ringraziamento
Ricambio affettuosamente il saluto, lieta se posso esserle stata utile.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 451 visite dal 02/09/2025.
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