È giusto desiderare stabilità economica per la famiglia?
Salve, ho 35 anni sono sposata da 6 anni con un uomo che credo di non amare più, la causa di tutto è sempre stato il suo lavoro.
Ha un' attività in proprio che va a rotoli, piena di debiti, ma lui si ostina ad andare avanti, nonostante io siano 6 anni che gli ripeto sempre di cambiare lavoro per il suo bene e quello della famiglia.
La mia vita è sempre stata piena di sacrifici, a causa dei quali sono diventata matura prima del tempo, ho studiato per avere, un giorno, una posizione che mi permettesse, dal punto di vista economico, di stare serena, di avere la certezza che a fine mese lo stipendio arriva.
Ci sono riuscita, con le unghie e con i denti mi sono laureata e ho un lavoro a tempo indeterminato, ma tutti i miei sforzi sono stati vani, mio marito con il suo lavoro consuma tutto il mio stipendio e viviamo, con una bambina di 2 anni, con grandi difficoltà, continuando a fare rinunce e sacrifici! (Non volevo una vita da regina, ma semplicemente quella tranquillità economica che non c' è mai stata nella mia famiglia di origine, nonostante i grandissimi sforzi e sacrifici dei miei genitori!).
Ho cercato, nel corso del tempo di fargli capire la mia situazione, ma lui non se ne è mai fregato...ciliegina sulla torta, un mesetto fa, ha rinunciato ad un colloquio di lavoro che finalmente avrebbe potuto darci quella serenità che
tanto desidero...Da quel giorno mi sento morta dentro, ho mollato tutto, non cerco più di parlargli e fargli capire la mia posizione, mi sono chiusa in me stessa, vado avanti solo per la mia bambina e per i miei genitori (mio padre soffre di depressione e non vorrei assolutamente che sappia di quanto sono infelice, lui che ha fatto di tutto per non farmi mai mancare niente).
Sorrido, fingo di stare bene con tutti, piango quando sono sola, mi sento morta dentro.
Ho cercato di poter usufruire del bonus psicologi, ma bisogna presentare modello isee e, sempre per colpa dell' attivitá di mio marito, non lo facciamo mai e quindi non posso permettermi neanche quello e, diversamente, non voglio sottrarre soldi che potrei usare per la mia bambina, lei è la priorità, io dovrò farcela da sola...Con questo mio testo, che naturalmente non può essere riassuntivo di tutta la complessa situazione che vivo vorrei solo chiedere... sono io la pazza?
È sbagliato desiderare, un minimo, di stabilità economica per dare a mia figlia quella serenità che io non ho mai avuto?
Ha un' attività in proprio che va a rotoli, piena di debiti, ma lui si ostina ad andare avanti, nonostante io siano 6 anni che gli ripeto sempre di cambiare lavoro per il suo bene e quello della famiglia.
La mia vita è sempre stata piena di sacrifici, a causa dei quali sono diventata matura prima del tempo, ho studiato per avere, un giorno, una posizione che mi permettesse, dal punto di vista economico, di stare serena, di avere la certezza che a fine mese lo stipendio arriva.
Ci sono riuscita, con le unghie e con i denti mi sono laureata e ho un lavoro a tempo indeterminato, ma tutti i miei sforzi sono stati vani, mio marito con il suo lavoro consuma tutto il mio stipendio e viviamo, con una bambina di 2 anni, con grandi difficoltà, continuando a fare rinunce e sacrifici! (Non volevo una vita da regina, ma semplicemente quella tranquillità economica che non c' è mai stata nella mia famiglia di origine, nonostante i grandissimi sforzi e sacrifici dei miei genitori!).
Ho cercato, nel corso del tempo di fargli capire la mia situazione, ma lui non se ne è mai fregato...ciliegina sulla torta, un mesetto fa, ha rinunciato ad un colloquio di lavoro che finalmente avrebbe potuto darci quella serenità che
tanto desidero...Da quel giorno mi sento morta dentro, ho mollato tutto, non cerco più di parlargli e fargli capire la mia posizione, mi sono chiusa in me stessa, vado avanti solo per la mia bambina e per i miei genitori (mio padre soffre di depressione e non vorrei assolutamente che sappia di quanto sono infelice, lui che ha fatto di tutto per non farmi mai mancare niente).
Sorrido, fingo di stare bene con tutti, piango quando sono sola, mi sento morta dentro.
Ho cercato di poter usufruire del bonus psicologi, ma bisogna presentare modello isee e, sempre per colpa dell' attivitá di mio marito, non lo facciamo mai e quindi non posso permettermi neanche quello e, diversamente, non voglio sottrarre soldi che potrei usare per la mia bambina, lei è la priorità, io dovrò farcela da sola...Con questo mio testo, che naturalmente non può essere riassuntivo di tutta la complessa situazione che vivo vorrei solo chiedere... sono io la pazza?
È sbagliato desiderare, un minimo, di stabilità economica per dare a mia figlia quella serenità che io non ho mai avuto?
Gentile utente,
la situazione che lei sta vivendo è sicuramente dolorosa.
La gestione fallimentare dei conti da parte di suo marito mina la Sua stima nei suoi confronti, e forse alla lunga anche i sentimenti.
Frustrazione, rabbia, dolore, delusione sono sentimenti prevedibili in tali circostanze, e che vanno accettati senza sentirsi in colpa.
Nei confronti di suo marito Lei ora si è chiusa. Ma in precedenza ha provato a parlargli con calma della precarietà della situazione monetaria e relazionale tra voi, e di come Lei si sente? Con quale esito?
Mi chiedo inoltre come mai lui utilizzi il Suo stipendio (così mi pare di capire); non sarebbe il caso di informarsi su come proteggere concretamente il Suo reddito?
Per quanto riguarda l'ISEE provi ad auto-farlo online. E' un po' complicato ma possibile; da poco sono stati riaperti i termini per il bonus psicoterapia.
Concludo riprendendo il titolo del consulto:
"È giusto desiderare stabilità economica per la famiglia?" La risposta è sì.
Se vorrà replicare qui, approfondiremo la questione.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
la situazione che lei sta vivendo è sicuramente dolorosa.
La gestione fallimentare dei conti da parte di suo marito mina la Sua stima nei suoi confronti, e forse alla lunga anche i sentimenti.
Frustrazione, rabbia, dolore, delusione sono sentimenti prevedibili in tali circostanze, e che vanno accettati senza sentirsi in colpa.
Nei confronti di suo marito Lei ora si è chiusa. Ma in precedenza ha provato a parlargli con calma della precarietà della situazione monetaria e relazionale tra voi, e di come Lei si sente? Con quale esito?
Mi chiedo inoltre come mai lui utilizzi il Suo stipendio (così mi pare di capire); non sarebbe il caso di informarsi su come proteggere concretamente il Suo reddito?
Per quanto riguarda l'ISEE provi ad auto-farlo online. E' un po' complicato ma possibile; da poco sono stati riaperti i termini per il bonus psicoterapia.
Concludo riprendendo il titolo del consulto:
"È giusto desiderare stabilità economica per la famiglia?" La risposta è sì.
Se vorrà replicare qui, approfondiremo la questione.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la celere risposta...certo che ho provato a parlargli, l' ho fatto per 6 lunghissimi anni...in tutti i modi... arrabbiata, irata, calma,gentile, ma non è servito a nulla...devo accettare il mio destino che è quello di avere sempre e comunque problemi... diciamo che, con le mie scelte di studio, di lavoro, ho provato a cambiare la mia vita, ma forse è questo il mio destino. Ho ponderato sempre tutte le scelte che ho fatto, forse l'unica sbagliata è stata proprio il matrimonio, ma non posso tornare indietro, ho una bambina e il divorzio non è nelle mie scelte, non mi resta che accettare, rassegnarmi e continuiare a vivere così senza progetti, senza futuro, solo per la mia bambina... Mi rincuora la sua risposta, almeno ho avuto la conferma di non essere pazza e di aver fatto ragionamenti corretti, perché nella situazione in cui vivo non riesco più neanche a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato...la ringrazio di cuore
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 345 visite dal 24/09/2025.
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