Matrimonio saltato due volte. Cosa fare?

Gent. ssimi, mi rivolgo a voi con la speranza di riuscire a capire un po' meglio cosa fare nella situazione in cui mi ritrovo.

Sto da circa 3 anni con un ragazzo con il quale ho una relazione a distanza perchè lui ha scelto di andare a lavorare fuori regione.

Proprio a ridosso di questa sua scelta, pochi mesi prima della partenza mi fece una proposta di matrimonio, che da allora, non ha trovato mai realizzazione.

Avremmo dovuto sposarci l'anno scorso ed ha mostrato dubbi prima sulla relazione per via del mio carattere, poi sul discorso della distanza.
Si è deciso allora di posticiparlo al 2026.

Ad oggi, proprio quando avremmo dovuto prenotare tutto, mi impone la sua scelta di posticipare perchè io DEVO obbligatoriamente raggiungerlo per fare un passo del genere, secondo il suo punto di vista.

Nel luogo in cui si trova lui ad oggi non c'è lavoro per me, ed onestamente mai e poi mai rinuncerei alla mia professione per un uomo.
Da tenere presente che il matrimonio con la presunta data, è già stata comunicata alle famiglie.

I miei già sono stati informati dell'ennesimo rinvio e, delusissimi, mi hanno detto categoricamente che per loro il rapporto con questa persona in termini di fiducia si è concluso.

La sua famiglia, credo sia responsabile al 90% di questa situazione, spesso infatti si sono verificati episodi in cui sono uscite frasi del tipo ''se non andate d'accordo lasciala, una vale l'altra'' o ancora peggio una sua parente si è permessa il lusso di prendere informazioni sul mio conto e sulla mia famiglia, come se fossi una galeotta, non so.

Ed è proprio in questa circostanza che lui non si è schierato, anzi ha proprio detto ''lei è fatta così'' quasi a normalizzare una cosa del genere.

Il punto è questo, se non vado li da lui non se ne farà mai nulla.
Io non me la sento perchè uno non ho lavoro, due mi sento presa in giro insieme alla mia famiglia.
Non mi sento di dargli la possibilità perchè dopo aver passato mesi a vedere sale ecc, essere presa in giro due volte è devastante.

Non so cosa fare e penso di essere la sfigata della situazione.

Non sono mai stata d'accordo con la convivenza e lui lo sa dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, ad oggi mi ritrovo con uno che mi fa una proposta del genere.

Nei periodi in cui sono stata da lui però questo c'è già stata e non ci sono stati probleimi di nessun tipo se non litigi per cavolate domestiche.
E' una cosa del tipo '' vieni che poi ci sposiamo'', cosa che non farò mai.

Con la rabbia che mi logora per la presa in giro il rapporto è diventato una lite continua perchè ormai non credo più ad una sola parola.
Dice una cosa ma ne fa un'altra.
addirittura ha detto ''io non ci metto niente a chiedere il divorzio se non vieni qua entro sei mesi''.
Ovviamente non sono il tipo di donna che cede a ricatti.
A tutti fa creder di essere il buono, ma poi è una serpe.

A questo punto mi chiedo se sia arrivato il momento di voltare pagina e continuare da sola.
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

Provi a rileggere il Suo consulto, come se fosse la lettera che Le scrive una sua amica sfogandosi riguardo alla propria situazione di coppia. Cosa risponderebbe? Cosa la incoraggerebbe a fare?
La risposta ce l'ha già dentro dietro di sé.

Un caro saluto!
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Eleonora Riva Psicologo 55 4
Gentile utente,
personalmente credo che anche le relazioni ed i matrimoni a distanza possano durare, è un patto però da condividere fra due persone. Due persone che se non riescono a trovare un punto di incontro, ponendo condizioni di inflessibilità totale, devono riflettere sulla propria storia.
A che punto siamo della nostra storia.
Quali sono i nostri bisogni, aspettative.
Dove vogliamo andare.
Fino a dove posso venirti incontro (domanda che entrambi debbono farsi).
I sacrifici (vd. professionali) sono sempre da ponderare bene e concordo con lei che lasciare un lavoro a cui si tiene possa essere un evento destabilizzante o comunque non coerente con le sue volontà ed è del tutto legittimata a farle valere.
Rispetto ed equilibrio devono guidare ogni percorso insieme, ma le scelte in una direzione o nell'altra sono vostre, e solo vostre, le famiglie possono essere ascoltate ma non devono influenzare scelte o condizionare opinioni.
Che sia matrimonio o fine della relazione, prima di prendere una decisione di tale portata vi posso consigliare di intraprendere un percorso di coppia, con terapeuti specializzati in terapia di coppia. Vi aiuterà a comunicare e a comprendervi meglio, per assumere poi una scelta più consapevole e che sia patrimonio anche per le scelte ed esperienze future.
Ci tenga aggiornati se ne avrà il desiderio.

Cordialità

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Dottoresse, vi ringrazio entrambe per le preziose risposte. Se mi mettessi da esterna ad ascoltare la situazione, direi alla mia amica ''lascia perdere l'idea del matrimonio perchè non si concretizzerà mai, per la relazione andrà avanti così, a distanza e vi vedrete quando potrete''. Il punto è che io non sono l'amica e che ci sono di mezzo sentimenti e quasi 3 anni di relazione. Dott.ssa Riva, purtroppo, la sua di famiglia ai miei occhi risulta molto possessiva, basti pensare che spesso gestiscono il suo tempo quando si tratta di fare cose o di aiutare la sua stessa famiglia. Tutto è dovuto, come se non stesse con me, come se lui fosse single e quindi se c'è che so da fare la spesa alle 21 quando è con me glielo si può chiedere. E poi chiamate dalla zia, dal padre, per sapere se cena a casa, se resta fuori ...insomma un continuo. Lui spesso ha degli scleri assurdi per questo motivo perchè odia quando gli altri dispongono del suo tempo, anche se poi quasi sempre fa quello che gli chiedono. E' dipendente da quello che dice il padre in una maniera assurda. La sua famiglia ha detto letteralmente ''si ma tu vai li dov'è lui no? Se no come fate.'' A me già questa roba mi manda in delirio perchè non è scritto da nessuna parte che io debba andare lì. Tutti che si sono messi in mezzo e di questo ne sono sicura. Ad oggi quello che mi sento dire è che se voglio vederlo devo andare io, se voglio sposarmi devo trasferirmi io, insomma tutto deve gravare sulle mie spalle. La cosa che non capisco è se lui si rende conto della gravità del fatto di aver annullato per ben due volte un matrimonio, e ancora mi chiedo, è logico andare avanti ed investire ancora in questo rapporto? Cioè, quella anormale sono io su questa terra? Siamo distanti 5 ore di macchina, mica giorni. E poi mi vuole imporre cose a cui puntualmente rispondo di no. Il problema della distanza è più suo che mio, perchè fino a pochi giorni fa io ho cercato lavoro li. Poi, ad un certo punto, ho scelto di mollare. Se non si parla di matrimonio, la distanza va bene, se se ne parla si. Due pesi, due misure. Ovviamente, la mia famiglia mi ha proibito di presentarmi a casa con lui dopo quello che ha fatto, mio padre è stato categorico. Dottoressa, anche per la terapia di coppia, il punto è, ho intenzione di dargli ancora fiducia? Per me la risposta è più no che si. Mi sento presa in giro a dei livelli assurdi. Sono rimasta un anno senza lavorare nella speranza di trovare lavoro nella sua città, ho passato dei lunghi periodi li da lui, eppure l'ha minimizzato. Io dopo una anno ho ripreso il mio discorso lavorativo e di certo non lo lascio. Poi cambiare lavoro sulla base di che? La mia proposta è sempre stata uguale, ci sposiamo e piano piano mi avvicino, però nel frattempo anche se con contratti a tempo determinato, devo lavorare. A lui questo non va bene, però mi ha illusa fosse possibile. A me dice questo. Al telefono con mio padre invece si è mostrato d'accordo con questa idea. Se glielo si fa notare, mi sento dire che la pazza sono io che vogliono costruire un matrimonio a distanza. Ah dimenticavo, lui in passato ha fatto già un'altra proposta di matrimonio che ovviamente è naufragata. In questo momento sto male più per la presa in giro subita che per l'eventuale fine della relazione. L'unica cosa positiva è che riesco a concentrarmi sul lavoro dando il massimo ogni giorno anche quando sopraffatta fisicamente. E' per questo che non voglio lasciare il lavoro per poi eventualmente cercarne un altro, sento che mi verrebbe a mancare di nuovo la dignità di donna autonoma, lavoratrice. E solo chi è rimasto a casa senza lavoro può comprenderne il significato. La terapia a distanza per entrambi sarebbe realizzabile? Ed in fondo dottoressa, quando una persona annulla un matrimonio per ben due volte, che significato ha? Litighiamo tanto. Forse due persone che litigano tanto, devono solo allontanarsi.
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Dr.ssa Eleonora Riva Psicologo 55 4
Gentile utente,
grazie per questi approfondimenti che lasciano trasparire tutta la sua sofferenza. Ma soprattutto sembra che lei abbia già scelto, con consapevolezza. La scelta spetta solo a lei, se ha fatto quanto ha potuto per tenere in piedi questa relazione, e non ne trova risultati, e annullarsi per lui, per quale motivo dovrebbe farlo? Non per il suo bene. Lei deve scegliere per la sua vita. I famigliari li lasci perdere, si concentri su di lei e sui suoi bisogni.
Ci sono terapeuti che offrono consulenza di coppia anche on-line, personalmente preferisco suggerire le terapie in presenza ma quando non possibili ben venga la tecnologia. Potrebbe essere uno spazio di ascolto e confronto guidato, un momento che è sempre di presa di consapevolezza e visione di altri punti di vista. Non per salvare l'insalvabile, ma se non vuole gettare la relazione o ha ancora dubbi, potrebbe essere la sede giusta per dipanarli. Anche se dentro di lei ha già le risposte, da quanto evinco.
Con i migliori auguri. Faccia solo ciò che la fa sentire bene, circondata da persone supportive, senza farsi trascinare nella negatività o in credenze e modelli diversi dai suoi.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

grazie del riscontro.
Le terapie di coppia a distanza sono piuttosto complesse, la notevole esperienza in tempo di COVID ce ne ha dato ampia testimonianza.
Tenga anche conto che la 'psicoterapia di coppia', come del resto la 'psicoterapia individuale', la può condurre unicamente un* Psicolog* che sia anche psicoterapeuta. Questo dato, essenziale, è segnalato nell'Albo Psicologi, accanto al nome del/la professionista.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Si dottoressa, io ho le risposte che mi sono costruita sulla base dei suoi atteggiamenti. Se fino a poco tempo fa ragionavo solo con sentimenti e con il cuore, adesso no. Ovviamente se si parla con lui, dirà che sono alcuni miei atteggiamenti, il discorso lavorativo, tutte cose che per lui non vanno bene. Il punto è che io sono la sua ragazza, non sua mamma! Detto ciò, ho lei mie risposte ma ho anche tanta rabbia nei suoi confronti per quello che mi ha fatto e sta facendo vivere, una rabbia fortissima, frutto credo, di un sentimento nato e maturato con sincerità assoluta. E' un rapporto in cui ho investito tanto e pensavo veramente che con lui avrei costruito una vita ed una famiglia. Detto ciò, io vi ringrazio per la comprensione. Valuterò cosa e se fare qualcosa. Altrimenti continuerò da sola, che poi, con un rapporto a distanza è quello che già faccio. Buon lavoro e grazie ancora ad entrambe.
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Dr.ssa Eleonora Riva Psicologo 55 4
Concordo con la collega che ringrazio per la precisazione e invito a valutare bene le piattaforme on-line che si pongono come risolutori di ogni problema di coppia.
Uno psicoterapeuta esperto in terapia di coppia di cui si abbiano delle referenze è la scelta migliore.
Scelga il meglio per lei. Non tutto merita il nostro tempo e le nostre energie. E i continui stop and go, tengono le persone appese a un filo senza che si venga ad una decisione. Nel frattempo si vive sospesi. Si dia un tempo oltre il quale non ha intenzione di trascinarsi nell'incertezza.
Cordialità.

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