Relazione aperta o manipolazione? Dubbi dopo la separazione.

Buongiorno dott.
ri,
Ho bisogno di un consulto per capire meglio dall’esterno la situazione.

Io e il padre delle mie figlie ci siamo separati da tre mesi, perché lui diceva di volere del tempo per ritrovarsi perche io lo soffocavo io penso che avesse e abbia un’altra donna.
dopo tre mesi che soffro lui l’altro giorno inizia a baciarmi sul collo io lo respingo dicendogli di non farmi più male di quanto abbia già fatto lui dice che non avrebbe mai voluto farmi del male e continua, ci baciamo e finiamo a letto insieme, il giorno seguente ci incontriamo perché voglio capire meglio la situazione e lui dice di non voler ritornare con me, perché lui sta bene così, ma che gli è venuta voglia di me ci abbracciamo, baciamo e finiamo nuovamente a letto assieme soltanto che mentre lo facevamo lui mi sottolinea che non è un ritorno mi chiede se se mi voglio fermare, ma io sono troppo attratta da lui e ancora innamorata e vado avanti a un certo punto mi dice possiamo continuare a fare questo, anche se nella nostra vita arrivano un nuovo compagno e una nuova compagna, io qui mi sono bloccata.
Io voglio lui perché sono ancora innamorata e probabilmente ogni volta che si avvicinerà a me con questa intenzione cederò, però nella mia testa è impossibile pensare che se io sto insieme a un nuovo compagno io faccio sesso ancora con lui. Io ci sono stata perché lui è l’uomo che amo e al momento l’idea di cercare un altro uomo non mi viene proprio in mente.
Vorrei capire cosa gli passa per la testa, potrebbe essere che è malato di sesso e io così misto distruggendo perché non c’è nessuna speranza di tornare insieme a lui oppure lui può aver detto delle frasi per tenermi ancora distante perché in qualche modo vuole la sua libertà?
non vuole solo l’atto sessuale ma ci facciamo anche le coccole prima e dopo come quando stavamo insieme.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile signora,
comprendo profondamente lo stato di dolore e di confusione in cui si trova. E' destabilizzante sentirsi dire dal proprio partner, dopo una relazione così intensa che ne sono nate due figlie, che la sua intenzione è quella di riavere la sua libertà.
Tuttavia lei a questo dolore cocente, purtroppo destinato a prodursi in molte coppie, non deve permettere di toglierle la lucidità di giudizio, per amore di sé stessa, delle sue figlie, e anche di lui, l'uomo che lei, con coerenza, continua ad amare.
Dico questo perché il dolore che provoca una brusca separazione produce un risentimento che impedisce di vedere come stanno le cose, e così preclude la possibilità di ripararle col tornare, presto o tardi, insieme.
Dai gesti sessuali ma anche teneri che vi scambiate sembra evidente che il legame tra voi è molto forte, e forse è la cosa che meglio ha funzionato nel vostro rapporto. Al momento il suo partner la cerca perché la desidera, perché le vuole bene, perché forse non è certo di aver preso la decisione giusta, ma nello stesso tempo le dice frasi crudeli in cui non crede: "possiamo continuare a fare questo, anche se nella nostra vita arrivano un nuovo compagno e una nuova compagna".
Queste sono frasi dettate dal suo bisogno di fuggire da lei, che in questo momento è più forte di tutto.
Nella situazione psicologica in cui si trova lei legge tutto al negativo: l'attrazione del suo partner le sembra una specie di perversione, "potrebbe essere che è malato di sesso", ma soprattutto non è in grado di valutare le sue risposte: se lo ama, se lo desidera, se sa che non vorrà mai condividere né lui né sé stessa con altri, lo dica senza timore, senza falso orgoglio: se deve essere lasciata, meglio essere lasciata nella sua verità che nelle parole false dettate dalla paura o dal risentimento.
Ma soprattutto, lei in questo momento doloroso non riesce a vedere quello che ha logorato il vostro rapporto, e proietta su di lui i peggiori sospetti. Scrive, infatti: "lui diceva di volere del tempo per ritrovarsi perché io lo soffocavo io penso che avesse e abbia un’altra donna".
E se fosse vero, invece, che lei lo soffocava? Non sappiamo come, non sappiamo se questo dipende davvero da lei oppure è una sensazione tutta interna al suo partner; è chiaro però che qualcosa, forse in lei, forse nella relazione, forse nella vita del partner, o forse nella sua psiche, gli ha fatto sentire questo.
Noi qui non sappiamo niente di voi: quanti anni ha lui, da quanto tempo state insieme, l'età delle bambine, il lavoro che svolgete.
Un/a terapeuta a lei dedicato/a invece potrebbe aiutarla a riparare e conservare una relazione fondamentale per le sue figlie, ma forse altrettanto per voi due genitori.
Con tutti i miei auguri, la invito a cercarlo/a.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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