ex dopo 2 anni: sguardi e timore: come gestire?
Buonasera Gentili Dottori e Grazie sempre per la vostra disponibilità ed empatia...vorrei un parere su un comportamento da parte di.
un mio ex dopo due anni dalla fine della relazione, terminata per volontà sua...a distanza di due anni di totale distanza, nessuna chiamata, nessun incontro, ci siamo rivisti per caso sul luogo di lavoro e c'e' stato un guardarsi tra di noi, degli sguardi ma nessuna parola, a parte l'altro giorno un "ciao" detto da lui con la testa abbassata, guardando verso il basso... tra di noi ci sono solo sguardi fissi...anche quando sono distratta e lui passa, mi guarda...mi è stato fatto notare questo comportamento da una mia amica...io ho capito di provare ancora qualcosa per lui...quando l'ho rivisto tremavo, mi sentivo bloccata, in imbarazzo, poi ho un carattere timido, introverso...ho paura di avvicinarmi a lui e parlargli perché non vorrei si infastidisse...vorrei avere dei consigli da Voi.
Grazie Mille.
un mio ex dopo due anni dalla fine della relazione, terminata per volontà sua...a distanza di due anni di totale distanza, nessuna chiamata, nessun incontro, ci siamo rivisti per caso sul luogo di lavoro e c'e' stato un guardarsi tra di noi, degli sguardi ma nessuna parola, a parte l'altro giorno un "ciao" detto da lui con la testa abbassata, guardando verso il basso... tra di noi ci sono solo sguardi fissi...anche quando sono distratta e lui passa, mi guarda...mi è stato fatto notare questo comportamento da una mia amica...io ho capito di provare ancora qualcosa per lui...quando l'ho rivisto tremavo, mi sentivo bloccata, in imbarazzo, poi ho un carattere timido, introverso...ho paura di avvicinarmi a lui e parlargli perché non vorrei si infastidisse...vorrei avere dei consigli da Voi.
Grazie Mille.
Gentile signora,
sembra che lei descriva l'atteggiamento di un'adolescente sopraffatta dall'imbarazzo alle prime avvisaglie d'amore. In realtà è una donna matura che ha superato "il mezzo del cammin di nostra vita", come lo chiama Dante, quindi dovrebbe conoscere sia il modo per gestire le emozioni più o meno inattese, sia le normali regole del vivere civile.
Vedendo dall'esterno quello che ci ha scritto, la situazione appare questa: lei ha incontrato di nuovo, per caso, due anni dopo la fine di una relazione, un suo ex partner. Non ci sono stati tra voi saluti affettuosi, anzi nemmeno cordiali. Lui si è limitato ad un "ciao" a mezza bocca, e lei come ha risposto?
Da allora vi guardate e basta. Nemmeno il normale saluto della buona educazione, ad ogni incontro?
Lui però quando passa la guarda... a quanto dice un'amica. Ma come la guarda? Con simpatia, con sdegno, con curiosità?
Di sé stessa dice che è timida e introversa, e che ha capito di provare ancora qualcosa. Di quest'uomo invece non sappiamo nulla, nemmeno l'età.
Manca soprattutto ogni informazione sulla vostra storia: quanto tempo è durata, quanto erano profondi i vostri sentimenti, perché e in che modo è stata conclusa dall'ex e come lei ha reagito.
Difficile dunque darle dei consigli, anche perché lei scrive: "ho paura di avvicinarmi a lui e parlargli perché non vorrei si infastidisse..."
Se ha davvero paura, chi la può costringere ad avvicinarsi e parlargli?
Se invece non ha paura, ma al contrario desiderio di parlargli, perché mentire a sé stessa?
Provi piuttosto a capire cosa vorrebbe dirgli, e valuti se è opportuno.
Tenga conto che aver mantenuto per così tanti anni un atteggiamento di "timidezza" e "introversione" può essere una zavorra che può averle precluso tanti traguardi. Lei sa che gli psicologi esistono proprio per aiutarci a superare questi blocchi: forse è il momento di sperimentarlo.
Per ogni ulteriore chiarimento, siamo qui.
Buone cose.
sembra che lei descriva l'atteggiamento di un'adolescente sopraffatta dall'imbarazzo alle prime avvisaglie d'amore. In realtà è una donna matura che ha superato "il mezzo del cammin di nostra vita", come lo chiama Dante, quindi dovrebbe conoscere sia il modo per gestire le emozioni più o meno inattese, sia le normali regole del vivere civile.
Vedendo dall'esterno quello che ci ha scritto, la situazione appare questa: lei ha incontrato di nuovo, per caso, due anni dopo la fine di una relazione, un suo ex partner. Non ci sono stati tra voi saluti affettuosi, anzi nemmeno cordiali. Lui si è limitato ad un "ciao" a mezza bocca, e lei come ha risposto?
Da allora vi guardate e basta. Nemmeno il normale saluto della buona educazione, ad ogni incontro?
Lui però quando passa la guarda... a quanto dice un'amica. Ma come la guarda? Con simpatia, con sdegno, con curiosità?
Di sé stessa dice che è timida e introversa, e che ha capito di provare ancora qualcosa. Di quest'uomo invece non sappiamo nulla, nemmeno l'età.
Manca soprattutto ogni informazione sulla vostra storia: quanto tempo è durata, quanto erano profondi i vostri sentimenti, perché e in che modo è stata conclusa dall'ex e come lei ha reagito.
Difficile dunque darle dei consigli, anche perché lei scrive: "ho paura di avvicinarmi a lui e parlargli perché non vorrei si infastidisse..."
Se ha davvero paura, chi la può costringere ad avvicinarsi e parlargli?
Se invece non ha paura, ma al contrario desiderio di parlargli, perché mentire a sé stessa?
Provi piuttosto a capire cosa vorrebbe dirgli, e valuti se è opportuno.
Tenga conto che aver mantenuto per così tanti anni un atteggiamento di "timidezza" e "introversione" può essere una zavorra che può averle precluso tanti traguardi. Lei sa che gli psicologi esistono proprio per aiutarci a superare questi blocchi: forse è il momento di sperimentarlo.
Per ogni ulteriore chiarimento, siamo qui.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 219 visite dal 15/11/2025.
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