Relazione: Dubbi, Ansia e Paura di Ferire: Cosa Fare?

Buonasera a tutti, ho già scritto varie volte per i problemi più disparati, ho sempre sofferto un po' d'ansia, sono sempre stato un po' distratto e con vari sbalzi d' umore, da l'anno scorso mi frequento con una ragazza che lavora da me io inizialmente avevo capito che c'erano dei lati che mi potevano piacere ma sapevo che in fondo non era sufficiente.
Inizialmente era solo una frequentazione occasionale poi gli incontri sono stati sempre più frequenti e tutti e due ci siamo molto affezionati uno con l'altro, lei mi ascolta sempre ed è molto premurosa io le voglio molto bene.
Dopo un lungo periodo di frequentazione mi ha messo davanti ad un bivio giustamente o impegnarsi seriamente o amici come prima, io un po per paura di perderla e perché mi dispiaceva farla star male ho cercato di mettere i miei dubbi da parte.
Stiamo insieme da due mesi ma io spesso ho l'ansia da solo o con lei, ho il forte dubbio di essermi convinto di stare con lei perché è una brava persona e non voglio farla star male.
Quando mi vede pensieroso io nego e le dico che va tutto bene per non farla stare male.
Ho paura di lasciarla perché so che perderò qualcosa di bello e probabilmente ho problemi più profondi.
Momentaneamente non mi sento particolarmente sereno.
Mi spaventa lasciarla perché so che starò molto male ma mi sento incatenato in questa situazione.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
a me sembra che all'inizio lei avesse le idee chiare: "c'erano dei lati che mi potevano piacere ma sapevo che in fondo non era sufficiente".
Lei valutava che l'apprezzamento, la stima, anche l'affetto che si sviluppa tra due persone che si frequentano assiduamente non sono i segni di una preferenza esclusiva, di quel trasporto che ci porta a volere una persona accanto a noi per sempre, perché la consideriamo l'unico possibile complemento della nostra felicità.
In poche parole, lei all'inizio capiva che la simpatia non è amore, come non lo è nemmeno un'attrazione sessuale irresistibile.
Il problema è che oggi, nell'epoca del consumismo sfrenato, le relazioni di coppia vengono considerate beni fruibili a richiesta, anzi addirittura irrinunciabili, dal momento che tutti le hanno, come l'automobile, la palestra e le vacanze, e inoltre al di fuori di queste relazioni costruite sul nulla c'è un deserto di affetti familiari, relazioni amicali, legami parentali scomparsi.
Naturalmente i veri sentimenti d'amore e la vera attrazione sessuale non sono acquistabili, ma ci si accontenta di pallidi simulacri, salvo correre poi dallo psicologo a farsi spiegare come mai si è infelici, e più tardi dal giudice per stabilire cosa fare dei figli nati da unioni usa-e-getta.
Il suo caso a me sembra esemplificativo di una prassi oggi scontata: nessun innamoramento, anzi precise remore all'inizio; ciò malgrado è iniziata la "frequentazione", come oggi si chiamano gli incontri sessuali a freddo, nell'incapacità di vivere un corteggiamento oppure una bella amicizia senza altre implicazioni.
A questo punto tutti e due vi affezionate, come è ovvio.
Altrettanto scontato è che sia la ragazza a voler formalizzare: "mi ha messo davanti ad un bivio giustamente o impegnarsi seriamente o amici come prima".
Le posso anticipare le prossime tappe? "Andiamo a convivere"; "Non buttiamo i soldi in un affitto, compriamo casa insieme"; "Completiamo la famiglia, facciamo uno o due bambini".
Poi presto ci si accorge che non si è davvero scelto, che ci interessava altro, che non si è mai vissuto.
E lei perché cade in questa trappola? Ecco qui: "io un po per paura di perderla e perché mi dispiaceva farla star male ho cercato di mettere i miei dubbi da parte".
Ma questo le dà più ansia che allegria; dunque perché ci rimane?
In piccola parte perché "lei è una brava persona e non voglio farla star male"; ma ancora di più perché: "Ho paura di lasciarla perché so che perderò qualcosa di bello e probabilmente ho problemi più profondi".
Il tepore di un focherello può sostituire il calore del sole, per chi ha paura di uscire all'aperto ed esporsi ai suoi raggi. E poi lei sa di essere una persona ansiosa, e forse farebbe lo stesso in ogni relazione. Forse non vorrebbe nemmeno esporsi a un amore vero, travolgente, totale; di conseguenza preferisce vivere un interiore conflitto che la consuma: "Mi spaventa lasciarla perché so che starò molto male ma mi sento incatenato in questa situazione".
Non pensa che questo conflitto sta corrodendo alle radici anche la sua relazione? Prima o poi, persuaso di aver dato troppo, lei opporrà alle richieste della partner una serie di "no" che la partner non riuscirà a comprendere e che la renderanno davvero infelice.
Del resto dove pensa possa portare, un rapporto che si basa già sulla mistificazione? "Quando mi vede pensieroso io nego e le dico che va tutto bene per non farla stare male".
Non è per non far stare male la ragazza che lei mente, ma per conservare e gestire questa relazione minata alle radici.
Ha mai sentito il bisogno di stringere la sua ragazza tra le braccia e dichiararle con sincero trasporto quanto ci tiene a lei, quanto la ama, quanto le sia indispensabile?
Se non lo sente, non pensa che sta togliendo qualcosa a tutti e due?
Analizzi tutto con sincerità, magari con l'aiuto di un* psicolog* finché è in tempo, e potrà arrivare ad una conclusione appagante per entrambi.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza
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Grazie mille per la risposta. Non le nego che la sua risposta mi spaventi un po', volevo rassicurazioni ed ho trovato altro. Non vorrei che fosse come lei ha detto. Non mi sento pronto di lasciarla vorrei darmi più tempo per costruire qualcosa con lei.Nel consulto precedente ho omesso che dall' iniziale distacco i miei sentimenti sono mutati
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
lei non ha omesso nulla: "tutti e due ci siamo molto affezionati uno con l'altro, lei mi ascolta sempre ed è molto premurosa io le voglio molto bene".
Io le ho risposto che è ovvio che tutti e due vi siate affezionati: è poco tempo che state insieme, siete persone gentili, stimabili, e soprattutto non c'è alcun motivo di scontro... almeno per ora; inoltre la ragazza forse è più interessata di lei a portare avanti la relazione.
Ok, se aveste novant'anni potrebbe anche andare.
Quello che cercavo di dirle è che si può volere molto altro da un incontro d'amore e dalla vita; e in genere la mancanza di queste cose poi emerge alle prime difficoltà.
Nessuno può escludere che la sua ragazza sia proprio la persona che lei potrebbe amare appassionatamente: solo che al momento avete condotto le cose in modo da non poterlo sapere. Tutto troppo liscio e piano; nessun corteggiamento, nessun ostacolo da superare, insomma nessuna prova dell'importanza che l'uno ha per l'altro.
E su questa assenza, il tarlo reale dei suoi dubbi e la sotterranea erosione della fiducia rappresentata dalle sue menzognere rassicurazioni che "tutto va bene".
Questo richiede un coraggiosa riflessione.

Prof.ssa Anna Potenza
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Grazie ancora per la risposta, cercherò di fare tesoro delle sue parole e spero di poter riuscire a fare una coraggiosa riflessione insieme al mio psicologo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Molto bene, gentile utente.
Meglio ancora se farà leggere allo psicologo che la segue questo nostro scambio di email, altrimenti c'è il rischio che lei ricada nella tendenza a falsificare tutte le sue comunicazioni, ricavandone tanta inutile ansia.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza
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