Un problema di identità si attenua a periodi .perche’ persiste?

piacere ho 43 anni sono sposat@ da 3 mesi e convivo da 7 anni ho conosciuto mia moglie tanto anni fa ancora quando forse non mi conoscevo abbastanza.

Quando abbiamo incominciato a frequentarci era da poco morto mio padre e avevo incominciato o definito il piacere di vestirmi anche al femminile o cercare della femminilità nel mio aspetto (non per forza tacchi ecc).

Ho molti ricordi che lo facevo già da molto giovane...la mia bisessualità è sempre stata molto forte fin da bambin@ e nel corso della vita ho avuto rapporti duraturi con donne ma ho incontrato anche uomini.

Fino alla morte di mio padre non ho avuto grandi problemi a gestire il tutto ora invece la mia parte femminile mi crea problemi e come se dovessi sempre reprimermi, limitarmi o nascondermi.

Quando mi trovo sol@ a casa cerco attenzioni vesto più femminile che posso e comunico attraverso social solo con uomini.

Ora sinceramente ho espresso alla moglie tutto ciò lei ovviamente ci soffre anche se era evidente perché con lei sono stat@ sempre trasparente.

Purtroppo le due cose non riescono a coesistere perché spesso non mi basta quei momenti privati e vivere attraverso dei social per qualche attenzioni e non intendo solo per un fine sessuale.

Premetto che ho molta confusione e non sono cert@ di nulla oltre il fatto che non capisco cosa sia giusto sbagliato o quale sia la mia strada o identità.

Perché succede e perché a volte lo metto in dubbio?

Avrei bisogno di chiarire bene sono appoggiat@ anche a un psicoterapeuta /sessuolo ed a breve ho intenzione di riprendere le sedute.
Dr. Vincenzo Capretto Psicologo
Salve,
quello che stai vivendo è naturale: stai cercando di conciliare la tua femminilità e bisessualità con la vita matrimoniale, e questo crea conflitto e confusione. I dubbi e il senso di dover reprimere parti di te sono normali quando aspetti importanti della propria identità emergono con forza. Essere trasparente con tua moglie è positivo, ma non tutte le parti di te possono coesistere facilmente senza tensioni. Il percorso con un terapeuta ti aiuterà a capire cosa ti fa stare bene, come esprimerti autenticamente e trovare un equilibrio tra i tuoi bisogni e la relazione.
Saluti

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

fortunatamente Lei è "..appoggiat@ anche a un psicoterapeuta /sessuolog",
anche se non è immediatamente compensibile cosa significhi "essere appoggiato" senza fare sedute. Infatti lei aggiunge: ".. ed a breve ho intenzione di riprendere le sedute".

"Ri-prendere" fa pensar ad una parte di percorso fatto, no?

Ipotizzo quindi che una certa consapevolezza su di sè lei la abbia raggiunta, anche se questa frase ci pone il dubbio:
".. Premetto che ho molta confusione e non sono cert@ di nulla oltre il fatto che non capisco cosa sia giusto sbagliato o quale sia la mia strada o identità."

Prosegua il percorso; non lo interrompa quando "il problema a periodi si attenua", errore grave ma assai comune. Si attenua ma non si risolve; si ripresenta dopo poco e avendo rialzato la testa.

Quando lei si sarà sufficientemente chiarito, un paio di sedute assieme a sua moglie potrebbero essere di aiuto ad entrambi* Voi.

Le auguro un buon percorso psico-sessuologico.

P.S.: Per chi ci legge: la figura del/la sessuolog* clinic* è descritta qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9098-la-sessuologa-il-sessuologo-chi-e-cosa-fa.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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