Suocera che comanda la nostra vita
Salve, io e il mio compagno abbiamo problemi con sua madre, purtroppo ci troviamo in una situazione difficile sia economicamente che di salute, il mio compagno ha problemi al pancreas da tanti anni, con gli anni purtroppo la situazione è peggiorata, usa molti farmaci, alcuni passati dal ssn altri a pagamento, siamo disoccupati, e la madre ci aiuta dandoci circa 150 a settimana, ma tra la spesa per 4 persone (abbiamo 2 figlie) benzina e medicine, non riusciamo a far molto, nel.
senso che dobbiamo rinunciare sempre ad acquistare qualcosa o da mangiare o di farmaci, abbiamo delle visite mediche da fare, ma non avendo abbastanza benzina, le dobbiamo rimandare o addirittura disdire.
ormai usciamo di casa solo il tempo della spesa, dopodiché siamo chiusi a casa finché la madre non decide di darci gli altri soldi (quindi la settimana dopo) questo mi sta portando problemi, sono spesso nervosa, piango, mi arrabbio, poi rido scherzo, insomma ho molti sbalzi d'umore, la notte non dormo bene e dormo poco a causa dei tanti problemi e pensieri.
C'è qualcosa che possiamo fare per non andare fuori di testa e avere un piccolo aiuto in più dalla suocera, almeno da permetterci medicine e visite mediche?
Grazie mille
senso che dobbiamo rinunciare sempre ad acquistare qualcosa o da mangiare o di farmaci, abbiamo delle visite mediche da fare, ma non avendo abbastanza benzina, le dobbiamo rimandare o addirittura disdire.
ormai usciamo di casa solo il tempo della spesa, dopodiché siamo chiusi a casa finché la madre non decide di darci gli altri soldi (quindi la settimana dopo) questo mi sta portando problemi, sono spesso nervosa, piango, mi arrabbio, poi rido scherzo, insomma ho molti sbalzi d'umore, la notte non dormo bene e dormo poco a causa dei tanti problemi e pensieri.
C'è qualcosa che possiamo fare per non andare fuori di testa e avere un piccolo aiuto in più dalla suocera, almeno da permetterci medicine e visite mediche?
Grazie mille
Gentile utente,
cerco di rispondere alla sua domanda: "C'è qualcosa che possiamo fare per non andare fuori di testa e avere un piccolo aiuto in più dalla suocera, almeno da permetterci medicine e visite mediche?"
Comincio col dire che a quarant'anni, con una compagna e due figlie, non è la mamma che deve dare contributi economici.
Se il suo compagno ha una malattia cronica, i farmaci, le visite e gli accertamenti diagnostici relativi sono gratuiti. Occorre solo approntare la documentazione presso il Servizio Sanitario Nazionale.
Mi sembra di capire che lui non è in grado di svolgere un lavoro regolare. In questo caso può essere dichiarato invalido, e a seconda della percentuale di invalidità non pagherà più nulla in campo medico; inoltre avrà un piccolo contributo dallo Stato.
Spesso la condizione di malattia e di disagio economico deprimono la capacità di cercare aiuto nei posti giusti. Fatevi forza e provvedete a reperire tutti gli aiuti che lo Stato eroga; vedrà che rendervi operativi a vantaggio della vostra famiglia vi farà sentire meglio, vi darà un'altra immagine di voi stessi, positiva e ottimista.
Tuttavia, per quanto è possibile, il suo compagno dovrebbe essere incoraggiato a lavorare; anche piccoli lavori transitori lo toglierebbero da uno stato di inerzia che inevitabilmente risulta deprimente e può solo peggiorare il suo stato di salute, fisica e psichica.
Lei stessa come mai è disoccupata? Dev'essere doloroso dipendere perfino per il pane dei propri figli da una terza persona che per lei non è nemmeno una parente, e che immagino sia anziana.
Per lei vale al massimo grado l'indicazione di farsi forza e cercare un lavoro, anche a ore. Il suo umore si equilibrerà, avendo uno stipendio anche piccolo e ritrovando la soddisfazione di spendere ciò che si sarà guadagnata.
Oggi i centri che erogano lavoro non si chiamano più Collocamento, ma ne trova presso le cooperative e anche online.
Coraggio! Ci tenga al corrente.
cerco di rispondere alla sua domanda: "C'è qualcosa che possiamo fare per non andare fuori di testa e avere un piccolo aiuto in più dalla suocera, almeno da permetterci medicine e visite mediche?"
Comincio col dire che a quarant'anni, con una compagna e due figlie, non è la mamma che deve dare contributi economici.
Se il suo compagno ha una malattia cronica, i farmaci, le visite e gli accertamenti diagnostici relativi sono gratuiti. Occorre solo approntare la documentazione presso il Servizio Sanitario Nazionale.
Mi sembra di capire che lui non è in grado di svolgere un lavoro regolare. In questo caso può essere dichiarato invalido, e a seconda della percentuale di invalidità non pagherà più nulla in campo medico; inoltre avrà un piccolo contributo dallo Stato.
Spesso la condizione di malattia e di disagio economico deprimono la capacità di cercare aiuto nei posti giusti. Fatevi forza e provvedete a reperire tutti gli aiuti che lo Stato eroga; vedrà che rendervi operativi a vantaggio della vostra famiglia vi farà sentire meglio, vi darà un'altra immagine di voi stessi, positiva e ottimista.
Tuttavia, per quanto è possibile, il suo compagno dovrebbe essere incoraggiato a lavorare; anche piccoli lavori transitori lo toglierebbero da uno stato di inerzia che inevitabilmente risulta deprimente e può solo peggiorare il suo stato di salute, fisica e psichica.
Lei stessa come mai è disoccupata? Dev'essere doloroso dipendere perfino per il pane dei propri figli da una terza persona che per lei non è nemmeno una parente, e che immagino sia anziana.
Per lei vale al massimo grado l'indicazione di farsi forza e cercare un lavoro, anche a ore. Il suo umore si equilibrerà, avendo uno stipendio anche piccolo e ritrovando la soddisfazione di spendere ciò che si sarà guadagnata.
Oggi i centri che erogano lavoro non si chiamano più Collocamento, ma ne trova presso le cooperative e anche online.
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Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Buongiorno e grazie per la risposta, io non lavoro perché la signora che guardavo, aveva 95 anni e purtroppo essendo venuta a mancare son rimasta senza quella piccola entrata, cerco lavoro continuamente ma al momento senza risultati, certo che non è bello farsi mantenere, per il mio compagno dobbiamo riprovare a fare la richiesta di invalidità in quanto dopo i due interventi avuto lo scorso anno non sono andati bene e hanno causato ulteriori problemi, la prima volta era stata rifiutata perché (per fortuna) non ha un tumore. Abbiamo esenzione essendo disoccupati, ma farmaci come tavor, Toradol, tachipirina, pantoprazolo sono comunque a pagamento, per andare a fare le visite mediche purtroppo non c'è esenzione dalla benzina e quello ci porta a dover rimandare o disdire. La madre ha 75 anni, non è più molto giovane, e per noi è un grosso peso vivere così, lui non può lavorare perché non riesce, passa più tempo a star male, o in ospedale che a casa, l'ultimo posto di lavoro è stato perso proprio a causa di un suo ricovero, poi se gli dovessero mai proporre un lavoro dove non deve fare sforzi lo accetterebbe subito, e io se trovassi qualcosa, anche qualche ora, ne sarei felicissima. Sono iscritta a più agenzie interinali, guardo sempre siti dove mettono offerte di lavoro (linkelind, infojobs ecc), ora tramite assistente sociale mi aiuteranno a trovare un lavoro, che sicuramente come dice lei, mi risolleverebbe psicologicamente
Gentile utente,
metta dei biglietti col suo numero di telefono nelle farmaci e nelle lavanderie. Essendo già stata badante di un'anziana, il suo lavoro può essere molto apprezzato. Ma anche stirare, pulire, accompagnare dei bambini a scuola può essere richiesto da molti.
Naturalmente ci sono poi tutti i lavori che si fanno da casa: quelli di telefonista per ricerche di mercato, segreteria etc. li potrebbe fare anche il suo compagno.
L'esenzione per malattie croniche e per invalidità sono due cose diverse, non occorre che ci siano tumori; permettono tutte e e due di avere gratis altri farmaci, il Pantoprazolo, per esempio. Chieda alle ASL e all'assistente sociale.
Io le faccio tantissimi auguri. Coraggio.
metta dei biglietti col suo numero di telefono nelle farmaci e nelle lavanderie. Essendo già stata badante di un'anziana, il suo lavoro può essere molto apprezzato. Ma anche stirare, pulire, accompagnare dei bambini a scuola può essere richiesto da molti.
Naturalmente ci sono poi tutti i lavori che si fanno da casa: quelli di telefonista per ricerche di mercato, segreteria etc. li potrebbe fare anche il suo compagno.
L'esenzione per malattie croniche e per invalidità sono due cose diverse, non occorre che ci siano tumori; permettono tutte e e due di avere gratis altri farmaci, il Pantoprazolo, per esempio. Chieda alle ASL e all'assistente sociale.
Io le faccio tantissimi auguri. Coraggio.
Prof.ssa Anna Potenza
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Utente
La ringrazio nuovamente per la risposta, il pantoprazolo me lo possono dare con impegnativa con esenzione solo 2/3 volte l'anno perché lui ormai è in una situazione cronica, e l'ASL non lo passa più per i cronici, assurdo ma così sono le disposizioni asl. la ricerca di lavoro la faccio in ogni maniera, seguirò comunque i suoi consigli anche per il mio compagno. L'assistente sociale ne è già al corrente ma al momento non ha novità. Grazie mille
Gentile utente,
la invito ancora ad informarsi presso il suo medico e presso le ASL, e ad attivarsi in proprio nella ricerca di un lavoro, in rete, nelle parrocchie, ovunque.
Come le scrivevo, a volte ci si scoraggia al punto da non informarsi sui propri diritti. Quello che dice del Pantoprazolo ne è un esempio. Le riporto quello che può trovare anche in rete a questo riguardo:
"A seguito di una delibera dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), gli inibitori di pompa protonica sono prescrivibili in regime di SSN (gratuitamente) in alcuni casi specifici:
-Quando esistono diagnosi documentate di malattie gastriche (come ulcera, reflusso gastroesofageo severo, esofagite) accertate tramite esami specialistici;
-In presenza di politerapie potenzialmente dannose per la mucosa gastrica (ad esempio l’uso prolungato di antinfiammatori, cortisonici o anticoagulanti);
-In condizioni cliniche croniche in cui il beneficio supera i potenziali rischi del trattamento".
Se il suo compagno rientra in questi casi, ha diritto alla gratuità del farmaco. Deve avere il tesserino ASL che documenta la sua patologia con un numero, che nel caso della pancreatite cronica è lo 042.
Riporto ancora dalla rete: "Tale codice permette di essere esonerato dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie correlate alla patologia. Potrebbe essere associato anche al codice 042.577.1 (con riferimento alla classificazione ICD-9 577.1) e si ottiene tramite certificazione medica che attesti la cronicità della malattia, dando diritto all'esenzione per le prestazioni di specialistica e diagnostica legate a tale patologia".
Chieda al medico di famiglia di definire bene la richiesta e la presenti alla ASL e proceda in tutti gli altri campi in modo da avere un'esistenza autonoma e anche piacevole, per quanto possibile in condizioni di malattia.
Lei è giovane; non si faccia risucchiare dal pessimismo.
Ci tenga al corrente; auguri.
la invito ancora ad informarsi presso il suo medico e presso le ASL, e ad attivarsi in proprio nella ricerca di un lavoro, in rete, nelle parrocchie, ovunque.
Come le scrivevo, a volte ci si scoraggia al punto da non informarsi sui propri diritti. Quello che dice del Pantoprazolo ne è un esempio. Le riporto quello che può trovare anche in rete a questo riguardo:
"A seguito di una delibera dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), gli inibitori di pompa protonica sono prescrivibili in regime di SSN (gratuitamente) in alcuni casi specifici:
-Quando esistono diagnosi documentate di malattie gastriche (come ulcera, reflusso gastroesofageo severo, esofagite) accertate tramite esami specialistici;
-In presenza di politerapie potenzialmente dannose per la mucosa gastrica (ad esempio l’uso prolungato di antinfiammatori, cortisonici o anticoagulanti);
-In condizioni cliniche croniche in cui il beneficio supera i potenziali rischi del trattamento".
Se il suo compagno rientra in questi casi, ha diritto alla gratuità del farmaco. Deve avere il tesserino ASL che documenta la sua patologia con un numero, che nel caso della pancreatite cronica è lo 042.
Riporto ancora dalla rete: "Tale codice permette di essere esonerato dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie correlate alla patologia. Potrebbe essere associato anche al codice 042.577.1 (con riferimento alla classificazione ICD-9 577.1) e si ottiene tramite certificazione medica che attesti la cronicità della malattia, dando diritto all'esenzione per le prestazioni di specialistica e diagnostica legate a tale patologia".
Chieda al medico di famiglia di definire bene la richiesta e la presenti alla ASL e proceda in tutti gli altri campi in modo da avere un'esistenza autonoma e anche piacevole, per quanto possibile in condizioni di malattia.
Lei è giovane; non si faccia risucchiare dal pessimismo.
Ci tenga al corrente; auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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Utente
Buongiorno dottoressa, grazie mille, si ha ragione son giovane ma a volte lo sconforto arriva così, le lacrime scendono anche se non vorrei... Mi dico sempre che andrà meglio, cerco di combattere e affrontare tutto ma a volte si ha bisogno di "cadere" per poi rialzarsi più forti. Lui ha il codice 042 su alcune impegnative, ma non su quella del pantoprazolo, chiederò nuovamente spiegazioni alla dottoressa, grazie mille ancora, le auguro una buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 269 visite dal 08/12/2025.
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