Malattia idiopatica autoimmune

Gentili Dottori,
Vi scrivo per chiederVi un aiuto che penso possa aiutarmi anche nel guarire dalla mia malattia. Ho 25 anni ed ero un ragazzo sportivo e solare, sempre in compagnia di amici neolaureato con qualche piccola offerta di lavoro, istruttore di minibasket oltre che giocatore semi professionista di questo bellisssimo sport; che dire una vita ai limiti della perfezione...poi il dramma: il 17 Luglio mi viene diagnosticata una glomerulonefrite idiopatica autoimmune, la settimana dopo mi ricoverano per un circa mese e poi vengo dimesso. ormai da quasi 3mesi assumo un numero di farmaci enorme tra cui 60mg/die di cortisone scalati ora a 50mg in quanto sembra esserci un lento miglioramento della situazione. Il problema è che io sto male fisicamente (mal di stomaco,spossatezza,dolori) e psicologicamente in quanto ormai la mia vita è focalizzata sulla malattia ho paura di qualunque cosa faccio ho paura di stare in mezzo alla gente mi sento in imbarazzo anche se fisicamente ho la fortuna di non essere cambiato più di tanto (ho qualche chilo in meno ma il viso un po' rotondetto da cortisone che mi danno un aspetto "sano"). Mi scusi il fiume di parole ma la malattia mi mangia mentalmente piango, ho attacchi di panico,tacchicardia la notte non dormo e di giorno preferisco il buio alla luce,ma questo non sono io. Non pretendo di tornare a giocare a pallacanestro o fare chissà chi ma vivere così è straziante. Trovo conforto solo nella mia famiglia che cerca di spronarmi a fare le cose (nei limitidi si intende), ma i miei lavorano entrambi tutto il giorno oltre ad essere separati (non mi hanno mai fatto mancare nulla e almeno ora capita di stare tutti in famiglia!). La prego mi dia un consiglio su come vivere meglio questa situazione perchè son tanto tanto giù di morale (ho paura di dire depresso).
Vi ringrazio per la cortese attenzioni e Vi pongo i miei più distinti saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

nel Suo caso ritengo davvero importante consultare uno psicologo di persona.
Lei dice di aver paura di ammettere di essere depresso o giù di morale o triste. Ma purtroppo quello è. Ed è una reazione sana, davanti alla perdita di uno stato (di qualunque tipo, nel suo caso di salute e benessere sperimentato prima della diagnosi).

Inoltre può dare voce alle emozioni che in questo momento potrebbero spaventarla, tirbarla o in qualche modo farla sentire sopraffatta. E anche questo è del tutto comprensibile.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
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Gentile Dottoressa La ringrazio di cuore per la sua risposta. Eh già la mia vita è cambiata e sento proprio la necessità di mettermi nelle mani di qualcuno che possa aiutarmi ad andare avanti.
Le porgo ancora i miei più cordiali saluti