Crisi di coppia e ansia da prestazione

Buongiorno, ho 33 anni e sono fidanzato da dieci.
Un paio di anni fa ho scoperto che la mia ragazza, durante una vacanza con le amiche, ha rivisto il suo ex che l’aveva lasciata poco prima che lei si mettesse con me. Una sera, sono rientrato ed l’ho ascoltata che scherzava su questa cosa. Sono rimasto molto male quando ho sentito lei che diceva “ho pensato che ci provasse da un momento all’altro” e l’amica che ha commentato “si vedeva che ci saresti stata”! Dopo un periodo di separazione, pensavo ci fossimo chiariti, solo che, quando siamo tornati insieme, mi sono reso conto che avevo delle difficoltà a raggiungere ed a mantenere l’erezione (il disturbo si è protratto per sette/otto mesi). In compenso, quando ero solo, l’idea che lei mi avesse tradito con l’altro mi eccitava e mi masturbavo pensando a loro due insieme. Sono stato in terapia per alcuni mesi e credevo di aver risolto questo problema (infatti, da più di un anno avevo ripreso una normale attività sessuale, sebbene prima di ogni rapporto avessi sempre paura che qualcosa non andasse come doveva). La scorsa settimana, però, mi sono bloccato di nuovo. Confesso che è stata un’esperienza molto frustrante, primo perché non me l’aspettavo e poi perché questo sembra un periodo felice nella mia relazione con lei. Da allora, ho cercato di evitare di avere un nuovo rapporto sessuale con lei, per paura di incappare in un altro fallimento.
Vi chiedo, quindi, qualche suggerimento per risolvere il mio problema, in maniera duratura.
Grazie!!!

[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Sono stato in terapia per alcuni mesi e credevo di aver risolto questo problema (..)
che tipo di terapia ha fatto?

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Dottore, anzitutto, la ringrazio per la prontezza della risposta.
Quando si presentato il mio problema mi sono rivolto ad uno psicologo della mia città e, per un anno, circa, ho svolto due sedute settimanali di psicoterapia (se non ho capito male, l'approccio era cognitivo-comportamentale).
Lui mi ha confermato che il mio problema era prettamente psicologico e, perciò, ho scelto di non usare nessun trattamento farmacologico (viagra, cialis, ecc.), sia per evitare effetti collaterali, sia per non incorrere in un effetto tipo "coperta di Linus" (ossia, in una dipendenza psicologica).
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazzo, una volta risolte le dinamiche psicologiche che portano a determinati blocchi, i sintomi possono persistere grazie ad una sorta di condizionamento autoalimentandosi in modo distaccato da quel processo psicologico iniziale che gli ha generati. Lei ha detto che tutte le volte che cominciava un rapporto c'era sempre la paura che qualcosa potesse andar male. Questo ha creato quel livelo di tensione che, ad un certo punto, è esploso in un nuovo blocco. Probabilmente, un nuovo intervento prettamente comportamentale potrebbe aiutarla a risolvere definitivamente l'ansia da prestazione. Questo non esclude che potrà continuare a discutere con il suo terapeuta di altre dinamiche ralazionali con la sua partner.
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Dottore, la ringrazio infinitamente!
In effetti, mi sono rivolto a questo forum perché temevo che la ricaduta dipendesse da fatto che, durante la terapia, si fosse tralasciato qualche aspetto importante.
Ad esempio, il mio analista non ha mai dato peso alle fantasie che ho citato nella richiesta di consulto.
Lui mi ha detto che era un modo per volgere al positivo la cosa, cioè, che il mio subconscio cercava di trasformare il presunto tradimento della mia ragazza in qualcosa di oggettivo (una sorta di film porno). La spiegazione, in sé, mi sembra logica, ma credo che ci sia dell’altro.
Un aspetto che trovo interessante, ad esempio, è il fatto che in, queste fantasie, la mia ragazza sia impegnata proprio con la persona che ha indirettamente fatto scattare i miei problemi di erezione.
Non so come dire, ma ho l’impressione che la mia mente abbia messo in atto un bizzarro meccanismo autopunitivo (come se ci fosse una sorta di gioco a tre dal quale io mi sono volontariamente autoescluso: “lui le dà il piacere che io non sono più in grado di darle ed io posso solo essere contento per lei”…).
Non so, probabilmente, sono io che do alla cosa un’importanza eccessiva; magari non c’è nessun significato particolare, ma credo che sarebbe comunque utile affrontare seriamente questo argomento, nell’ambito di una seduta. Lei cosa ne pensa?
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