Scuola e privacy

Gentilissimi,
sono un insegnante di lettere in una scuola media. Delle volte i ragazzi nei temi scrivono su alcune loro esperienze personali ed alcune sono strettamente confidenziali. Ad esempio quest'anno una mia alunna ha riportato in un tema un episodio legato ad un tentativo di molestia da parte di un ubriaco avvenuto nella metropolita. Dopo averlo letto ne ho discusso con lei a quattr'occhi e le ho proposto di riferire l'accaduto ai suoi genitori. Lei però con espressione timorosa mi ha supplicato di non farne parola con nessuno. Al che ho cercato di rassicurarla spiegandole che lei non aveva nessuna colpa dell'accaduto, che i suoi genitori sarebbero stati sicuramente comprensivi e nello stesso tempo avevano il diritto di sapere. Ma non c'è stato verso! Ho poi deciso di rispettare questo segreto tenendo conto dell'eccezionalità dell'evento. Il dilemma però rimane: fino a che punto la privacy del minore va rispettata? Secondo Voi mi sono comportato correttamente?
Grazie mille :)
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Sarebbe per prima cosa opportuno valutare l'autenticità del conteuto del tema, eventualemente indirizzarla presso lo psicologo della scuola per approfondimenti.
Sull'opportunità dei segretezza non credo lei sia obbligata al segreto professionale, come noi clinici
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Gentile insegnante,
anche per affrontare queste situazioni sarebbe auspicabile in ogni scuola la presenza di uno psicologo, per aiutare i ragazzi ad affrontare esperienze difficili.

In termini psicologici (e non legali), mi sembra che lei abbia agito con sensibilità e nell'interesse della ragazza. Questo è ciò che le avrei consigliato. Credo che il rapporto tra una figura adulta autorevole e un minore debba tenere conto dei limiti della reciproca fiducia, da una parte, e del benessere e della sicurezza del minore, dall'altra.

E' vero che lei non è tenuto al segreto professionale, ma forse costruendo un rapporto di fiducia con i suoi allievi può essere per loro un sicuro punto di riferimento. Questo significa, però, sapere anche quando, per il loro bene, oltrepassare il silenzio.

Buon lavoro.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le Vostre tempestive risposte.

Gent.ma Dott.sa Randone, non sono una signora, ma un lui!! ;)
Sull'autenticità non avrei dubbi. Non che abbia la macchina della verità, ma i miei "polli" li conosco bene e riesco a capire quando mentono e quando dicono il vero.
E' vero, sotto il profilo legale non sono obbligato alla segretezza, ma ne ho sempre sentita la necessità a livello morale nei limiti del buon senso. A volte però mi riesce difficile stabilire questo limite.
Ha ragione, l'alunna andava indirizzata dallo psicologo, ma la nostra "superiora" a Roma con i suoi tagli ci ha costretto a fare a meno di questa figura fondamentale all'interno di una scuola.

Gent.ma Dott.ssa Cattelan, ha ragione, il rapporto di fiducia è importante, così come saperlo declinare a seconda delle opportunità.

buona giornata
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile docente,
in linea generale, premetto che sia a livello sindacale, sia di associazioni di insegnanti, ci sono varie proposte relativamente all'eleborazione di un codice deontologico della professione, che disciplini anche questi aspetti.
Se in questo caso particolare avesse ravvisato l'opportunità di "rompere" il patto tacito di segretezza con la sua alunna, forse avrebbe potuto relazionare alla sua "superiora", in modo da avere con lei un confronto se non vere e proprie direttive di comportamento.
In questo modo avrebbe fatto la sua parte, lasciando la responsabilità di azione a chi le è gerarchicamente superiore.

Complimenti per la passione per la professione che svolge, che traspare da ciò che scrive.
Domani si comincia: buon anno scolastico.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Mi scusi per lo sbaglio.
A mio avviso andrebbe comunque indirizzata dallo psicologo della scuola.
Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

dal momento che lo psicologo della scuola è stato "eliminato" a causa dei tagli, avrebbe potuto comunque indirizzare la ragazzina da uno psicologo del consultorio o presso l'ASL. D'altra parte a Milano ci sono molti centri che offrono tali servizi.

Mettere ordine in episodi di tale portata per una ragazzina è davvero importante.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gent.ma dott.ssa Scalco,
La ringrazio per il Suo parere e per i complimenti. Ha colto nel segno, mi piace molto la mia professione.

Gent,ma dott.ssa Pileci,
La ringrazio per la Sua risposta.
Io non posso indirizzare una ragazzina di 12 anni ad un consultorio, non ha questa indipendenza, dovrei comunque passare per i genitori. Mi manca davvero tanto la figura dello psicologo della scuola.