Mi domandavo come far durare la terapia da uno spicologo intorno ai sei mesi

salve,
vorrei condividere un pensiero e sapere se concordate con me. Mi domandavo come far durare la terapia da uno spicologo intorno ai sei mesi. (Sono andata da una psicologo (psicoterapuetuta) che mi ha detto dopo 4 sedute che avrei bisogno di una terapia che duri all incirca due anni)
Non posso permettermi tale durata perche questo comporterebbe un investimento che e' al momento al di sopra delle mie possibilita'.
Allora pensavo che quando ho fatto queste 4 sedute ho parlato con la dottressa di diverse e molteplici cose, dai problemi in famiglia, il mio modo di relazionarmi, problemi con lo studio, con il cibo ecc ecc problemi adolescenziali e non. E mi sono resa conto che ho messo "molta carne a cuocere" nel senso ho raccontato tante cose e percio sara' per questo motivo che lei ha parlato di una terapia di due anni.
Perr questo motivo ero giunta alla conclusione che se avessi focalizzato il mio problema su un paio di aspetti (che alla fine e' quello che mi preme di piu, forse gli altri sono solo conseguenze)
1) la brutta relazione che ho con mio padre
2) la tendenza alla solitudione e all isolamento
forse in 6/7 mesi riuscirei a risolvere o almeno a tamponare il problema..

credo che poi la questione difficolta di rapportarmi all altro sesso e i tagli (dato che li facevo in concomitanza con la frequentazioni di ragazzi (e quindi questo si legherebbe con la questione 1) e il fatto che ho un alimentazioni alquanto scorretta, tendo a mangiare tanto perche sono nervosa e mi annoio stando chiusa in casa (punto 2).. tutte queste questioni verbbero un po a scemare risolvendo le i due punti. Che ne pensate?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
a priori non è possibile sapere o decidere la durata di una terapia, anche se esistono terapie più a breve e altre più a lungo termine.
Anche perché si potrebbero prevedere sei mesi, ma poi non riuscire a rispettarli perché dipende da quanto e come si riesce a "lavorare", oppure nel frattempo posso emergere nuove tematiche da affrontare....
Può parlarne con la psicologa e valutare insieme la sua proposta, oppure potrebbe iniziare pensando ai benefici (ha detto bene: si tratta di un vero investimento per la sua vita) che ne può trarre e non già alla conclusione, cercando intanto un modo per poter far fronte all'impegno economico, che comunque è dilazionato nel tempo.
La motivazione è fondamentale per la buona riuscita di un percorso terapeutico.
Se decide di iniziare, non si metta fretta, ma ponga come obiettivo il suo benessere.
Auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
concordo con lei ma deve tener cmq conto che bisogna mettere degli scopi, non posso andare li e perdere anni e anni senza arrivare ad un punto.. ho sentito diverse persone lamentarsi del fatto che ero anni che andavano senza alcuna conclusione. Bisogna avere cmq un progetto. Iniziare e non sapere quando si finirà non è una cosa molto incoraggiante
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza concordo con lei quando afferma che sia necessario avere un obiettivo terapeutico ben preciso. E questo dipende sia dalla sua domanda di aiuto che dal modo di lavorare del terapeuta e dal suo modello teorico di riferimento.
Non è possibile definire a priori la durata di una terapia ma non concordo sul fatto che si possano già definire percorsi così a lungo termine. Non tutti gli psicoterapeuti farebbero tali pronostici.
Come afferma la collega vi sono modelli che lavorano con tempi più brevi.
farebbe bene ad informarsi prima di effettuare una scelta
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha ragione quando dice che bisogna avere un progetto iniziale.
Avete parlato di obiettivi terapeutici?

Tuttavia, come Le ha già detto la Collega, a priori non è davvero possibile perchè anche nei casi apparentemente "semplici" può capitare che a metà percorso emergano aspetti importanti da trattare e, non farlo per rispettare le scadenze, sarebbe sbagliato e deontologicamente scorretto.

Può però segnalare al terapeuta il problema economico e trovare una soluzione, come le sedute ogni due settimane, se possibile, o l'invio in altra struttura.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
a priori non è affatto psssibile stabilire quanto durerà una terapia, inoltre è di fondamentale importanza l'orientamento del terapeuta con cui sta lavorando .
Se il problema economico diventa preponderante, chieda di dilazionare le sedute o si rivolga ad una struttura pubblica.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
di invii ne ho avuti gia troppi , ne sono esausta..

per quanto riguarda la durata dipende da quanto una persona racconti della sua vita, su quanti aspetti si sofferma.. la dottoressa ne ha individuati 5 su cui dovrei lavorare..percio forse avrà fatto un tale pronostico.
Io devo dar conto anche ai miei genitori e alle loro possibilità, perciò avevo la necessita che durasse poco.. quando poi fra un paio di anni finirò l' università e troverò un lavoro allora potrò vedermela da sola e non dipendere piu su di loro..
ma non mi va di aspettare tanto, perche sento quei due punti che ho menzionato sono ormai incontrollabili.. degenerano sempre di piu.

inoltre c' era la questione da chi andare.. sono andata da due psicologi la prima presso cui mi trovavo molto bene, facevo sedute pero diradate nel tempo (1 ogni 3 settimane) perche aveva lo studio molto lontano da casa e non potevo recarmici spesso. Lei mi ha aiutato a capire alcune cose: che significato potevano avere alcuni miei atteggiamenti del tipo i tagli(alla mia domanda perchè proprioi tagli e non un' altro tipo di reazione lei mi ha detto che probabilmente potevano significare la mia necessita di creare una cesura, allontanamento dall' altro (dato che li facevo in concomitanza alle frequentazioni di ragazzi))
oppure le ho raccontato la mia assurda paura per le persone travestite da pupazzi che si incontrano all' inaugurazioni... o di un mio sogno che spesso faccio..
lei mi ha aiutato ha focalizzare alcuni problemi

mentre con l' altra ho fatto sempre 4 sedute (come con la prima) in tempi piu brevi una alla settimana e non ho risolto un granche.. le ho parlato delle mie esperienze di tutti i giorni, senza arrivare ad una conclusione..è come se non le avessi mai fatte.. era se parlassi con qualcuno, senza poi arrivare a niente.. non ho aperto gli occhi su nessun problema.. non so come spiegarvi.. ho parlato sempre e solo io. E alla fine delle 4 sedute mi dice che mi deve fare un invio a suo marito perche lei si occupa di psicoanalisi che richiede tempi maggiori mentre il marito fa un' altro tipo di terapia.
Percio mi sento alquanto confusa, cambiare ancora, e se non mi troverò bene con suo marito? spendere altri soldi senza arrivare ad un punto? percio volevo ritornare dalla prima ma poi penso è lontano, dovrò dipendere da mia madre per essere accompagnata.. voi cosa mi suggerite?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il tempo della psicoterapia, non dipende affatto da quante cose lei racconta di se',ma da tantissimo altro.
L'allenaza terapeutica che si stabilisce con il clinico, l'empatia, la capacità d'ascolto, la sensazione di sentirsi compresa, aiutata e sostenuta, sono elementi che lei dovrebbe valutare, oltre la distanza e l'aspetto economico.
Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

da quello che scrive qui, nemmeno io Le suggerirei un approccio psicoanalitico, ma meglio cognitivo-comportamentale o strategico perchè in prima battuta possono subito aiutarLa a gestire le difficoltà concretamente (i tagli). Perchè Lei si taglia non è prioritario; non tagliarsi e non finire al PS sì!

Detto questo, ha ragione che di invii ne ha avuti tanti: nel Suo caso è opportuno però anche una consulenza psichiatrica, accanto alla psicoterapia.

E' già seguita dallo psichiatra?