Ansia eccessiva per la salute della mia gatta

Buongiorno;
Ho trent'anni, una vita familiare, sociale e sentimentale molto soddisfacente, ma nonostante ciò sono una persona da sempre estremamente sensibile e terribilmente ansiosa.
Ultimamente, sto riversando tutte le mie attenzioni e preoccupazioni sulla mia gatta di 4 anni, che amo infinitamente.
Vivo nell'ansia e nella paura che le succeda qualcosa; sto attenta ad ogni suo piccolo "segnale" che potrebbe essere spia di malessere; in particolare negli ultimi 4 giorni, in quanto, effettivamente, ha avuto dei sintomi che hanno spinto il veterinario a visitarla.
Penso continuamente a lei, faccio fatica a concentrarmi sul lavoro e a distrarmi.
Questo perchè a maggio ho perso un gattino di un anno, che adoravo, nel giro di 24 ore per una malattia genetica esplosa all'improvviso...ho pianto per settimane.
Però mi rendo conto che non posso ossessionare la mia amica pelosa, me stessa e i miei familiari in questo modo...se penso che potrebbe accaderle qualcosa mi si chiude la gola dal pianto, e perdo ogni mia capacità di raziocinio, nonostante sia una persona che sa essere anche molto determinata e pragmatica nella vita e nel lavoro.
Vorrei davvero trovare il modo di superare queste ansie, e di poter ricominciare a vivere in piena serenità il rapporto con la mia gatta e con i miei futuri animali domestici...
Grazie per un consulto, già scrivere quello che provo mi fa stare meglio
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza, a volte, l'iperinvestimento emotivo verso qualche animale domestico può celare altri bisogni. Forse un'approfondimento di questi e una maggiore distrazione potrebbe esserle di aiuto. un colloquio con uno psicologo dovrebbe prenderlo in considerazione.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Probabilmente Lei fa fatica a elaborare la vicenda del gattino morto a maggio e l'ansia scaturisce dalla credenza che anche la Sua gatta, adesso, possa ammalarsi.

Il problema non è ovviamente la gatta, quanto l'ansia. Ovvero Lei percepisce, da questo punto di vista, la fragilità e la precarietà delle cose attorno a noi.

Anche secondo me dovrebbe affrontare la questione con l'aiuto di uno psicologo.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Marilena Bonifacio Psicologo, Psicoterapeuta 22
Gentile signora, se gia' lo scrivere la fa star meglio e' probabile che quest'eccessiva ansia della quale lei parla, se trova il giusto canale per essere "sublimata" ( direbbe il buon Dott. FREUD), allora diminuisce.
Cio' detto, dovrebbe valutare un percorso terapeutico che le permetterebbe di lavorare su se stessa per comprendere dei meccanismi e sfruttare al meglio le sue risorse.
Cordialmente

Dr.ssa Marilena Bonifacio
Psicologa Clinica e dello Sviluppo
Esperta in sterilità e Procreazione Medicalmente Assistita
Psicodiagnosta
Napoli

[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"perdo ogni mia capacità di raziocinio, nonostante sia una persona che sa essere anche molto determinata e pragmatica nella vita e nel lavoro"

Quello che succede nel mondo degli affetti può non avere molto a che vedere con le capacità che una persona può possedere ed utilizzare in ambiti dove quello che conta è la performance (lavoro) o il mantenimento di una determinata immagine (rapporti sociali).

Evidentemente il rapporto con i suoi gatti è il suo punto debole, e magari proprio in quell'ambito emergono delle qualità che lei non dimostra in altri contesti (sensibilità, affettuosità, e così via).

Proprio come succede a molti quando un familiare si ammala e viene a mancare, lei sta temendo che quello che è successo al gattino si ripeta anche se non ne ha motivo (se ho capito bene i sintomi che la gatta ha presentato in questi giorni non sono stati particolarmente preoccupanti).

Come le hanno risposto i Colleghi, il problema nasce a causa del rilevante investimento emotivo che la porta a sperimentare molta ansia per la salute della gatta.
A quanto detto dalla d.ssa Bonifacio aggiungo anche che per la psicoanalisi classica i piccoli animali rappresentano equivalenti inconsci di figure infantili, e la mente li considera quindi come dei bambini.
Forse lei ha investito così tanto dal punto di vista emotivo perchè i suoi mici sono per lei come dei figli?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, grazie per le vostre risposte, che reputo molto esaurienti e complete...purtroppo però la mia gatta ha continuato a star male, ieri l'ho portata in clinica e le hanno diagnosticato un male incurabile al polmone...per me si è ripetuto, a distanza di 8 mesi, lo stesso iter che tanto temevo: la scelta dolorosa di praticare l'eutanasia ad una bestiola che, come giustamente è stato detto, trattavo come una figlia.
Quello che ora mi sorprende però è la mia reazione: la cosa per me non è stata inaspettata; perchè in cuor mio attendvo che questo accadesse da mesi, anche se la bestiola era asintomatica...Quello che ha sempre accompagnato i miei stati ansiosi, fina da piccolissima, è sempre stata una certa "sensitività"; "premonizione"; che, ci tengo a sottolineare, non deve essere confusa con il pessimismo: sono una persona molto ridanciana e solare; amo la compagnia della gente e soprattutto amo stare al mondo.
Questa mia ipersensibilità o, in casi come questo, "premonizione", mi accompagna da moltissimo tempo...e a volte mi fa soccombere.
Grazie per il vostro aiuto, tutto questo non mi impedirà di amare ancora altre bestiole, perchè accetto che tutto questo faccia parte del naturale ciclo della vita. Quello che vorrei imparare è incanalare la mia "ipersensibilità" che mi genera conseguente ansia e imparare a conviverci. Non so quanto possa essere rilevante (in Italia non è una disciplina riconosciuta) ma sono dotata di forti capacità pranoterapiche, che mi sono state riconosciute tramite appositi esami all'età di 14 anni.
Grazie
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

forse più che di premonizione, si tratta di ansia anticipatoria, ovvero Lei già aveva cominciato a stare male e sentirsi in ansia per la Sua gatta.

Quindi Le ribadisco quanto già detto: riitengo che dovrebbe lavorare sull'ansia per poter vivere bene le relazioni interersonali e la cura delle gatte. Altrimenti il rischio è ricadere nuovamente nello stesso meccanismo sostenuto dall'ansia.

Saluti,
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie; farò sicuramente.
saluti
[#8]
Psicologo attivo dal 2011 al 2015
Psicologo
Gentile utente,
rifletterei su una sua affermazione

"Quello che ora mi sorprende però è la mia reazione: la cosa per me non
è stata inaspettata; perchè in cuor mio attendvo che questo accadesse".

Ebbene, è importante precisare che l'ansia non ha solamente una valenza disfunzionale ma costituisce anche una risposta che mettiamo in atto per prepararci quando attendiamo un evento spiacevole o potenzialmente pericoloso. Una piccola quantità d'ansia aiuta ad affrontare meglio gli ostacoli della vita, attiva la nostra concentrazione e le nostre energie. Diventa patologica solamente quando è così eccessiva da compromettere la nostra esistenza.
Alla luce di ciò sua reazione è del tutto normale, l'ansia che ha vissuto precedentemente l'ha in qualche modo preparata alla brutta notizia, consentendole di affrontarla con maggire serenità rispetto a quanto previsto.
Concordo con la dottoressa Pileci sul fatto che dovrebbe lavorare sulla sua ansia, per evitare ulteriori ricadute.
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