Trauma cranico (paura sla)

Buonasera, ho 22 anni e scrivo accompagnato da una serie di paure e sensazioni/sintomi che mi trascino da un paio di settimane dall’evento che mi sta condizionando negativamente la vita: giocando a calcio ho colpito verticalmente (proprio nella zona della corteccia cerebrale) il pallone (4-500 grammi) che veniva dall’alto (quindi pesava almeno il doppio) e da quella sera non mi do più pace. Al momento dell’impatto (che ricordo essere stato abbastanza forte) non ho avuto alcun sintomo particolare, ero un pò preoccupato ma totalmente cosciente ed era tutto nella norma (tornato a casa ho avuto delle fitte allo stomaco e stimoli di vomito, totalmente passati i giorni dopo). Non sono andato a farmi alcuna TAC o esami del genere, ma 2-3 giorni dopo, iniziando a fare errori di linguaggio (che ovviamente avrò fatto anche altre volte), ho cominciato a collegare tutto a quel colpo di testa ed è iniziato un incubo che mi ha portato a vivere le seguenti sensazioni:
-deglutimento continuo, che a volte sembra essere scomparso (specie al risveglio) poi si ripresenta sporadicamente e poi scompare di nuovo.
-fitte alla testa proprio nella zona interessata, come se ci fosse una rottura intracranica o una specie di ematoma (incluso il dolore scaturito dalla pressione della zona sul cuoio capelluto)
-tensione alle braccia, paura di non riuscire a tenerle ferme (nonostante lo siano) e talvolta debolezza muscolare.

I sintomi elencati sono avvenuti cronologicamente, tant’è che adesso sono rimasti più che altro il deglutimento ed il recente timore di movimenti involontari alle braccia. Ho molta paura, soprattutto perchè ho lasciato scorrere la situazione senza effettuare controlli ed ora temo che stia sviluppando qualche malattia degenerativa tipo Parkinson, SLA o simile. Il medico di fiducia diversi giorni fa mi ha prescritto una RM encefalo che effettuerò quanto prima. Quello che volevo chiederle/vi è se ritiene/ritenete possibile che possano svilupparsi, ora o a distanza di pochi anni, malattie motorio-degenerative per una situazione come quella che le/vi ho descritto sopra. Grazie per la risposta e complimenti per il sito.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente le sue sembrano essere paure poco fondate, non è un colpo di pallone che potrà sviluppare una malattia degenerativa.
Una visita neurologica le toglierà i suoi dubbi.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta. Le mie preoccupazioni nascono soprattutto dal fatto che in vita mia, nonostante pensieri ossessivi, ansie e quant'altro, non ho mai avuto fitte alla testa, emicranie, problemi di linguaggio e via dicendo. Da 2-3 giorni successivi a quel colpo di testa ho avuto tutti quei "fastidi" che ho citato e per questo non riesco a farmene una ragione. Inoltre, come immagino saprà anche lei, sono diversi gli studi che puntano a definire la relazione tra colpi di testa (con relativi traumi cranici) e SLA nel mondo del calcio. Avendo colpito, io, la palla esattamente nella zona della corteccia cerebrale, ho come la sensazione di essermi condannato alla futura paralisi. So che sembrano pensieri stupidi o immotivati, ma non potrebbe essere mi scusi?? Anch'io voglio (e credo) pensare che la mia attuale sintomatologia, se così vogliamo chiamarla, sia di natura ansiosa, ma domani? Lei esclude totalmente che un solo colpo di testa del genere non possa causare in futuro malattie degenerative?
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Avendo colpito, io, la palla esattamente nella zona della corteccia cerebrale
>>>

A quale zona si riferisce?

La corteccia cerebrale avvolge per intero il cervello, non solo una zona. Come vede, informazioni erronee possono far venire idee erronee.

L'unica certezza che ha adesso non è la SLA, ma la PAURA della SLA, che ha un termine tecnico preciso: ansia. È quella la cosa da curare per prima.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Appunto, lei dice "l'unica certezza che ha adesso non è la SLA, ma la PAURA della SLA". Infatti io non è che tema di avere la SLA adesso, mi sembra esageratamente prematuro. La mia domanda è volta a capire se questo trauma, questo colpo di testa, semplicemente questo "evento" che ricordo quotidianamente possa contribuire ad una EVENTUALE patogenesi quale la SLA. Se un dottore mi dicesse, ad esempio, con la convinzione di chi vuole imporsi: "Smetta di preoccuparsi, se avrà la SLA tra 20 anni non sarà certo per questo colpo di testa. La degenerazione o meno dei motoneuroni non dipende da un impatto del cranio, ovunque esso sia capitato, con un oggetto di 1-2-5 kg." io tornerei a casa convinto che: - il deglutimento continuo allora è frutto di un'ansia psicologica eccecc e quindi pure che deglutisco 1200 volte non dipende da chissà quali malattie in via di sviluppo o future; - le fitte alla testa non dipendono da rotture, ematomi o altro, interne ma sempre da una stimolazione (dettata dall'ansia) della zona. E via discorrendo... questo soltanto voglio capire.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> La mia domanda è volta a capire se
>>>

La sua domanda si basa su una paura, perciò l'importanza che essa ha non è "reale", perché è dettata dall'ansia.

Il meccanismo di base dell'ansioso è quello di cercare rassicurazioni (informandosi, chiedendo "consigli", parlando, sfogandosi), perché erroneamente pensa che, più viene rassicurato, meglio starà. Solo che è esattamente il contrario: più rassicurazioni riceve, più l'ansia aumenta. Perché insieme a ogni rassicurazione riceve anche un messaggio silenzioso, di conferma perversa: "Tu hai bisogno di rassicurazioni, QUINDI sei un ansioso".

Chiedere rassicurazioni significa di fatto relegarsi da soli al ruolo di ansioso.

Perciò, mi spiace deluderla, ma dandole le rassicurazioni che tanto cerca non le faremmo un favore, ma anzi le renderemmo un pessimo servizio.

Cordiali saluti
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,

salve,
contatti il suo medico di base..
in fondo lei deve ancora accertare se si è trattato di un "trauma cranico".
Sono tutte sue ipotesi. Nessun medico si è pronunciato e non è stato eseguito alcun esame obiettivo (ad es. tac).
In merito alla sua paura, il trauma cranico, come tanti altri fattori quali ad esempio il fumo di sigaretta o la bassa scolarità sono stati individuati come potenziali "fattori di rischio" non come "causa" di patologie degenerative, le cui cause sono molteplici e in alcuni casi non ancora del tutto note. Lei usa termini medici come "patogenesi" il che suggerisce che abbia letto abbastanza informazioni in materia. Eviterei di eseguire auto-diagnosi e le suggerisco di effettuare visite e controlli con professionisti di persona, chieda al suo medico curante che la saprà indirizzare.

saluti.

[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
(Ho scritto la seguente risposta senza aver letto quella, per la quale lo ringrazio, del Dr. Giannini. Non la cancello, la mia, giusto per farla leggere al Dr. Santocito)

Quello che dice è vero, la ricerca continua di rassicurazioni non fa altro che aumentarne la richiesta e, di conseguenza, l'ansia per la risposta che si riceverà. Però ancora non mi ha detto se il probabile trauma cranico che ho riportato possa o meno essere un (ancora) EVENTUALE fattore scatenante della futura patogenesi di cui mi preoccupo. Questo non vuol dire che io voglia capire se questo trauma cranico è SICURAMENTE un eventuale motivo di malattie motorie-degenerative ma semplicemente se potrebbe esserlo. Qualora le risposte fossero: "si, potrebbe esserlo ma non vuol dire che SICURAMENTE lo sarà, potrebbe pure ammalarsi perchè ha bevuto troppo e per troppo tempo" (per fare un esempio) oppure "No, non c'entra nulla, stia tranquillo perchè malattie quali quella che teme può riscontrarle anche quello che non ha mai fatto colpi di testa, avuto delle botte e via dicendo", in ogni caso mi metterei l'anima in pace perchè di certo non posso vivere il resto dei miei giorni pensando che mi ammalerò gravemente, resterò immobilizzato o quant'altro. Questo soltanto voglio capire: secondo lei un trauma cranico come il mio può contribuire, un (si spera lontano) domani ad una malattia del genere o è TOTALMENTE da escludere? Quest'è tutto, grazie per la pazienza e la risposta.
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore, torno a scriverle a distanza di mesi per ricercare nuove risposte (prima tecniche ed eventualmente rassicurative) sul mio attuale status psicofisico. Ripartendo dal primo messaggio (includendo anche un successivo trauma ad un ginocchio: https://www.medicitalia.it/consulti/ortopedia/258818-preoccupazione-menisco.html ) da me scritto in questa lunga discussione, aggiungo che proprio a distanza di 5 mesi dall'accaduto - e specie nell'ultimo periodo, caratterizzato dalla improvvisa e stressante perdita di mia madre - sono ritornate certe preoccupanti sensazioni. Data l'età (23 anni) voglio e confido sia dovuto principalmente ad una ragione ansiosa, ora più di prima soprattutto psicosomatica, eppure ultimamente faccio difficoltà a compiere i movimenti più semplici incluso il camminare. Specifico, per difficoltà non intendo impossibilità (inclusiva di eventuale dolore) ma una sorta di standardizzato pregiudizio psicologico ogni qualvolta sto per parlare, compiere un movimento e via dicendo: pensare (troppo, appunto ansiosamente) prima di agire. Dopo la morte di mia madre il pensiero della SLA, di demenza senile ed in generale di malattie a sfondo motorio-degenerativo, è ripreso imponente nella mente causandomi, spero solo per ragioni psicologiche, ipercontrollo del movimento e del pre-movimento. Ribadisco che non voglio credere che stia già sviluppando malattie neurodegenerative, mi sembra davvero troppo presto e cerco di autorassicurarmi appena impaurisco o sento strano. Eppure queste sensazioni spariscono e poi si ripresentano quotidianamente, ogni tanto sento anche come dei fuggevoli dolori in varie zone del corpo. Ho spesso una sensazione di stanchezza, come se stessi appunto neurodegenerando riuscendo sempre meno a muovermi. Potrei aggiungere altre considerazioni, ma per ora, sperando che lei riesca ad intuire il mio quadro sintomatologico, non aggiungo altro in impaziente attesa di sue risposte. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
il fatto che lo shock per la perdita di tua madre abbia provocato il ripresentarsi di somatizzazioni e tendenza alla rimuginazione è la migliore dimostrazione della natura psicologica del tuo disagio. A questo punto, è fondamentale evitare di continuare a trascinarsi in questa situazione, rivolgiti con fiducia ad uno Psicologo per un primi colloquio.
Se non hai la possibilità di scegliere un professionista privato, puoi prenotare un colloquio presso il Consultorio della tua ASL:

http://www.asl13.novara.it/intranet/Territorio/NPI---Neur/Consultori/index.htm

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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