Una terapia cognitivo comportamentale che mi ha aiutato

Soffro di colon irritabile causato da stati ansiosi quando sono con persone estranee (ho alcune difficoltà nelle relazioni interpersonali). in queste circostanze capita a volte che inizio a sentirmi male (caldo, battito acc., "panico") perchè temo di dover abbandonare il gruppo. ho affrontato una terapia cognitivo comportamentale che mi ha aiutato a sentirmi meglio in molte situazioni che mi creavano ansia. ora sono solo pochissime le situazioni che mi creano disagio ed è però un grande stress doverle affrontare senza evitarle. proprio pochi giorni fa ho accusato di nuovo i sintomi ansiosi mentre ero ad una riunione di lavoro. Sono però riuscito a "restistere" e non ho abbandonato la seduta. Siccome non mi accadeva da tempo una cosa simile, questa specie di ricaduta blanda mi ha buttato giù i giorni seguenti, perchè sono stato riassalito dalla paura di non riuscire a gestire queste situazioni, di dovermi limitare nelle mie scelte... insomma la sola idee di trovarmi di nuovo al punto di partenza (prima della terapia) mi ha messo nello sconforto, alimentato anche dal fatto di notare la grande tranquillità con cui gli altri affrontano banalissime situazioni di vita quotidiana. vorrei evitare di rimanere preda delle mie paure e soprattutto vorrei riuscire ad affrontare con tranquillità anche le situazioni che mi mettono più disagio. Ho inoltre cambiato città e quindi non posso ricontattare il mio vecchio terapeuta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, secondo lei, che cosa potremmo fare da qui per aiutarla?

Dalla quantità di domande che ci ha posto in passato è evidente che lei soffre d'ansia, e per questo il SOLO modo per sperare di risolverla è di persona, con un terapeuta. Chiedendo "consigli" e rassicurazioni online sperando di riuscirci inganna solo se stesso.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
è vero dottore, ma io sono anche stanco di questo percorso lungo per giungere a vivere una vita normale. qui io non sto lottando per una promozione sul lavoro ma per qualcosa che è al di sotto della normalità... cioè si renderà anche lei conto che io mi sento al livello -2 e che è assurdo che mi debba essere preclusa la possibilità di stare in mezzo agli altri senza dover prendere tutta una serie di precauzioni o fare tutta una serie di esercizi... sono stanco di essere limitato da qualcosa che non dipende da me e che mi indebolisce. mi sembra quasi di scalare una montagna con una zavorra sulle spalle. gli altri magari non hanno la mia forza per scalare, ma non hanno nemmeno la zavorra. mi capisce? non cerco rassicurazioni online, vorrei solo vivere normale
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Di questo sconforto e amarezza (e rabbia, presumo) ha già parlato con il suo terapeuta attuale?

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
non ho più un terapeuta. ho fatto un percorso di 8 mesi che è finito 6 mesi fa. poi sono sopraggiunti nuovi cambiamenti nella mia vita e ho cambiato città... quindi addio terapeuta. e ora mi trovo qui, a dover ricominciare tutto o quasi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Scusi, ma perchè mai dice di essere tornato indietro prima della terapia?

"insomma la sola idee di trovarmi di nuovo al punto di partenza (prima della terapia) mi ha messo nello sconforto..."

Ora Lei non crede di avere gli strumenti per fronteggiare questa situazione?
Anche senza contattare il terapeuta, non crede di sapere che cosa potrebbe dirLe il terapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
allora, spiego con un esempio. prima di iniziare terapia c'erano 8 situazioni che mi facevano stare male mentre le affrontavo e prima. adesso sono diventate 2. le restanti 6 le affronto senza grandi problemi, con qualche precauzione. le 2 invece provo ad affrontarle ma mi affaticano molto per tutte le precauzioni, tecniche varie, pillole rilassanti per l'intestino... poi succede come pochi giorni fa che riaffiorano i sintomi in una di queste occasioni e dopo mi sento "fallito" perchè mi ritrovo a combattere per stare bene in situazioni che gli altri affrontano senza nemmeno pensarci.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
La fatica all'inizio è plausibile nel senso che Lei per 30 anni ha messo in atto schemi disfunzionali, ma che Le riuscivano bene. Quindi è chiaro che di volta in volta dovrà imparare a superare tali ostacoli, riuscendo ad attraversare e vincere le Sue paure.
Ma questo mi pare normale. Gli strumenti già li ha, li conosce e li sa utilizzare.

"riaffiorano i sintomi in una di queste occasioni e dopo mi sento "fallito"
Non è che stanno riafforando i sintomi, è appunto che Lei per tanto tempo ha pensato e ha fatto in altro modo.
Molto dipende dall'apprendimento; gli altri hanno già appreso e si sono "allenati" prima a fare ciò che Lei impara e fa ora. Ma confrontarsi con gli altri Le serve?

Se vuole può leggere anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Un cordiale saluto,
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dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
un'ultima cosa. ma quando parla di "strumenti", parla delle tecniche di rilassamento che mi ha insegnato il terapeuta? (a cui si è affiancato un lavoro sui miei schemi disfunzionali)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ovviamente sì, ma anche la relazione terapeutica.

Non è necessario stare a lungo in terapia; una volta compreso il proprio modo di sentire, pensare e agire e dopo aver indossato l'equipaggiamento per fronteggiare l'ansia e le situazioni che la generano, la terapia è finita. E' chiaro però che qualche dubbio o difficoltà potrà ancora incontrarlo, ma adesso -a differenza di quanto non avveniva prima- Lei è in grado di affrontarlo e gestirlo. I momenti di incertezza possono verificarsi, non si spaventi per questo. E' normale una volta conclusa la terapia.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore, data la persistenza dei suoi disturbi e trovandosi in un'altra citta' vorrei propole la possibilita' di cambiare tipo di psicoterapia, scegliendo una psicoterapia psicodinemica o psicoanalitica di gruppo. In quel contesto Lei potrebbe mettere in luce ed elaborare le motivazioni profonde delle sue difficolta". Cio' Le permettera' di eliminarle dalla loro origine patogenetica. I migliori auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132