Possibile attacco di panico, ma vorrei capire

Buongiorno,
sono una ragazza di 24 anni, di Genova. Premetto che sono una persona abbastanza ansiosa e soffro di palpitazioni da qualche anno. Stanotte credo di aver avuto il mio primo attacco di panico, i sintomi che ho letto sul web corrispondono: tachicardia, brividi di freddo, dolore al petto, sensazione di sinusite, orecchie tappate e mal di testa, formicolio alle labbra, viso caldo e arrossato, pianto, paura di malattie incurabili in corso, sudorazione elevata, sensazione di non riuscire a respirare, iperventilazione.. insomma, credo sia questo. Il problema è che oggi sono abbastanza tranquilla, quando mi sono svegliata era tutto apposto, ma adesso ho i battiti accellerati e avverto di nuovo quella sensazione di mancanza d'aria nei polmoni, anche se non come stanotte! E poi una sensazione stranissima alla testa. Come se fosse addormentata, le orecchie formicolano e sento male ai tendini del collo.. mi sento come se fosse pesantissima, piena di sangue.. non so come descriverlo. Anche questo è un sintomo degli attacchi? Come posso far passare questa sensazione spiacevolissima?
Grazie in anticipo, Francesca.
[#1]
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 173 3
Gentile ragazza,
ne ha parlato con il suo medico di base? Le palpitazioni che lei dice di avere da qualche anno, quando si verificano, in qualche situazione particolare?
Se da un punto di vista medico è tutto apposto forse sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè la potrà aiutare a risolvere i suoi attacchi di panico, che è sempre bene affrontare dai primi esordi.
Cordialmente

Dr.ssa Verena Elisa  Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, dottoressa.
Dunque le palpitazioni mi vengono da circa 8 anni e in nessuna situazione particolare, o almeno che io mi accorga che lo sia, durano dai 5 ai 10 minuti e poi si placano con una sensazione di pressione al cuore, come se venisse schiacciato! Ma la mia preoccupazione è questo attacco di cui io non ho mai sofferto e che ancora mi causa disturbi dopo un giorno, passata la notte mi sono svegliata che stavo bene. Ora però sento una pressione al petto, come se fossi senza aria e la testa pesante, come se avessi la sinusite, per dire! Ne parlerò con il mio medico, che attualmente però non è in studio. Appena mi sarà possibile chiederò un consulto! Mi premeva solo sapere se i sintomi che sento oggi sono imputabili agli attacchi di panico o se sia davvero sinusite! La ringrazio per la risposta.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Francesca,

se lei sta così da ben 8 anni è decisamente il caso che faccia qualcosa per porre fine al problema.
Come ha avuto modo di constatare, infatti, l'ansia non curata non scompare nel nulla ma di solito peggiora:

"la mia preoccupazione è questo attacco di cui io non ho mai sofferto e che ancora mi causa disturbi dopo un giorno".

In linea di massima tenga presente che l'ansia può provocare innumerevoli sintomi privi di cause fisiche:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Di conseguenza, dopo aver consultato il medico curante ed escluso altre cause per i suoi disturbi, sarà opportuno che lei si rivolga ad uno psicologo per fare il punto della situazione e parlare di quali soluzioni possono essere utili nel suo caso.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
E' un po' improbabile che da dietro un computer si possa diagnosticare un attacco di panico, una sinusite, una tachicardia o quant'altro.

Non ha mai parlato delle "palpitazioni" con il suo medico?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte, siete gentilissimi.

Allora la situazione si è un po' evoluta, nel senso che stanotte, presa dal panico ho trascinato mio papà al pronto, dove mi hanno fatto un elettrocardiogramma più gli esami del sangue, visto che la dottoressa sospettava una infiammazione del muscolo cardiaco! Poi mi ha visitata ed è risultato tutto negativo. Fisicamente sono a posto. Ora sto meglio e inizio a rendermi conto della mia condizione psicologica, ergo non mi causa tutti i sintomi dei giorni passati. Ho solo questa fastidiosa sensazione come se trattenessi costantemente il respiro e mal di testa, concentrato sopratutto in mezzo agli occhi. Mi rendo conto che è solo ansia, anche perchè se mi distraggo la sensazione si attenua notevolmente e comunque riesco a volte a respirare a pieni polmoni tranquillamente, ma per sicurezza lunedì ho prenotato una visita dal mio medico curante, così potrò spiegargli il mio stato e i sintomi.

Grazie per la vostra pazienza, Francesca.

P.S: Per la Dr. Flavia Massaro, io soffro di palpitazioni da 8 anni, ovviamente non tutti i giorni, ma capitano abbastanza spesso, anche se meno superata l'adolescenza, ma l'unico attacco di panico che ho avuto è stato quello della scorsa notte! Non ne ho mai sofferto, mai mi sono sentita così, ed è per questo che mi sono spaventata tanto!
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Mi rendo conto che è solo ansia"

E' importante che lei si stia convincendo del fatto che i sintomi che prova hanno origine psicologica.

La parola "solo" contenuta nella sua frase dovrebbe però essere scritta fra virgolette, nel senso che l'ansia può far stare malissimo e di conseguenza è necessario che lei si curi come farebbe se avesse una qualunque patologia fisica.

Cerchi insomma di non cadere nell'equivoco per cui l'ansia sarebbe un problema di poco conto, in quanto psicologico:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html

Consulti il suo medico di base per quanto riguarda i sintomi respiratori e se vuole ci faccia sapere!
[#7]
dopo
Utente
Utente
Mi scuso per la risposta ritardataria, ho avuto un po' da fare ultimamente. Dunque, la situazione è questa:
Dopo che i sintomi sono continuati per un paio di giorni, con febbre stabile a 37, mal di testa e tutto ciò che poteva segnalare una sinusite in corso, sono andata dal medico curante e ho portato con me gli esami fatti al pronto. Mi ha detto che sono perfetti! Mi ha controllato la gola, siccome soffro anche di attacchi di tosse da qualche giorno e ha riscontrato dai linfonodi gonfi del collo una infezione virale! Mi ha prescritto degli antiinfiammatori e per l'ansia (secondo lui si tratta di questo), delle gocce di valeriana e passiflora. Il problema è che accuso ancora dispnea e formicolio agli arti, più dolori al petto spostati in vari punti. Però mi rendo conto che quando mi tengo impegnata o non ci penso, sto meglio. Ora vorrei capire se si tratta di un problema cardiaco (so che la dispnea spesso è sintomo di questo), o un'infezione batterica dell'apparato respiratorio (ma nel caso penso si sarebbe vista dall'emocromo). Non so proprio cosa pensare, mi rendo perfettamente conto che ultimamente sono un po' depressa e mi sento a 24 anni come se la mia vita dovesse finire l'indomani. Ho il terrore che il mio cuore smetta di battere da un momento all'altro e la paura di non vivere abbastanza per avere una famiglia tutta mia! Ho paura perchè ho perso mia madre a soli 47 anni per un cancro al seno, poi mia nonna, per una polmonite, tutto questo in meno di un anno. Ho paura che possa succedere anche a me di morire giovane, oppure in maniera dolorosa, non riesco a godermi la vita perchè vivo male, con l'ansia della morte. Mi spaventa l'idea che un domani finirò nel nulla, che smetterò di esistere e il non sapere se vivrò abbastanza per godermi la vita, o non riuscirò a farlo. Ho paura non della morte, ma di quello che non c'è dopo e di quella prematura. Come posso fare per superare tutto questo? (Ora per esempio sento un dolore alla schiena e sotto l'ascella sinistra. E sono subito in ansia)
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Valeriana e passiflora sono rimedi naturali dall'effetto sedativo più o meno blando a seconda delle dosi assunte, ma nulla possono farle ottenere se il suo obiettivo è quello di risolvere una situazione ben più complessa rispetto ad un semplice stato di agitazione del tutto passeggero.

E' comprensibile che lei ora si trovi ad "inseguire" i vari sintomi fisici che si alternano col terrore che rappresentino la spia di una grave patologia, visto come ha perso sua madre, ed è sicuramente opportuno che si sottoponga a tutti gli accertamenti che il suo medico riterrà utili per fare luce sulla situazione.

Una volta però che tutte le visite e gli esami avranno dato esito negativo sarà decisamente utile che lei si rivolga ad uno psicologo - e a mio avviso sarebbe il caso che lo facesse anche qualora uno dei sintomi si rivelasse di natura puramente fisica, perchè quanto ci dice segnala che in lei è presente anche (e forse solo) uno stato di forte ansia:

"mi rendo conto che quando mi tengo impegnata o non ci penso, sto meglio".

Questo temporaneo miglioramento non sarebbe realizzabile se il suo problema fosse di natura esclusivamente organica, ed è possibile che non lo sia proprio per nulla.
In tal caso solo un intervento psicologico potrà aiutarla a riacquistare serenità e tranquillità.
[#9]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
I sintomi relativi alla respirazione e al cuore sono quasi cessati e sto molto meglio. Nonostante ciò il medico ha riscontrato la pressione molto bassa e ha sospettato che l'aritmia potesse dipendere da questo, quindi domani andrò a fare degli esami del sangue mirati a cercare livelli di ferro, potassio, sodio, magnesio.. (sono stata in Scozia due settimane e ho avuto una forte costipazione, di conseguenza ho assunto dei lassativi, forse ho esagerato e ho perso un po' di liquidi!) In ogni caso il medico mi ha prescritto anche un ecocardiogramma per stare tranquilli. Al momento ho solo forte bruciore di stomaco, forse una gastrite dovuta agli antinfiammatori che mi ha prescritto per la gola, i sintomi dell'ansia sono quasi scomparsi. Vi terrò aggiornati, grazie mille
[#10]
dopo
Utente
Utente
Gli attacchi di panico si sono trasformati in depressione. Ho parlato a mio padre ma non crede sia importante e non vuole farmi affrontare una terapia psicologica o psichiatrica che sia. Ho 24 anni, nessun lavoro, nessuna aspettativa per il futuro, ho perso mia madre, poi mia nonna, vivevo con lei da quando avevo 3 anni. E l'ho persa per sempre. Era il pilastro della mia esistenza. Adesso non c'è più e mi sono dovuta trasferire dalla casa della mia infanzia, dove avevo tutti i miei ricordi felici, in un antro infernale. Un appartamento collocato in un quartiere che fin da piccola ho sempre detestato. Questa è casa di mia madre e io la odio. Odio la casa, odio il quartiere, la gente che lo abita.. odio che mia nonna non sia con me. Odio stare qui. Da tre mesi a questa parte sono spuntate le crisi di panico, l'ansia, la voglia di cadere mista alla paura di riuscire realmente a farlo. E ho un ragazzo. Lo amo molto, e al momento è l'unica cosa che mi tiene ancora vagamente cosciente. Ma stasera c'è stata una discussione sul fatto che non vuole cadere con me. Dice che devo trovarmi un lavoro, fare qualcosa della mia vita, pensa che dovrei muovermi e si chiede perchè non lo faccio. La verità è che ho paura. Ho paura perchè sono legata alla mia infanzia e lavorare significherebbe accettare di crescere e non ce la faccio. Non ci riesco, mi sento morire. Vorrei dormire e sognare giorni in cui ero più felice, in cui lui mi diceva che avrebbe provveduto a me, che se non me la sentivo di affrontare questo mondo cattivo, non dovevo preoccuparmene. Adesso è tutto diverso. Si sente in trappola, ha cambiato idea e vuole che mi dia una mossa perchè non ha intenzione di essere innamorato di una persona che non ha voglia di vivere. E continuo ad avere paura, paura di fallire, di non esserne capace. L'ansia mi sta uccidendo lo stomaco, soffro di gastrite e colite 24 ore su 24 e non riesco a vedere il lato bello della vita. Non lo vedo più da quando mia nonna è morta. Lei era tutto quello di cui avevo bisogno per stare bene. Lei e la mia vecchia casa. Il mio regno. E' tutto perso. Non so più come fare, non riesco a rialzarmi, vedo tutto nero. Non ho mai lavorato in vita mia, lo so che vi sembrerà assurdo, ma mi fa paura. Non ne sono capace, non so come si fa. Non so niente della vita degli "adulti", io ho sempre vissuto nel mio mondo. Ma non voglio perdere l'unica cosa che ancora mi fa sorridere e mi tiene lontana da brutti pensieri. Come posso fare per provare ad uscire da questa situazione? Rimpiango il 2010. L'anno più bello che ho avuto, perchè tutto è destinato a finire? Penso sempre più spesso al suicidio e l'unica cosa che mi frena nel farlo è la paura del dolore. Non ne ho più voglia, di tutto. Non è questa la vita che credevo di vivere quando ero una bambina, non ce la faccio più. Piango tutti i giorni, ho crisi isteriche, soffro di gastriti e coliti ogni santo giorno e non riesco a trovare un attimo di serenità. Il mio ragazzo mi dice che "non possiamo esaurirci in due" e che ha bisogno di svagarsi, non può starmi dietro tutti i giorni. Ma io chiusa in questo posto osceno mi sento di non voler più vivere, non ho più voglia di vivere.
[#11]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Ognuno di noi ha dei tratti psicologici caratteristici.
Lei si è definita "abbastanza ansiosa". E' dunque una sua caratteristica sentirsi "travolta" dalle preoccupazioni.

Si trova in una situazione difficile, si sente abbandonata e teme di non avere le risorse per andare avanti.
Conosco poco di lei, ma penso che abbia una buona capacità di osservazione di sè e questo la aiuterà a trovare la sua strada. Ha però bisogno di essere aiutata a superare la crisi.

Il suo ragazzo sembra fare fatica a comprendere questo momento di difficoltà e sconforto. Forse è spaventato da ciò che non riesce a capire: da un lato reagisce in modo da salvaguardare se stesso, in maniera un po' egoistica, dall'altro cerca di fare quello che pensa sia meglio per aiutarla: la sprona a non mollare.

Anche suo padre sembra sottovalutare qualcosa che per lei ha importanza vitale.
Ma non le occorre il permesso di suo padre per farsi aiutare, è maggiorenne e può fare da sè.
Si rivolga al suo medico di base e gli chieda indicazioni per usufruire del Servizio Sanitario Nazionale.
Spesso ci sono anche varie risorse sul territorio (iniziative del Comune, progetti di associazioni onlus), che offrono ascolto e sostegno psicologico, anche per accompagnarla nel mondo del lavoro. Può provare a informarsi.
[#12]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ho perso mia madre, poi mia nonna, vivevo con lei da quando avevo 3 anni. E l'ho persa per sempre. Era il pilastro della mia esistenza. Adesso non c'è più e mi sono dovuta trasferire dalla casa della mia infanzia, dove avevo tutti i miei ricordi felici, in un antro infernale. Un appartamento collocato in un quartiere che fin da piccola ho sempre detestato. (...) Da tre mesi a questa parte sono spuntate le crisi di panico, l'ansia, la voglia di cadere mista alla paura di riuscire realmente a farlo."

Cara Francesca,

lei ha quindi iniziato a peggiorare di colpo, rispetto ai sintomi cronici e meno fastidiosi che aveva in precedenza, dopo questi significativi cambiamenti che hanno peggiorato la sua vita quotidiana.
Perchè non ce l'ha detto subito?

Ci può spiegare come mai finora non ha lavorato?
Sta(va) studiando o rimaneva a casa con la nonna senza altri impegni?

E' normale aver paura di iniziare una vita adulta quando questo rappresenta un'assoluta novità: se lei è stata cresciuta e trattata come una bambina fino a 3 mesi fa come può essere pronta a prendere in mano le redini della sua esistenza?

Probabilmente finora si è appoggiata eccessivamente altri altri, ragazzo compreso - che immagino sia un suo coetaneo e quindi più di tanto non possa fare per lei.
La conseguenza che ne deriva è la sensazione di non essere in grado di fare nulla da sola.
In realtà è probabile che questo non sia vero, e che semplicemente non ci abbia mai provato.

Anche per quanto riguarda la psicoterapia, come le suggerisce la d.ssa Cattelan, lei non ha bisogno dell'assenso di suo padre: può tranquillamente rivolgersi ad una delle strutture pubbliche della sua zona, magari su indicazione del suo medico che immagino le conosca, e chiedere l'aiuto che le serve.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Ha sempre provveduto mia nonna a me, mi dava tutto quello di cui avevo bisogno, non mi sono mai posta il problema di cercarmi un lavoro. Sopratutto perchè mi spaventa l'idea di non essere in grado di fare niente. Ho paura che se dovessi anche trovarlo, non riuscirei a rendermi utile, non sono capace a badare a me stessa. Ho legato la mia infanzia all'età adulta e adesso non riesco a slegarle. Con la morte di mia nonna questa cosa si è amplificata e adesso sento che sto cadendo. Non ho più stimoli e ho anche tagliato i ponti con il mio ragazzo. L'altro ieri, dopo che ha passato la sera a dirmi che non vuole essere innamorato di una persona che sta cadendo perchè non vuole cadere con lei e pensa sia bene per lui disinnamorarsi, ho riflettuto molto e gli ho scritto:

"E' inumano quello che ti sto facendo. Stare con una persona che pensa al suicidio 24 ore su 24 e che ha smesso di vedere il lato bello della vita, non è quello che da migliore amica mi auguro per te. Non voglio proprio, io ti voglio felice, con il sorriso che ho visto nelle foto di Artesina! Non ti arrabbiare e non pensare che lo faccio per essere inseguita e fesserie del genere. Lo faccio perchè ho ancora la forza di mettere al sicuro le cose che reputo importanti, più della mia vita. Tu vali più della mia vita e io ti metto al riparo da tutta questa merda. Ti lascio andare perchè è giusto e saggio ed è la prima cosa che mi da sollievo da mesi! Tu devi avere una vita piena e soddisfacente, sopratutto lunga e con una persona che vuole vivere e ne gode
Io mi aggrappo al 2010 ancora per un po'. Finchè non troverò il coraggio di fare qualcosa che gli altri reputerebbero "molto stupido". Ciao amore mio. Ti amo da vivere"

Non mi ha nemmeno presa sul serio, mi ha trattata come una povera handicappata di undici anni, mi ha sminuita umiliata e insultata e io non posso pensare di avere una persona al mio fianco che in un momento così delicato per me mi tratta come l'ultima delle stupide. Così ho chiuso il discorso e ho chiuso la chat dei messaggi. Ieri mi ha mandato un messaggio "Stai un po' meglio oggi?" Ovviamente non ho risposto. Nell'arco della giornata ha provato a chiamarmi circa 8 volte. Non lo voglio sentire. Non è questo che voglio da una relazione. Dice che non ho le palle per togliermi la vita. Magari ha ragione, ma è una cosa passeggera. Quando la depressione peggiorerà, tutto verrà da se
[#14]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La nonna ha fatto sicuramente tutto con ottime intenzioni, ma non le ha fatto un grande favore sostituendosi a lei in tutto quello che riguarda sia la gestione della quotidianità, sia la progettazione del futuro.
Questa è stata anzi del tutto abolita per lasciare spazio ad un deleterio appiattimento sul presente: un tale atteggiamento poteva avere senso per sua nonna, che si avviava verso il termine della propria esistenza, ma non certo per lei!
Adesso è perciò normale che non sappia da che parte iniziare e che si senta persa.

Considerando che sta affrontando nello stesso momento il lutto per la morte della nonna (che la porta di per sè a sviluppare sintomi depressivi del tutto fisiologici), il trasferimento in una casa e in una zona che odia e la necessità di iniziare di colpo a occuparsi della sua vita è normale che sia disperata come ci sta dicendo di essere, ma si può fare sicuramente qualcosa prima che la depressione peggiori.

Di conseguenza in questo momento più che allarmare il suo ragazzo con dichiarazioni come quella che ha riportato sul desiderio di morire sarebbe meglio che si attivasse seriamente per prendere un appuntamento presso il Centro di Salute Mentale o il Consultorio Familiare.
Ha bisogno di un aiuto specialistico e nessuno attorno a lei può essere in grado di fornirglielo, è solo controproducente che in fondo continui ad aspettare che questo aiuto arrivi da chi non può darglielo.
Non lasci passare altro tempo inutilmente!
[#15]
dopo
Utente
Utente
Non mi aspettavo che mi aiutasse lui, solo che mi prendesse sul serio e che non mi trattasse da stupida, tutto qui
Comunque lunedì ho appuntamento con il medico, chiederò a lui dove posso recarmi per parlare con qualcuno in maniera seria, perchè intorno mi sento ignorata e la situazione peggiora
[#16]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Più che trattarla da "stupida", penso proprio che il ragazzo si sia trovato in estrema difficoltà nel risponderle qualcosa a fronte delle sue non proprio velate minacce di suicidio.
Forse lei non si è resa conto del peso di quello che gli stava dicendo.
Cosa pensava che potesse risponderle?
Ha ovviamente tentato di ridimensionare quello che lei stava dicendo, e in seguito si è premurato di scriverle per sapere come stava.

Non la sta quindi ignorando, ma non può essere in grado di darle altra risposta.
Se ci pensa bene si accorgerà che nemmeno lei saprebbe come reagire se qualcuno che le sta a cuore le dicesse quello che ha scritto al ragazzo.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Forse, ciò non toglie che non mi sta aiutando, si estrania completamente ai fatti, non è che mi dice "andiamo insieme dove devi andare, ci sono io con te" niente parole di conforto, solo parole che non mi serve sentire. Non mi è vicino, non lo sento proprio, quindi ho preferito chiudere, almeno lui si salva da questa situazione
[#18]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quello che conta in questo momento è che lei mantenga il proposito di recarsi dal medico di base lunedì per farsi indicare una o più strutture alle quali rivolgersi.

Se vuole ci faccia sapere!
[#19]
dopo
Utente
Utente
Mi hanno detto di evitare anti depressivi e medicinali di sorta. Posso farne a meno?
[#20]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Chi glielo ha detto?
[#21]
dopo
Utente
Utente
Chiunque. Mi dicono tutti che danno dipendenza! Non voglio finire sotto farmaci a vita perchè senza starei male
[#22]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La valutazione della necessità (o meno) che lei assuma dei farmaci spetta al medico psichiatra, che esaminerà il suo quadro clinico e considererà il rapporto costi-benefici di un'eventuale prescrizione.

Ha parlato con il suo medico?
[#23]
dopo
Utente
Utente
Salve, scusi il ritardo eccessivo.
Non ho ancora parlato con il mio medico, ma dovrò prendere presto un appuntamento per via della colite nervosa che si è insinuata accanto alla gastrite e agli spilli nello stomaco che mi provocano forti bruciori di gola e stomaco e terrore di un'ematemesi improvvisa. Comunque non appena prenderò appuntamento (e cioè in settimana) parlerò anche di questo. Nel frattempo ho preso appuntamento all'istituto di salute mentale con una psicologa che spero mi possa essere di aiuto. Per il 5 ottobre. Con il presunto ragazzo le cose stanno andando, anche se a rilento e un po' spinte. Sarebbe lunga da spiegare, fatto sta che mentalmente sto vagamente meglio di come stavo quando ho scritto qui, ma i sintomi e l'ansia non sono passati e io ho sempre più paura di rovinarmi in maniera irreversibile lo stomaco :( Chiederò consiglio alla psicologa che mi dirà cosa fare, suppongo, per porre fine a tutto questo! (La prima visita me la farà una psichiatra che poi deciderà a quale psicologa del centro affidarmi) Spero davvero di non dovermene pentire, la gente mi dice che sto sbagliando e che finirò in una dipendenza da farmaci e mi rovinerò la vita.
[#24]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, allora se vorrà ci potrà riferire il parere della dottoressa che si occuperà di lei.

Eviti di chiedere pareri alla "gente", che può parlare solo per sentito dire e non ha nè le competenze per esprimersi, nè la conoscenza di quale sia davvero la sua situazione.

Le difficoltà che sta affrontando nell'adattarsi alla nuova sistemazione e nel cominciare a pensarsi non più come una bambina accudita dalla nonna si sommano ai due lutti e al trasloco, e tutto questo la fa stare male: per uscirne dovrà seguire le indicazioni terapeutiche che le verranno date, anche se includessero l'assunzione di farmaci che serviranno a farla sentire meglio.

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto