Rapporto etero-omosessuale

Salve a tutti, sto per narrarvi una storia che ha dell'assurdo e mi sta facendo uscire matto. Sono un ragazzo di 19 anni, ho avuto una storia di 9 mesi con una ragazza di 17 che si definisce lesbica. So che siamo giovani e che la maturazione sessuale avviene proprio in questo periodo, però vi devo premettere che lei ha subito violenze fisiche (non sessuali) dal padre in età infantile, circa quando aveva 6-7 anni, è una persona molto instabile e confusa che non sa molto di ciò che vuole nella vita, o meglio non ha idee chiare sul futuro. Dopo averla conosciuta e un mese e mezzo di uscite riesco a convincerla a mettersi assieme, lei si prende molto da me, è molto affettuosa, come una normale coppia ci baciamo, stiamo molto appiccicati e abbiamo anche rapporti (una volta a settimana, lei lo faceva più per farmi un piacere, ma c'erano le normali condizioni di piacere anche per lei, orgasmi, irrigidimento dei capezzoli, lubrificazione, questi ultimi anche durante leggeri preliminari come possono essere baci sul collo) beh, dopo 8 mesi inizia ad essere un po' più apatica, e le tiro fuori che prova di meno, senza un motivo definito, come se si fosse alzata e di botto mi voleva meno bene...solo che mi rassicurò dicendo che voleva assolutamente restare con me, per il motivo che poi la spingeva a stare con me, un uomo, ovvero che la rendevo felice, stava bene con me. Passiamo le vacanze di natale insieme e dopo quello che speravo fosse un miglioramento (mi diceva spesso che le mancavo, che mi adorava, di voler rimanere con me anche fino al giorno prima di lasciarmi) lei il giorno del nono mese mi lascia con la motivazione che sente il bisogno di donne. Dopo si è susseguito un periodo bollente in cui siamo stati male, a lei è passata velocemente, solo che prendeva in considerazione di tornare con me se mi avesse "voluto bene come prima" solo che io ritirando spesso fuori l'argomento noi e varie sfuriate come chieder aiuto a suoi amici o andarle sotto casa lei arrivò a dirmi di non entrare più nella sua vita, solo che ora è lei che si fa risentire con scuse alquanto banali, tipo informazioni che può reperire benissimo su internet. Perciò le mie domande sono: è possibile tutto ciò? È possibile che una lesbica ormai convinta possa mettere da parte il fisico per un uomo, e poi che un sentimento così forte, dato che preclude il fisico, muoia così, di botto? La figura paterna può aver influenzato un suo possibile autoconvincimento di voler donne? È davvero possibile che abbia annullato tutto ciò che c'è stato tra noi solo per una rabbia dovuta al mio insistere, è una persona molto legata al passato in genere...e per lei sono stato tanto importante. Infine, è possibile che questo risentirsi sia un'ipotetica mancanza non detta dal risultare ridicola dopo il polverone alzato per quei motivi che mi hanno "annullato" oppure che lo faccia solo perché sembra che io non sia più disposto ad esserci per lei? Bipolare forse? Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
comprendo il suo sconforto e dolore, ma dare delle risposte scientificamente corrette alle sua domande è impossibile, senza conoscere lei, la sua storia e la sua ragazza.
Parlare dpoi di bipolarismo, non credo sia indicato, così come tentare di mettere etichette diagnostiche al comportamento della sua ragazza.
la ragazza, si è già presentata a lei, dicendo senza veli di essere confusa circa il suo orientamento sessuale, che proveniva da relazioni con donne ed aveva avuto un'infanzia difficile.
Le confusioni circa l'orientamento sessuale, non passano miracolosamente vivendo una relazione stabile, ma eventualmente lavorandoci su, all'interno di setting specialistici.
La sessualità è un motore importante della vita di coppia, può facilitarla, involverla ed estinguerla.
Non si dia le colpe, non credo che lei sia responsabile delle scelte della sua fidanzata

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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