Ansia e svenimenti

Gentile dottore,
sono una studentessa di 25 anni e sono preoccupata per alcuni episodi che mi sono capitati. Premetto che i miei genitori sono entrambi soggetti molto ansiosi e depressi e ormai dipendenti da ansiolitici e sonniferi; la mia situazione familiare, un tempo molto burrascosa, negli ultimi anni si può definire abbastanza tranquilla ma ho sempre avvertito i loro disturbi e quelli di vari membri della famiglia come una sorta di "tara genetica". Da bambina ero assillata da disturbi ossessivo-compulsivi mascherati da "superstizioni", che però si sono attenuati nel corso degli anni, e da adolescente ho avuto quello che penso si definisca un attacco di panico.
Giorni fa sono andata ad una mostra al museo dove venivano esposti corpi umani e organi plastinati. La cosa, almeno coscientemente, non mi ha mai procurato nessun problema, non ero preoccupata né impressionata, ma durante la visita ho avvertito una nausea crescente, un calo di pressione, vertigini, sudore freddo ed è finita che le gambe mi hanno ceduto e stavo per svenire. Non è stata la prima volta che si è verificato un episodio del genere. Anni fa in un autobus affollato ho avuto lo stesso disturbo, mi sono spaventata molto perché ad un certo punto ho visto tutto buio e sono dovuta scendere letteralmente brancolando a carponi, senza riuscire a riacquistare la vista per un tempo che mi è sembrato interminabile, anche se probabilmente non sarà durato più di un minuto. Entrambi gli episodi sono avvenuti in giornate "serene", senza nessuna preoccupazione imminente, e ho attribuito il problema ai cali di pressione di cui soffro in estate. Non si verificano spesso e la cosa non mi crea eccessivi problemi tranne che per l'università. Una preparazione ineccepibile ai limiti del maniacale e un buon voto praticamente assicurato non mi hanno mai evitato notti insonni, vomito, disturbi di tutti i tipi, e questo ovviamente influenza se non il rendimento almeno la frequenza con cui riesco a presentarmi in seduta d'esame, come può immaginare sempre più scarsa. A causa dell'esempio dei miei genitori ho paura e nutro molti pregiudizi riguardo l'uso di psicofarmaci, che i medici sembrano dispensare loro abbondantemente e senza preoccuparsi del fatto che li ha ridotti ad una totale dipendenza. Ritiene che i miei si possano definire veri e propri disturbi d'ansia? C'è qualcosa che potrebbe aiutare a chiarire la situazione e a migliorarla senza ricorrere all'uso di medicinali?
La ringrazio molto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ritiene che i miei si possano definire veri e propri disturbi d'ansia?"

Gentile ragazza, le diagnosi devono sempre essere formulate dal professionista che vede il paziente di persona.
Via mail è davvero impossibile e vietato dalla legge. Tuttavia quello che Lei descrive andrebbe meglio inquadrato parlando sia col medico di base per escludere cause altre (pressione bassa, ad esempio, di cui già soffre) ed eventualmente con uno psicologo.

Vivere in un ambiente famigliare "problematico" per molti aspetti non fa bene alla salute, ma non è detto che Lei dovrà inevitabilmente sviluppare una psicopatologia.

In tal senso, se ancora le crea qualche disagio il clima che si respira in casa, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazza,
troverei utile nel suo caso un consulto psicologico. In base a quello che lei riferisce sembrerebbe trattarsi di episodi ansiosi. Ovviamente sono da escludere tutte le altre cause organiche. Comunque sia, per quanto mi riguarda, dire che si tratta di episodi ansiosi non ci dice proprio nulla, nel senso che ciò che provoca tali episodi è di tutt'altro ordine, riguarda il vissuto più intimo di ogni soggetto. E' per tale motivo che gli aspetti educativi sebbene talvolta palesemente disfunzionali non creano particolari casini. Ciò che fa sintomo è sempre qualcosa che tocca il soggetto nella sua particolarità, potremmo dire è l'aspetto più singolare di ogni persona, ciò che rende ognuno diverso da qualsiasi altra persona.
Lei ci pensi e se crede che è arrivato il momento di interrogarsi su alcune questioni, contatti pure uno Psicologo, questo la renderà di sicuro più serena.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona giornata.
Saluti
Antonio Raia
329.80.29.784
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

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