Ansia e paura per situazioni anche banali

Buongiorno a tutti,
vorrei per prima cosa ringraziarvi per il lavoro che svolgete quotidianamente anche attraverso questo portale. Più di una volta chiedere un consulto qui è servito a tranquillizzarmi e a indirizzarmi verso la soluzione migliore.

Questa è invece la prima volta, se non ricordo male, in cui parlo direttamente dell'ansia che da anni porto con me. In questa occasione non mi dilungherò raccontando tutte le variabili. In linea di massima, comunque, ho paura. Spesso, troppo spesso, ho molta paura. Paure che dall'esterno sono qualcosa di banale in alcuni casi e in altri sono paure "universali". (Paura della morte, paura di volare, paura di andare dal dentista, paura di fare gli esami del sangue, paura di un esame troppo invasivo, di essere operato, di ammalarmi gravemente...).

Riconosco che certe volte queste paure sono immotivate, o sovrastimate, ma non riesco a controllarle. L'esempio più recente è la vaccinazione antitetanica. Ho questo appuntamento da un paio di settimane e ogni giorno ci penso, fino a oggi, giorno in cui dovrei presentarmi alla ASL per effettuarla. Ho tremori ogni volta che mi viene in mente, insieme a nausea, ansia generale, stomaco sottosopra. Ho paura dell'ago, del "dolore" della puntura, di eventuali effetti collaterali. Cerco costantemente di dirlo alle persone che mi circondano, di sentire la loro opinione. Ora non so che fare, sono tentato di disdire e rimandare a quando mi sentirò più deciso, sono davvero stanco di dover vivere queste situazioni di ansia (mi vedo già nella sala d'attesa a battere i denti). Ma da un lato mi dispiace cedere alla paura.
Grazie in anticipo per il vostro appoggio.


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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

l'ansia è un disagio che va inquadrato bene dallo specialista e poi curato.
Se ne soffre da anni perchè non ha preso in considerazione l'idea di rivolgersi di persona allo psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
ha ragione, ci ho pensato diverse volte, tuttavia non ho mai preso la decisione definitiva per diversi motivi. Sinceramente: per non allarmare i famigliari e per una questione di costi sul lungo periodo.
Per assurdo, andare da uno psicoterapeuta è una cosa che non mi dispiacerebbe affatto e non mi comporterebbe nessun tipo di ansia.

Per la giornata di oggi invece non so proprio che fare.
buon lavoro,
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se parliamo di disturbo d'ansia ( e via mail non possiamo saperlo perchè non è possibile fare diagnosi on line per ovvie ragioni), tenga presente che i trattamenti psicoterapici per l'ansia in genere sono molto limitati nel tempo, come ad es. la terapia cognitivo-comportamentale.

Per quanto riguarda la vaccinazione di oggi, è chiaro che non esistono rimedi dell'ultimo momento: se si tratta di fobia (degli aghi, iniezioni, ecc...) va trattata dallo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Probabilmente una terapia cognitivo-comportamentale sarebbe la cosa migliore, credo proprio che sia ora di muovermi in questo senso rivolgendomi a uno specialista, come da lei suggeritomi.

Ci penso spesso, e non nascondo che mi piacerebbe capire meglio come funziona la mente (in questo caso, la mia) in questi momenti di forte ansia legata alla paura per la propria salute (in passato ho avuto anche un episodio di attacco di panico in cui sono stato ricoverato, ma nel quale nessuno mi ha mai presentato uno psicologo, purtroppo).

Ritornando al motivo per cui vi ho scritto oggi, invece, è probabile che rinvierò la vaccinazione. Mi sento stupido, e decisamente in colpa purtroppo, ma ormai ho così "ingigantito" la situazione che non riesco più a ridimensionarla.




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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Rinviare fa parte del problema: le condotte di evitamento di ciò che temiano amplificano il problema...

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dopo
Utente
Utente
Rinviare è una conseguenza del problema, ma perchè dovrebbe amplificarlo? Le fobie andrebbero affrontate in maniera diretta?

Se penso di rinviare, provo un benessere istantaneo : l'ansia cessa di colpo (generando un senso di colpa, di "codardia").

Grazie, e mi scusi se mi sto dilungando.
Mi sembrava interessante e utile parlarne.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Perchè più passa il tempo, che è un fattore che gioca contro in tali situazioni, più la fobia si amplifica.

Le faccio un esempio. Se faccio un incidente con la mia auto e mi spavento molto (cosa sensata) ma evito di guidare perchè ho paura che l'evento possa ricapitarmi, più il tempo passa più adotterò strategie utili a non guidare (mi faccio accompagnare, uso i mzzi pubblici, ecc...), ma la paura, proprio perchè non la sto affrontando viene rafforzata da questi comportamenti.

E' ovvio che rimandando ed evitando il problema l'ansia sparisca, ma si tratta di una strategia disfunzionale per trattare ansie e paure, perchè la paura viene incubata.

Le fobie possono essere affrontate ad esempio con una esposizione graduale o con una desensibilizzazione sitematica con l'aiuto di uno psicoterapeuta.

Buona giornata,

[#8]
dopo
Utente
Utente
Capisco bene il suo esempio e la ringrazio molto.

Non riesco però, in questo caso specifico, a trovare un appiglio per non rinviare, correndo così il rischio di amplificare questa paura. Forse la scarsa impellenza del richiamo della vaccinazione mi lascia aperta una via di fuga dall'ansia che al momento sembra più importante del vaccino stesso (forse ce ne vorrebbe uno contro l'ansia!).

Credo purtroppo che dovrò tenermi il senso di colpa, con l'unica scusante che andrò successivamente da uno psicoterapeuta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Di "soluzioni" possiamo trovarne tante: nell'esempio che Le facevo prima che male c'è a farsi accompagnare? In fondo potrei anche avere un vantaggio, cioè non avere più responsabilità...

Nel Suo caso, ha notato come abilmente e velocemente ha colmato la dissonanza: in fondo la scarsa impellenza e gli scarsi rischi di contrarre il tetano se non in determinate circostanze difficili a verificarsi sono stati sufficienti per farle evitare ancora una volta la situazione temuta.
Perchè fare la vaccinazione allora?

Saluti,
[#10]
dopo
Utente
Utente
Sì, ho notato, ma è stato come mettere sulla bilancia i due pesi. Da una parte l'ansia per questa situazione (paura di una reazione allergica, dell'iniezione, dell'attesa in sala d'aspetto), dall'altra il vaccino con i suoi benefici.

Farmi accompagnare non credo faccia la differenza, mi rendo conto io per primo purtroppo quanto sia "ridicola" la situazione che nello specifico le sto descrivendo: paura per una puntura che da bambino ho fatto diverse volte.

Grazie e buon lavoro.



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