Paure varie

Buonasera,
cercherò di raccontare da dove penso sia iniziato tutto.
Nella primavera del 2008, durante il mio primo giorno di lavoro (l'ennesimo), ho cominciato ad avere i primi sintomi di un attacco d'ansia: tachicardia, mano che formicolava, nausea. Mi sono spaventata e cosi ho fatto chiamare un ambulanza.
Per un paio d'anni gli attacchi sono stati frequenti, forti e ingestibili, fino a quando non ho imparato a controllarli cercando di stare calma il più possibile e respirando nel miglior modo possibile.
Gli attacchi sono diminuiti ma sempre presenti, anche quando faccio degli sforzi (sollevare cose pesanti, mi tremano le gambe, ho la nausea e devo assolutamente sdraiarmi o comunque interrompere qualsiasi cosa io stia facendo. Non so se è collegato agli attacchi d'ansia ma è iniziato tutto da li).
Negli ultimi mesi però sono insorte nuove fobie come la paura folle dei ladri in casa (poco prima di natale sono entrati dei ladri a casa di mia sorella e da due mesi ho comprato un appartamento al piano terra), qualsiasi rumore di giorno e di notte mi fa scoppiare il cuore dalla paura, come stamattina: sono passati gli operatori ecologici a svuotare i cassonetti e sentendo quei romori forti sono corsa in camera da letto convinta che mi stavano distruggendo casa!
E soprattutto ho pensieri brutti. Di ogni genere in ogni momento della giornata. Penso a persone che potrebbero trattarmi male, cose brutte che potrebbero succedere alla mia famiglia, cose negative di ogni genere: penso a qualcosa e il mio pensiero devia a immagini negative.
Sono in un costante stato di ansia, paura e tristezza.
Un anno fa ho perso la mia cagnolina, l'amavo alla follia ed è morta sotto una macchina davanti ai miei occhi, da quel giorno credo di essere impazzita, ho cominciato con questi brutti pensieri, ho litigato con un'amica, piango in continuazione la mia cagnolina, ho paura di perdere tutto quello che ho: il lavoro, la casa....
Ho un compagno, mi sta vicino e fa tutto il possibile, ma ho il terrore di far stare male anche lui!
Il mio pensiero poi va costantemente a mia sorella che è molto più grande di me e ha forti problemi economici e ai miei genitori, in particolare mia mamma che in attesa di una risposta di una tac. E anche io non è che sto proprio bene. Sono reduce da un operazione di calcoli al fegato diagnosticato molto tardi e dopo un anno ancora ho dei problemi.
Sono "stanca", ecco forse questo aggettivo racchiude tutto.
Dottore, vorrei capire cosa ho e come potrei "salvarmi" da questo vortice, sento che sto precipitando sempre di più e non è giusto perchè potrei avere una vita serena ma mi sento inghiottita da qualcosa. Vorrei affontare le difficoltà della mia famiglia più serenamente,e soprattutto eliminare tutta questa negatività che ho dentro. Mi sento "contaminata, malata", capisce quello che intendo?
Mi sono dilungata tanto, chiedo scusa e Vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso.
E soprattutto GRAZIE per servizio che fornite!
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, quello che descrive sembra un quadro compatibile con un'ipotesi ansiosa.

Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, l'ansia in sè non è un'emozione "negativa": ci aiuta a tenere alto il livello di allerta, cosa che in alcune situazioni è molto utile, perchè ci fornisce il "carburante" per agire.

Il problema nasce quando il vissuto di ansia appare a chi lo sperimenta come "pericoloso" in sè, quando è eccessivamente intenso o frequente ed interferisce con la qualità di vita della persona.

Spesso, questo accade non perchè sia l'ansia che provoca problemi, ma per tutti quei comportamenti che si mettono in atto per evitarla o "scaricarla": controllare e ricontrollare, pulire, evitare posti o situazioni, appoggiarsi esclusivamente agli altri o allontanarli, etc.

Una buona valutazione psicologica ed un eventuale percorso di terapia mirata e focale potrebbero essere una strada giusta per rimettersi in carreggiata e proseguire nella sua vita.

Le allego alcuni link contenenti maggiori informazioni, valuti se possono esserle d'aiuto:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/832-sconfiggere-ansia-e-depressione-non-e-una-questione-di-buona-volonta.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordialmente
[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Signorina,
da quanto leggo di lei, sembra che il suo corpo stia tentando disperatamente di dirle qualcosa.

Oltre a tacitare la sintomatologia ansiosa, al fine di recuperare qualità di vita e lavorativa, sarebbe utile all'interno di un setting adeguato e riservato, comprendere cosa le sta dicendo il sintomo.

Dare un volto ed un mome alla sintomatologia è la strada migliore per riprendere quel funzionale e sano dialogo mente-corpo, che in lei sembra essersi smarrito

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie infinite per le Vostre risposte.
I link sono molto interessanti, in effetti mi ci vedo nel comportamento "buona volontà", e vedo che in questo modo il problema si risolve al momento, ma nell'arco del tempo invece peggiora. Della serie "vinco una battaglia ma non la guerra"!

In realtà ho già fatto un colloquio con uno psicologo, qualche mese fa. Ma non mi era piaciuto per niente il suo approccio.
Diceva che lavorava sulle emozioni..... abbiamo fatto una prova e mi ha fatto urlare di tutto. Francamente mi sono trovata molto a disagio.

Come posso fare per trovare uno specialista che usi delle tecniche adatte alle mie esigenze?
I link che mi avete girato cercano di indirizzare con una guida....ma sono ancora più confusa!
Vorrei solamente parlare e sentirmi dire cosa fare, non fare, e che va tutto bene. Vorrei evitare situazioni come quella che ho vissuto nel colloquio che vi accennavo sopra, dove mi è stato chiesto di dire "sculacciami!"!
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, non so come abbia scelto lo psicologo con cui effettuare il colloquio.

Al giorno d'oggi l'utenza che si rivolge a noi psicologi è molto più informata: sa che esistono orientamenti teorici e prassi operative differenti, e spesso cerca uno psicoterapeuta che lavori secondo QUEL modello.

Nella sua risposta leggo due modi di valutare se si trova a suo agio con lo psicologo/psicoterapeuta:

- informarsi, poi scegliere, effettuare una telefonata o un colloquio e valutare se si sente compatibile con il lavoro proposto, e sente di volersi fidare della persona che ha di fronte;

- sapere PRIMA se lo psicoterapeuta sarà "quello giusto".

Secondo la prima modalità, potrà sbagliare, ma effettuerà una scelta autonoma. Con la seconda modalità, lei ci chiederebbe "rassicuratemi e guidatemi".

Sono due cose che, con una persona adulta che tende a spaventarsi e sentirsi in ansia, non farei mai in terapia.

Ogni rassicurazione serve solo a renderci più dipendenti dalle rassicurazioni, non più sicuri. Ed, in tutta onestà, non conosco nessun modo per dirle "guardi, faccia così, scelga questo e sarà libera e serena"!

Mi piacerebbe poterglielo dire, ma così facendo le renderei un pessimo servigio.

Per cui, dopo averle fornito i link di informazione, la palla passa a lei. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti di tipo "tecnico", ma non ho il diritto di guidarla verso cosa scegliere: avrebbe l'illusione di aver vinto una battaglia...

Cordialmente
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Lo psicologo con cui ho avuto il colloquio l'ho rintracciato tramite un sito molto noto di psicologi e psicoterapeuti: una persona scrive il suo problema, lo trasmette a tutti gli psicologi iscritti al sito e della propria zona e qualcuno poi risponde.
Mi risposero in due, di cui una già mi parlava di costi, e io all'ora (e tutt'ora) non potevo permettermi la spesa di una terapia, soprattutto cosi alla cieca; mentre quest'altro psicologo si era offerto per un consulto gratuito. Ovviamente il giorno del colloquio portai anche il mio compagno.

Immaginavo che non c'è un modo per poter capire in anticipo quale psicologo fa al proprio caso, ho provato comunque a chiedere.
Io non ho mai fatto una terapia del genere, non ho mai intrapreso una spesa a lungo termine, cercate di capire che anche se è necessario per guarire, una persona va con i piedi di piombo e cerca in tutti i modi di andare a colpo sicuro.

Proverò qualche colloquio,e speriamo che tutto si risolva!

Grazie mille a tutti per le vostre gentilissime risposte.
Vi aggiornerò sui miei progressi.

L.
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Io non ho mai fatto una terapia del genere, non ho mai intrapreso una spesa a lungo termine, cercate di capire che anche se è necessario per guarire, una persona va con i piedi di piombo e cerca in tutti i modi di andare a colpo sicuro.

Comprensibilissimo. Non sempre si tratta però di spese ingentissime: l'unica raccomandazione che mi sento di farle è intraprendere un percorso solo se il professionista è molto chiaro circa i costi.

Le allega anche un altro link, relativo a cosa è e cosa non è considerato "terapia":

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Se ci vorrà aggiornare, noi siamo qui.

Cordialmente
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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