Non riesco a separarmi dal "non-mio" uomo impegnato, vedendomi come mio padre

Non riesco nemmeno a trovar le parole. Voglio sperare che non tutti gli uomini siano così, ma vorrei proprio sapere COME facciano (e facciate...) a non sentire un minimo rimorso di coscienza, un minimo senso di colpa, un minimo di QUALCOSA, dopo "aver fatto il fatto". Ma il punto è proprio questo: non sentono NULLA! Anzi, in realtà sono i benefattori del loro matrimonio! Le scappatelle le fanno proprio quando si sentono bene, e non quando hanno qualche problema, perchè altrimenti resterebbero lì a risolverlo. D'altronde che cosa c'è di male dall'essere attratto dalle ragazze carine? Siamo esseri umani! E poi tornano dalla moglie felici e contenti come non mai.
E ora manca la distinzione fra scappatelle e vere e proprie storie parallele.
-la scappatella è la cosa che personalmente mi fa più schifo. E lo sapete perchè? perchè è BANALE. Vuota. Squallida.
-la storia all'ombra è una vera e propria tortura. Soprattutto quando è troppo tardi. Delle volte, purtroppo, si vengono a creare delle situazioni in cui per forza di cose si è indotti a conoscere quell'altro, peggio ancora se si rimane incastrati nell'idea di riuscire a gestire la conoscenza come perfetti amici, e per perfetti amici non intendo assolutamente scopamici (passatemi il termine). E il peggio del peggio sapete qual'è? Quando lui, ha un minimo di coscienza (si, c'è addirittura da ringraziarlo...) di dirti che non lascerà mai la famiglia per te. Che lui sta bene in questa situazione. Due donne in una (quelle ufficiali... poi ci sono anche quelle "che capitano" e che poi non si rivedono più...) ! Che si vuole di più dalla vita?

E ora veniamo a me. Io vorrei tanto fargli capire che lui non ha davvero bisogno di dimostrare, a se stesso soprattutto, di essere attraente, cercando delle conferme che nascono dalla sua insicurezza di fondo. Piuttosto mi accontenterei di farlo anche solo per la moglie. Mi accontenterei della vera felicità di quella donna, se così si può chiamare, o meglio: del fatto che senza di me (anzi, forse con me si è impelagato per la prima volta) lui si dedichi veramente ed esclusivamente a lei. D'altronde sono sicura che lo farà, dimenticandosi di tutti i suoi ritagli di vita quando è con lei. Io ho bisogno di dirgli anche questo, non servirà a nulla, forse solo a me. Io lo amo anche come fosse un figlio, un amico, un fratello, oltre che come uomo, purtroppo. E finendo con la questione "mio padre": finora è l'unico uomo che conosca che da più di 20 anni continua a restare con una donna, madre dei suoi figli, perché lei inizia ma non ha il coraggio di finire, e lui non ha la forza di lasciarla. E purtroppo mi sto scoprendo simile a lui... e tutto questo non è giusto.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, facciamo un pò di chiarezza.. lei è attratta, invischiata da quest'uomo impegnato.. quindi si trova ad essere" l'altra" ruolo anche affascinante, difficile che non la porta temo,
da nessuna parte
Qui c'è tutta la sua storia passata, il padre , la sua mamma, le loro dinamiche matrimoniali che in fondo non debbono essere così presenti nella sua vita di figlia.
" mi accontenterei della vera felicità della moglie" nella cui figura lei identifica la sua di mamma.
Lasci perdere quest'uomo,e le ansie salvifiche che le suscita sia lui che somiglia così tanto a suo padre, e la figura della moglie in cui rivede sua mamma.
Così si sta facendo solo del male, sprecando i suoi diciotto anni.
Le consiglio di farsi aiutare a sciogliere questo groviglio edipico da uno psicoterapeuta.
Qui di uomini che per 20 anni trascinano amori e fumetti ne vediamo a legioni.mi creda.
Un saluto affettuoso

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la risposta. Vorrei chiedere delle delucidazioni in merito ad alcune frasi che non ho ben capito.
<<" mi accontenterei della vera felicità della moglie" nella cui figura lei identifica la sua di mamma.>> Che cosa intende dire esattamente? Che io mi metterei nei panni della madre di quest uomo? Come pensiero mi sembra strano.

<<e le ansie salvifiche che le suscita sia lui che somiglia così tanto a so padre, e la figura della moglie in cui rivede sua mamma.>> Qui, sempre se non ho capito male, lui mi dovrebbe ricordare mio padre (è praticamente l'opposto, e sono io delle volte a rispecchiarmi in mio padre), e la moglie mia madre... Non ci vedo alcun nesso.

A disposizione se vuole aiutarmi a capire meglio.
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Dr.ssa Tania Fumagalli Psicologo, Psicoterapeuta 15 1
Gentile utente,
sentendo il suo racconto sono rimasta un pò confusa. Mi spiego meglio:
lei è stata chiarissima a raccontare di tutte le figure che animano la storia, di ciò che pensa di loro e di cosa le anima ma ho un pò perso di vista lei, i suoi sentimenti e le sue emozioni.
Mi sembra un persona con delle buone capacità di analisi e di comprensione e le auguro di poter rivolgere queste capacità direttamente a sè.
Uno/a psicologo/a potrebbe accompagnarla

Dr.ssa Tania Fumagalli
riceve a Barzanò (LC) e Carnate (MB)

[#4]
dopo
Utente
Utente
Io? Io so solo che non riesco a lasciarlo, che non posso essermi innamorata di un uomo che non sia anche dell'altro oltre a questo, che c'ho già provato varie volte in passato... tutte senza successo.
E il motivo principale forse è proprio questo: io so che in fondo lui ha bisogno di me, perlomeno anche solo per "aiutarlo", aiutarlo a togliersi quella crosta da simpaticone malinconico che si è creato per evitare che gli si facciano domande troppo personali (o almeno questo è quello che una parte di me crede, l'altra mi dice che sono solo un idiota), so che lui è più incasinato di me, e so che in fondo ci tiene e che mi ammira come persona. Davvero, se non fosse subentrato dell'altro, saremmo stati veramente degli ottimi amici. Abbiamo addirittura la stessa tendenza ad analizzare ed andare a fondo di qualsiasi cosa, almeno ci proviamo. Forse la verità è proprio questa: lui ha paura di me, sa che potrei arrivare troppo in là, alle volte cerca di frenarmi, alle volte no, e altre volte ancora ho la sensazione che mi abbia detto di queste sue "scappatelle" con il puro intento di provocare la mia rabbia. Per allontanarmi, visto che non riesce a farlo direttamente. Il fatto è che, probabilmente anche inconsciamente, io sento che lui potrebbe darmi quello che ha paura di dare anche a se stesso.
Ma forse sto solo delirando, e in realtà è solamente un gran maiàle (perdonatemi un'altra volta) senza troppi complessi.
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Dr.ssa Tania Fumagalli Psicologo, Psicoterapeuta 15 1
da una parte si sente unica per lui, si sente ammirata e in perfetta sintonia,
dall'altra però i comportamenti lo contraddicono, i fatti negano quello che lei sente.
Cosa c'è di più incastrante? dov'è la verità?

Non so cosa vuole lui o chi è lui ma l'importante in questo momento credo che sia chi è lei, cosa vuole lei da una relazione e cosa è disposta a dare

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Nella figura della moglie di lui lei rivede la sua mamma e il suo dolore e difficoltà.
Tutta la storia ha una grande connotazione edipica, come spesso succede a questa età..
Il mio consiglio , condiviso daila collega è di farsi aiutare a chiarire le sue emozioni.
Questo se vuole evitare di tormentarsi in una altalena, di emozioni, rabbia , felicità ecc.
"lui ha bisogno di me, perlomeno anche solo per " aiutarlo"..strategia, spiace dirlo ,molto usata dai
mariti..Tutto si può scegliere di fare, anche la zattera rosa di un uomo, ma bisogna averne consapevolezza..
Cari saluti
[#7]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Il fatto è che, probabilmente anche inconsciamente, io sento che lui potrebbe darmi quello che ha paura di dare anche a se stesso.

Forse, se lui cambiasse. Questo è un problema che accomuna molte donne che si trovano impelagate in relazioni come quella che descrive, rivestendo il difficile ruolo de "l'altra".

Ma perchè "dovrebbe" cambiare? Pensa di poterlo aiutare lei?

Mi scusi per la schiettezza, ma credo che noi diamo agli altri nè più nè meno quello che decidiamo di dar loro, inconscio o no. E non c'è modo di cambiare le altre persone: pensi a quanto è difficile cambiare noi stessi, e poi valuti se è sensato chiedere agli altri di cambiare per noi.

>>Ma forse sto solo delirando, e in realtà è solamente un gran maiàle (perdonatemi un'altra volta) senza troppi complessi.

Forse sta "delirando", non certo nel senso psicopatologico del termine, ma nel senso etimologico, cioè sta "uscendo dal solco".

Questo succede quando non accettiamo la realtà, e cerchiamo spiegazioni "alternative" che possano tenere insieme tutti i pezzetti, senza che siamo costretti ad ammettere a noi stessi che le cose non sono esattamente come desideravamo.

Gentile signora, a volte ci illudiamo che bastino l'amore, l'attrazione, le emozioni a tenere in piedi un rapporto. forse è vero, ma tengono in piedi un rapporto che si basi prevalentemente su questi fattori.

E quando l'attrazione vien meno? Quando ci sarebbe bisogno della complicità, del supporto, del sostegno, della vicinanza, dell'affidabilità?

Può chiedere queste cose a questo rapporto? E' basato su queste premesse?
[#8]
dopo
Utente
Utente
Per la Dott.ssa Fregonese: sono d'accordo con tutto, anche col fatto che dovrei fare chiarezza da uno psicologo, ma sul complesso di Edipo proprio no. Credo che stia cercando di vedere qualcosa che non esiste. Io nella moglie di lui rivedo anche la me che non sarò mai, proprio perchè accanto a lui nella vita reale. Ma siccome alla scoperta che ha fatto delle scappatelle da una notte con donne sconosciute, nonostante ne avessi già il sospetto, mi son sentita comunque tradita. E mi sono accorta che di lei (forse l'unica persona di cui dovrei essere gelosa) io non sarò mai gelosa. E mai potrei odiarla, o anche solo invidiarla, ma nemmeno provare pena. E' lui il mio problema, non lei. E pena in alcuni frangenti la provo solo per me stessa, e probabilmente un po' anche lei se venisse a sapere della situazione, un giorno. Il fatto è proprio questo: io vedo un po' di me in lei (per i motivi appena detti) e in mio padre per la sua debolezza nel non riuscire a lasciare mia madre. Ma mia madre come persona, in questo caso, non centra nulla. Lei avrà le sue motivazioni nell'aver sempre saltato di palo in frasca, e non ho nemmeno l'intenzione di analizzarla in questo momento. E' la sua vita. Ma se dovessi vedere dolore e sofferenza simili ai miei in un'altra persona, li potrei vedere solamente in mio padre. Non posso dire che mia madre stia bene (d'altronde una donna che fa così vuol dire che sotto sotto ha anche altri problemi), ma mia madre davvero, è completamente un caso diverso dal mio, da mio padre, da "lui", e da sua moglie soprattutto.
Per il Dott. Calì: Purtroppo credo abbia proprio ragione. Ma come fare a lasciarlo perdere così? Io so che non servirà a niente, ma almeno le cose che ho appena detto a voi ho bisogno di dirgliele. Non cambierà nulla, e probabilmente nemmeno le capirà. Ma da una parte sento il bisogno di sapere di aver fatto tutto il possibile, di avergli detto tutto quello che pensavo, di sapere che un giorno si renderà conto di quello che ha perso. E voglio che mi rimpianga. E so che lo farà.
[#9]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Ma come fare a lasciarlo perdere così?

Il problema non è "lasciarlo perdere o no".

Se mi permette una metafora, è come entrare in un bar per comprare una giacca. Lei cosa chiede a questa storia? Correttezza? Coerenza? Esclusività?

Quello che chiede a questa storia è ragionevole? E' basato sulle premesse del vostro rapporto?

Le "pratiche" e le "prediche" sono coerenti? Ovvero, lei ravvisa coerenza tra ciò che questa persona fa e ciò che dice?

Perchè l'unico comportamento che può modificare è proprio il suo, gentile signora, non quello del suo partner. Ed è lei e solo lei che può decidere se stare dentro ad una storia, o starne fuori. Ma pretendere (o anche solo sperare), se non è basato su dati di realtà, ma solo su desideri (più che legittimi, per carità), rischia continuare a deluderla.

Consideri, però, che per poter essere delusi bisognava lasciarsi illudere prima...

Cordialmente
[#10]
dopo
Utente
Utente
Una giacca, se si vuole, la si può sempre prendere dall'attaccapanni del bar... mi perdoni.

<<E' basato sulle premesse del vostro rapporto?>> No, e probabilmente so anche che le premesse non muteranno.

<<lei ravvisa coerenza tra ciò che questa persona fa e ciò che dice?>> In genere sì, su questo ho poco da rimproverargli. Ed è proprio questo il punto: ha messo in chiaro tutto dall'inizio. Nella sua vita nulla sarebbe cambiato, con o senza di me.

Ora aspetterò una settimana, e in questo lasso di tempo non gli scriverò nulla. Poi, siccome sento un assoluto bisogno di dirgli che io so, o che perlomeno che l'avrei potuto amare anche più di se stesso, gli dirò tutto quello che ho detto a voi sostanzialmente. Non so come ci rimarrà, lo vedrò. Probabilmente sarà anche infastidito, ma non m'importa. So che gli avrò detto tutto quello che avevo da dirgli e che si ricorderà di me.
[#11]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Una giacca, se si vuole, la si può sempre prendere dall'attaccapanni del bar... mi perdoni.

Molto acuto, mi ha fatto sorridere! Solo che questa "giacca" ha l'abitudine di tornare su quell'attaccapanni...

Dato che ha deciso come procedere, se vorrà aggiornarci noi siamo qui.

Cordialmente
[#12]
dopo
Utente
Utente
Su quell'attaccapanni e su tanti altri piccoli e insulsi attaccapanni sghembi soprattutto! E' questo che mi fa impazzire.

Un'ultima cosa: come pensate che potrebbe reagire capendo che gli sto dicendo delle cose che probabilmente lo colpiranno nel profondo? Potrebbe rimanerne addirittura infastidito... non è così? Mettendomi nei suoi panni, se non voglio affrontare una situazione in cui ci sto anche bene in fin dei conti, sì, potrei sentirmi infastidita. Ma se poi mi accorgo che una persona me lo sta dicendo perché mi ama, e perché non può più fare nient'altro se non svelarti la sua anima e i suoi pensieri più intimi... beh, lui forse non ci farà nemmeno caso. Da voi, vorrei tutte le possibili "reazioni". Anche se, in ogni caso, dirò tutto. Non riuscirò a non farlo.

Senz'altro vi terrò aggiornati, ripiegherò anche qui visto che per lungo tempo sentirò freddo. Non ho nemmeno i soldi per comprarmi una giacca nuova (metafora fino ad un certo punto...) .
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Su quell'attaccapanni e su tanti altri piccoli e insulsi attaccapanni sghembi soprattutto! E' questo che mi fa impazzire.

Forse, vorrebbe essere l'unico attaccapanni. E magari la fa soffrire l'idea che lui la possa considerare alla stregua di tutti gli altri attaccapanni, magari anche un pò sghemba...

>>Un'ultima cosa: come pensate che potrebbe reagire capendo che gli sto dicendo delle cose che probabilmente lo colpiranno nel profondo?

E se invece non reagisse proprio?

>>Da voi, vorrei tutte le possibili "reazioni"

Potrebbe dar l'impressione di voler "preparare il colpo". Come si fa a prevedere come reagirà una persona, di cui peraltro non sappiamo praticamente nulla?

>>Senz'altro vi terrò aggiornati, ripiegherò anche qui visto che per lungo tempo sentirò freddo. Non ho nemmeno i soldi per comprarmi una giacca nuova

Il suo profilo dice che lei ha 18 anni. Sia che ne abbia 18, sia che ne abbia 98 esistono gli attaccapanni, con dei giacconi che sembrano nuovi ma che sono stropicciati ed usati; ma esistono anche le persone.

Per rimanere in metafora (dato che le padroneggia così bene, i miei più sinceri complimenti), forse potrebbe scaldarsi accanto ad un fuoco, e sostare per riposare un pò; oppure cercare un altro essere umano (e non una giacca!) che voglia scaldarsi accanto a lei...

E questo non per considerazioni di carattere pseudo-morale, ma per semplice ricerca del benessere personale: lei cosa cerca in una relazione?
[#14]
dopo
Utente
Utente
Il problema è che per il momento, gli esseri umani che vogliono "scaldarsi assieme a me", non sono di mio gradimento. I classici ragazzotti ubriaconi e senza un minimo di cervello. Ed io non ho intenzione di crescere un ventenne, che dovrebbe avere già un minimo di consapevolezza. Non sono mica un genio io! Perché io sì e la maggior parte ancora no?
Forse un altro mio problema è proprio questo: nel frattempo che aspetto e continuo a cercare di meglio, anche lui può restare...

Vi leggerò domani.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Eccomi alla riscossa dopo un piccolo periodo d'assenza. Volevo informarmi su come si fosse evoluta la cosa, e questo è: ci rivediamo negli ultimi giorni d'agosto, ed oltre a parlargliene direttamente, gli consegnerò lo scritto che credo possa aiutarmi a completare e a delineare tutto quello che uscirà fuori. Non posso mandargli una lettera a casa ovviamente, e quindi ho deciso di far così. Per me non è una novità fra l'altro, a lui piace leggere quello che scrivo, e quindi in passato gli avevo già concesso di leggere alcuni racconti... nulla di che.

" So in partenza che tutto questo non servirà a niente, forse solo a me, così saprò di non aver lasciato nulla in sospeso, di averti detto (quasi) tutto, di sapere e dispiacermi che un giorno ti renderai conto di quello che hai perso, a cui hai dovuto rinunciare (o rinunciato), e che non hai mai preso sul serio. Da questo scritto ti chiedo solo una cosa: non prendermi per una presuntuosa, sai che non è così.
Ho provato a mettermi nei tuoi panni, e la prima cosa che ho detto è stata: che c'è di male nell'essere attratto da ragazze carine? Sono un essere umano, sono fatto di carne! A casa sono un padre e un marito esemplare, davvero. Ti prego, non prender tutto questo come una critica morale nei tuoi confronti. E' l'ultima delle mie intenzioni in questo momento. Io mi accontenterei di provare a farti rendere conto che non è con le signorine/signorotte allupate che dimostri di essere ancora attraente, cercando conferme che nascono dalla tua insicurezza di fondo. Non ne hai bisogno! So che non posso essermi affezionata ad un uomo che sia solo questo. Tu dici che la nostra situazione è illegale, io dico che proprio per via della banalità, la tua situazione all'esterno con altre è illegale. Priva di tutto, tranne di quello che pensi ti possa far continuare a star bene.
Tu sei una brava persona, un uomo sensibile e malinconico, e probabilmente eri un bambino che forse tutte le madri avrebbero invidiato. Vieni da una famiglia "normale", e avrai vissuto una vita normale, ovvio: con le sue quotidiane stranezze. Io mi chiedo chi possa averti fatto questo, forse una donna che in passato ti avrà abbandonato. E forse ancor'oggi, da lontano, continui a seguire anche la sua di vita. (questo è una cosa quasi certa potrei dire.. un po' di volte mi ha parlato della sua ex, e di come è stato lasciato).
Potrei immaginarti, in questo momento, come un cucciolo ferito che alle volte non riesce nemmeno a sopportarsi: forse potrei sopportarti più di quanto tu lo faccia con te stesso. Continuo con i forse. Forse la verità è proprio questa: hai paura di me. Alle volte cerchi di frenarmi, alle volte no, altre volte ancora ho la sensazione che cerchi di "trattarmi male" con il puro intento di provocare la mia rabbia. Per cercare di allontanarmi, visto che non riesci a farlo direttamente. Il punto è che, anche inconsciamente, sento che potresti dare quello che neghi anche a te stesso.
[#16]
dopo
Utente
Utente
So che il tuo altruismo ti porta anche ad avere l'esigenza di volermi aiutare, so che lo credi davvero, so che ci tieni a me, e anche da questo capisco che sei un uomo buono e sensibile in realtà. Lo stronzo lo imiti soltanto. Ora ci credi anche tu? Però mi accorgo anche che non possiamo parlare come due amichette del cuore dell'uomo che potrebbe calzarmi a pennello, di quello che devo cercare, di come lo devo cercare, e in chi lo devo cercare. Potrei parlarne con tutti meno che con te. Ho il diritto a desiderarti mio, capisci? Non riesco a non sentire un leggero fastidio, come il prurito di una zanzara, in quei momenti. E' come se mi sentissi costretta a pensare che tutto quello che provo non sia mai esistito, che tu non sia mai esistito, a rinnegare tutto, cosa che farai tu un giorno. Ed io dovrei farlo con altri, anche se l'unica persona con cui non voglio e non riesco a farlo sei tu. Lasciami criticare, sentenziare, apprezzare la ciccia molle di un altro e sgonfiare i muscoli pompati di un altro ancora con altri.
Ora ti do la possibilità di scappare: se davvero non vuoi vedermi più, se davvero hai quest'intenzione, se non sai più come fare per liberarti di questo peso, non scrivermi più. cercherò di rispettare la tua scelta. Solo una cosa: non cancellarmi, magari fra qualche anno quelle dieci cifre ti serviranno per vedere dove sono finita. Potremmo continuare a seguirci, da lontano. Ma anche da vicino qualche volta, sempre se vorrai. Un giorno forse succederà addirittura questo: quando finalmente troverò qualcuno per cui valga la pena "fare un po' di spazio", te lo presenterò. Ci incontreremo "per caso" da qualche parte. Magari alla fine diventeremo davvero dei buoni amici, chi lo sa. Io so benissimo (forse anche meglio di te) che tu non mi darai mai nulla di quello che non mi abbia già dato. Non aver paura, non troncare per questo. Prova a metterti al primo posto in alcune scelte, ne bastano veramente poche. Sii più egoista. La vita è la tua in fondo. Coraggio, ora fallo sparire. Uccidi questo foglio, nascondimi.
Ti amo. Ora per forza di cose vorrai sopprimerlo".

Ho tagliato alcuni pezzi, la sento come una cosa abbastanza personale, e non riesco a dimenticare che scrivo in un posto dove molte altre persone leggeranno.

Ma non riesco a non dire un'ultima cosa: In questo mese ho provato a cancellare tutto, a vedermi come una semplice ragazza. Ma la verità è che ho una paura tremenda di diventarlo! Semplice, banale... io non voglio cancellare nulla, non sarei io altrimenti, mi snaturerei. Guardo gli altri e so che sarò costretta ad indietreggiare. Non perchè stupidi, ubriaconi, semplici idioti (non tutti almeno), ma forse troppo spensierati, rilassati, ingenui! Così illusi... Giovani. Sono così puliti, non intaccati da nulla. Così diversi. Ho appena capito che sono felice di essere la mia vita nonostante tutto quello che ha comportato e che comporterà. Ed io non so se voglio davvero rinunciare a lui... Io non sto bene (i ventenni mi guardano e apprezzano, mi parlano e scappano!) nè con i miei coetanei, perchè un po' di cervello incute sempre timore, nè con quelli più grandi perchè hanno già una vita fatta nella quale io non rientro. E se a quell'età non si sono ancora costruiti una vita, saranno stati lo scarto di molti... e forse un motivo ci sarà. Il mio problema è proprio questo: è difficile trovare un ragazzo che sia disposto anche a parlare, ad avere un'avversaria ma nello stesso tempo una complice, e non solo a primeggiare, a basare i discorsi su pure futilità, rendendo la loro parte di pavone il più agevole possibile. Io non ci sto... non riesco, e grazie a questo, ora il rapporto con alcune mie amiche si sta lentamente raffreddando. Fino a poco tempo fa, ero io a guidarle, ad aiutarle, senza che se ne accorgessero in fondo. Lo facevo per loro. Un giorno lo capiranno, forse. Ora basta, aspetto una vostra risposta.
[#17]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, bentrovata.

In merito alla sua missiva non voglio dir nulla, è una comunicazione personale che lei sente di fare ad una persona per lei importante, e condivido la sua prudenza, considerato che MedicItalia è un portale importante, letto da moltissime persone ogni giorno.

>>Il mio problema è proprio questo: è difficile trovare un ragazzo che sia disposto anche a parlare, ad avere un'avversaria ma nello stesso tempo una complice, e non solo a primeggiare, a basare i discorsi su pure futilità, rendendo la loro parte di pavone il più agevole possibile.

Forse potrà sembrarle un pò banale, ma non le sembra di generalizzare un pò troppo? Perchè un ragazzo dovrebbe vedere in lei un'avversaria, cosa c'è in lei che tiene le persone a distanza?

>>Fino a poco tempo fa, ero io a guidarle, ad aiutarle, senza che se ne accorgessero in fondo. Lo facevo per loro. Un giorno lo capiranno, forse.

Leggendo alcune sue considerazioni mi è venuta in mente un'idea.

Le è mai capitato di avere l'impressione di guardare gli altri un pò "dall'alto in basso"?
[#18]
dopo
Utente
Utente
"Non le sembra di generalizzare un pò troppo? Perchè un ragazzo dovrebbe vedere in lei un'avversaria, cosa c'è in lei che tiene le persone a distanza?"

Certo che generalizzo (anche troppo), in base a quello che ho incontrato finora ovviamente. Come tutti. Nessuno potrà mai fare una generalizzazione che sia "scientificamente provata", tutto è un po' soggettivo. Solo che (tranne poche eccezioni), la mia "teoria" si è dimostrata più che valida. Non sono tutti uno spreco di tempo e pazienza, ma di quei pochi rimasti evidentemente ne ho conosciuti una microscopica parte, tutto qui. Ed ora, cercando di rispondere alla sua domanda, fortunatamente c'è chi mi sopporta anche così, ma in genere una persona all'inizio deve insistere prima di poter "scavalcare il muro". Muro fatto di diffidenza e battute sarcastiche appena mi si presenta l'occasione. Diciamo che è la mia dipendenza, non riesco a farne a meno: né quando raggiungo "soglie di disperazione" in cui mi accorgo che i miei discorsi non vengono capiti o, peggio ancora, quando devo sopportare discorsi e paturnie mentali assurde, né quando le dico anche perchè mi diverte. Forse compenso mancanze? Forse è per dimostrare di non essere un'idiota? E perché ho bisogno di differenziarmi in questo modo? Forse per tentare (avendo la sensazione di farlo invano) di destare l'attenzione di qualcuno che veda oltre? Che capisca il perché di tutto questo? Di rivederlo, di ritrovare qualcuno che riveda oltre? Ma è lei lo psicologo... queste domande le ho pensate (e scritte) per cercare di capirmi.
[#19]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Solo che (tranne poche eccezioni), la mia "teoria" si è dimostrata più che valida

Dimostrare che una teoria è valida è facile. Impegnarsi per dimostrare che è falsa, quella sì che è un'avventura.

>>Muro fatto di diffidenza e battute sarcastiche appena mi si presenta l'occasione.

Sembra che lei voglia mettere alla prova gli altri. Ma perchè gli altri dovrebbero sottostare alle sue prove, per arrivarle vicino? Cosa dimostrerebbe?

>>Forse compenso mancanze? Forse è per dimostrare di non essere un'idiota? E perché ho bisogno di differenziarmi in questo modo? Forse per tentare (avendo la sensazione di farlo invano) di destare l'attenzione di qualcuno che veda oltre? Che capisca il perché di tutto questo? Di rivederlo, di ritrovare qualcuno che riveda oltre?

Chissà.

Ma un'ipotesi la avanzo: perchè una ragazza dovrebbe cercare di destare l'attenzione di una persona che le dimostri che LEI è speciale, che non è come gli altri, che è una spanna sopra?
[#20]
dopo
Utente
Utente
"Sembra che lei voglia mettere alla prova gli altri. Ma perchè gli altri dovrebbero sottostare alle sue prove, per arrivarle vicino? Cosa dimostrerebbe?"

Che merita anche il mio meglio, ad esempio. Non so, è una risposta scontata, ma forse è l'unica cosa che saprei dirle. Non ho fiducia in nessuno in realtà, e credo che lo stesso concetto di "fiducia assoluta" sia un'utopia. Più che di fiducia si tratta di un compromesso.. fin quando non sai stai bene. Fin quando vuoi continuare a non sapere. Tutto è destinato a finire prima o poi, ad affievolirsi... Anche se probabilmente sto nuovamente "evadendo dal solco".

"perchè una ragazza dovrebbe cercare di destare l'attenzione di una persona che le dimostri che LEI è speciale, che non è come gli altri, che è una spanna sopra?"

Solo eccesso di presunzione, lei dice? Non so. O forse perchè negli altri voglio ritrovare le stesse sensazioni che sentivo all'inizio della conoscenza avuta con lui? Ora le dirò un'altra cosa: il nostro rapporto era basato soprattutto dalle parole, dai gran discorsi che facevamo, che andavano dalle cose quotidiane, a rapporti passati, alla nostra infanzia, al lavoro, alle sensazioni che aveva avuto in passato, ai suoi bambini, a sua moglie, alla mia famiglia, alle mie varie "disgrazie" passate (e anche alle sue), alle storie o racconti che scrivevo, ecc. Per questo non sono un attaccapanni sghembo, ma intero perlomeno. Ha faticato tanto prima di... abbiamo faticato entrambi. Molte volte abbiam cercato di chiudere. Non era nel suo "stile", diciamo. Non voleva correre rischi che si corrono, inevitabilmente, conoscendo una persona.

Ma io non posso continuare a cercarlo negli altri. E forse anche questa mia ipotesi può essere sbagliata, e in realtà il motivo risiede più in profondità, o peggio ancora, nella superficie. Sono solo vanitosa, forse.
[#21]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Anche se probabilmente sto nuovamente "evadendo dal solco"

A volte, leggendo le sue parole, mi arrivano molto "di testa" e poco "di pancia". Non so se riesco a spiegarmi, ma questa è la sensazione che provo.

Che dietro ai suoi ragionamenti ed alla sua prontezza di pensiero possa esserci una persona spaventata, o meglio preoccupata.

I limiti imposti da una consulenza telematica non mi consentono più delle poche ipotesi che ho condiviso con lei, e su cui ci siamo confrontati.

Se le sue difficoltà sono di natura sentimentale, non potrà essere aiutata da uno psicologo a risolverle; forse il tempo, forse le parole, ma non uno psicologo.

Ma se lei avverte qualcosa di più "superficiale", qualcosa nella sua corazza che mostra qualche crepa; se sente la vanità di alcuni modi di stare in rapporto con gli altri, allora forse può rivolgersi ad uno psicologo.

Cordiali saluti e sinceri in bocca al lupo ad un simpatico attaccapanni (sghembo o meno, che importa?)
[#22]
dopo
Utente
Utente
"Che dietro ai suoi ragionamenti ed alla sua prontezza di pensiero possa esserci una persona spaventata, o meglio preoccupata".

Forse. Più che probabile in realtà. E mi ha fatto pensare ad una cosa: in molti ravvisano il fatto che sia una persona fondamentalmente razionale. Anche lui me lo diceva spesso. Anzi, addirittura "la ragazza che uccideva i sogni"... ma credo sia tutto un po' esagerato. E questo forse vuol dire che quando "m'infosso", poi ci rimanga ancor peggio. Sapevo come andava a finire!

Un'ultima cosa e poi la lascerò in pace. Che cosa intendeva dire esattamente con questa frase? "se sente la vanità di alcuni modi di stare in rapporto con gli altri". Non credo di aver capito bene che cosa intendeva dire nel suo ultimo periodo.

La ringrazio in anticipo per la risposta e per gli auguri, e aggiungo anche che se fosse stato della mia zona una visitina gliel' avrei fatta volentieri. La situazione già la conosceva, e davvero, la conoscenza iniziale con qualsiasi altro essere umano (destinata ad arrivare "a fondo"), mi spossa.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Lei ha chiosato la sua replica #21 con "Sono solo vanitosa, forse."

Può darsi che lei sia vanitosa; ma io ho ipotizzato che possa sentire "vanità" nei rapporti con gli altri, o almeno in alcuni modi di stare in rapporto con gli altri.

"Vanità" può voler dire che li sente "vani", o "superflui", o "inutili", o "superficiali".

Non "i rapporti" stessi, ma il modo in cui lei li vive: potrebbe vivere alcuni rapporti con gli altri in un modo tale da sentirli vani, superflui, inutili, superficiali, noiosi e così via, magari attribuendo tali caratteristiche alle persone che incontra.

>>in molti ravvisano il fatto che sia una persona fondamentalmente razionale. Anche lui me lo diceva spesso. Anzi, addirittura "la ragazza che uccideva i sogni"...

Glielo dico da persona molto razionale: razionalità impone che ogni tanto la logica vada messa in stand-by, altrimenti, guardando il cielo, vedremo solo corpi celesti di specifiche masse e densità che ruotano nel vuoto cosmico, e ci perderemo le stelle.
Se sostituisce "corpi celesti" con "corpi" e "stelle" con "persone" ottiene una bella metafora double-face.

>>se fosse stato della mia zona una visitina gliel' avrei fatta volentieri. La situazione già la conosceva, e davvero, la conoscenza iniziale con qualsiasi altro essere umano (destinata ad arrivare "a fondo"), mi spossa

Esistono tanti psicologi molto competenti, a distanze meno proibitive dalla sua residenza.

Il compito di rendere più agevole e meno impervia la conoscenza iniziale è dello psicologo. Per quanto spossante, la salita non la farebbe da sola.

Cordiali saluti
[#24]
dopo
Utente
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Grazie mille per il chiarimento e per tutto il resto.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Siamo qui per questo!
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dopo
Utente
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Ps: un'ultissima cosa. Leggendo un libro, stamattina, mi è venuta in mente la sua affermazione: leggendo le sue parole, mi arrivano molto "di testa" e poco "di pancia".

Ecco il periodo che mi ha regalato questo "flash": Non è forse vero che mai l'uomo tanto appassionatamente ragiona, come quando soffre, perchè appunto dalle sue sofferenze vuol vedere la radice, e chi gliele ha date, e se e quanto sia stato giusto il dargliele, mentre, quando gode, si piglia il godimento e non ragiona, come se godere fosse il suo diritto?

Saluti.