Ansia da esame

Sono uno studente di ingegneria, ho ventiquattro anni e mi mancano dieci esami alla fine degli studi ma nell'ultimo anno e soprattutto negli ultimi mesi sto lentamente realizzando di avere degli episodi d'ansia in particolare nel giorno in cui devo affrotare la prova d'esame sia scritta che orale. Ne ho avuti anche in passato ma informandomi un pò, solo adesso sto riscostruendo l'intesità degli episodi che ho avuto nella mia carriera universitaria. Ho da sempre saputo di essere un soggetto un pò ansioso, anche perchè tutti i componenti della mia famiglia hanno avuto nella loro vita degli episodi simili ai miei.
Ho sempre provato ad affrontare gli esami anche se ultimamente tendo più spesso a posticipare e soprattutto tendo a prepararmi nel migliore dei modi per poter affrontare senza troppa ansia l'esame. Questo però mi ha paradossalmente portato ad avere ancora più ansia e a rendere la mia performance ancora infieriore alle volte in cui ero preparato meno.
Proprio nell'ultimo esame scritto, una prova da sostenere in due ore, malgrado fossi ben preparato l'ansia del tempo che passava mi ha impedito ci conecentrarmi concretamente.
Riesco a dormire bene i giorni prima ma nelle ore che precedono la prova la mia ansia cresce fino ad arrivare al culmine quando metto gli occhi sul foglio.
Nel mio caso l'episodio ansioso si declina, nella sua espressione peggiore, in forte mal di stomaco, voglia di fuggire durante la prova e forte sudorazione alle mani.
I miei genitori preoccupati che questo problema ritardi eccessivamente la mia carriera mi consigliano di assumere dei calmanti come le benzodiazepine (come il farmaco Depas), avedone fatto uso loro stessi saltuariamente nei casi di forte ansia.
Non voglio demonizzare i farmaci ma questo mi sembra un approccio eccessivamente drastico a una situazione in cui possano esserci altri mezzi. Anche l'idea di una terapia psicologica mi sembra un pò troppo impegnativa essendo io studente fuori sede.
Volevo, pertanto, qualche consiglio su quale possa essere la strategia di approccio migliore per riscontrare dei risultati che possano darmi un pò di fiducia, in quanto la cosa mi sta molto scoraggiando e la mia volontà più grande è finire il mio percorso di studi per il quale nutro una profonda passione.
Ho letto che possono essere utili tecniche di rilassamento ma anche calmanti naturali.
Sarei felice se potessi trovare una guida in qualche libro o articolo per conoscere dei metodi di auto-aiuto. Proprio negli ultimi mesi anche grazie ad una grande apertura che sono riuscito ad avere con la mia ragazza ho cominciato a riflettere seriamente su questi episodi ansiosi, comprendendo che sbagliavo a condannarmi per i miei frequenti insuccessi o successi poco esaltanti e che forse un margine di miglioramenti potrei averlo lavorando sulla mia ansia.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non possiamo fornire tecniche né dare indicazioni dirette da qui, deve rivolgersi a uno psicologo per un parere.

A occhio e croce la sua tendenza ansiosa sembra alimentata proprio dal fatto che dedica più tempo del necessario alla preparazione degli esami. Cadere nel circolo vizioso dello studiare troppo rinforza la sensazione di non essere mai pronti. Dovrebbe invece, forse, imparare a studiare *meglio* e in modo più efficiente.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Ambra Mazzola Psicologo 39
Gent.le ragazzo,
confermo quanto detto sopra dal mio collega. Non è possibile e sarebbe pericoloso indicare una terapia specifica o definire una causa esatta al suo problema.

Sicuramente a seguito di un periodo di forte stress e stanchezza psico-fisica si può incorrere in momenti di difficoltà che impediscono lo svolgimento delle normali azioni quotidiane. Il fatto che la sua ansia sia solitamente associata (da quello che scrive) soltanto agli esami mi fa ipotizzare che sia forse necessario lavorare sulle aspettative che lei (o qualcuno a lei vicino) nutre nei confronti del percorso universitario. Allo stesso modo mi domando se il fatto di avere ancora 10 esami da fare, a 24 anni, è una strada che percepisce troppo tortuosa, lunga e poco motivante ...
Insomma, si potrebbero affrontare molti temi per definire e comprendere la sua ansia, ma per farlo in modo adeguato ci si deve rivolgere ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Per quanto riguarda l'assunzione di farmaci, credo sia una pratica che va messa in atto quando ci si rende conto che la qualità della propria quotidianità è modificata in modo importante, al punto da non riuscire più a far nulla. Consiglio comunque di evitare le auto-somministrazioni ma di rivolgersi ad uno specialista competente e capace di fornire il farmaco più adatto alle sue esigenze.
In bocca al lupo!

Dr.ssa Ambra Mazzola
www.psicologocrema-mazzola.it

[#3]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile utente lei stesso definisce il disagio che prova "ansia da esame". Lei dice di essere un soggetto un pò ansioso, ma la difficoltà si presenta anche in altre situazioni della sua vita (quali?) o è circoscritta ai momenti in prossimità degli esami?

Comunque moltissimi studenti o almeno una buona parte di loro dichiarano una specie di "ansia da esame". Certo se ciò le impedisce di ottenere i voti che merita bisognerà che faccia qualcosa, però come le ha detto la collega non assuma farmaci psicoattivi se non prescritti (a lei e per lei, non prescritti ad altri) da uno specialista (psichiatra).

Una tecnica utilizzata da molti studenti, esattamente al contrario di come fa lei, consiste nel rallentare il ritmo di studio nelle ore prossime all'esame e magari svagarsi con una passeggiata o un'attività rilassante, un po di sport soprattutto, altro che libri di auto-aiuto.
Tanto se ha studiato, non sarà spremendosi le meningi nelle ultime ore che cambierà il risultato. Poi lei pare che vada bene all'università no? Allora provi a rallentare un pò e magari poi torni a trovarci.
Stia bene.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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